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Oro a 1.900 dollari? Possibile nel 2020 ma non imminente

Pubblicato 08.07.2020, 16:31
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Un nuovo picco del 2020 sopra i 1.800 dollari per l’oro ha messo in agitazione i fan dell’asset rifugio, con i tori dell’idea che la possibilità di raggiungere nuovi massimi storici si trovi ormai a portata di mano, dopo quasi un decennio di attesa.

Tuttavia, come direbbe qualunque trader o analista esperto, la pazienza è una virtù obbligatoria nello scintillante mondo dell’oro, per non dire in quello di tutte le materie prime.

La nuova ondata globale di casi di coronavirus e la svalutazione del dollaro prevista per via della continua iniezione della Federal Reserve di denaro sui mercati per impedire una nuova stretta economica, certamente mettono l’oro in una posizione tale da infrangere il livello di 1.850 dollari e procedere fino a segnare nuovamente il suo picco storico oltre i 1.900 dollari.

Daily Gold Futures Chart

Grafico giornaliero future dell’oro

Ma l’attestazione di questo mercoledì di circa 1.850 dollari per i future dell’oro con consegna ad agosto sul COMEX (dopo il massimo della seduta precedente di poco più di 1.810 dollari) significa che il prezzo ha ancora 100 dollari da guadagnare prima di poter raggiungere il massimo storico del settembre 2011 di 1.911,60 dollari.

L’oro spot oscilla sotto i 1.795 dollari, con una differenza persino maggiore, di 125 dollari, dal picco storico di 1.920,85 dollari di nove anni fa.

La natura capricciosa dell’oro, ed il fatto che sia uno dei mercati delle materie prime più liquidi, fanno sì che sia possibile che una differenza di 100 dollari venga recuperata in un giorno o due, in circostanze straordinarie. Ma, come la proverbiale arma a doppio taglio, potrebbe altrettanto rapidamente fare dietrofront e perdere tutti questi guadagni, se non di più.

La sovraffollata posizione long porta ad opinioni contrarie sull’oro

Christopher Vecchio, analista indipendente che collabora con Daily FX, afferma che i dati sui trader retail dell’oro mostrano che il 66,57% di essi ha una posizione netta lunga, con il rapporto tra trader long e short pari a 1,99:1. 

 “Il numero dei trader long netti è il 4,29% in meno rispetto a ieri e l’1,45% in meno rispetto alla scorsa settimana, mentre il numero dei trader short netti è l’1,98% in meno rispetto a ieri ed il 6,12% in meno rispetto alla settimana scorsa”.

 “La combinazione del sentimento attuale e dei recenti cambiamenti comporta una base di trading dell’oro ancora più mista”.

 “Solitamente adottiamo un’opinione contraria rispetto al sentimento della folla”, ha affermato, aggiungendo che la maggioranza di posizioni long nette sul mercato suggerisce che i prezzi potrebbero scendere prima di proseguire il rally oltre 1.800 dollari.

Tuttavia, Vecchio spiega che, se i compratori rifugio riusciranno ad impedire all’oro di scendere sotto 1.748 dollari, la prossima mossa al rialzo sarebbe un rally verso i 1.821 dollari. 

Ha aggiunto:

 “Il supporto (per questo livello) si trova alla EMA (media mobile esponenziale) 5 giornaliera, con il prezzo dell’oro che non chiude al di sotto di essa dal breakout del 24 giugno”.

La teoria del “rialzo intatto” per l’oro regge 

Al pari di Vecchio, sono in molti a sembrare convinti della teoria del “rialzo intatto” dell’oro, ma conservano le loro scommesse su un tentativo di un massimo storico nel corso dell’anno, piuttosto che sul breve termine.

Anuj Gupta, secondo vice presidente per le ricerche su materie prime e valute di Angel Broking in India, è tra questi.

 “Il prezzo dell’oro resta molto vicino al record annuale e gli analisti credono che non perderà slancio”, ha scritto Gupta in un articolo online ieri. “Entro pochi mesi, il metallo prezioso dovrebbe infrangere il suo massimo storico di 1.921 dollari raggiunto nel settembre del 2011”.

Chris Beauchamp, responsabile delle analisi di mercato di IG, è intervenuto con un commento pubblicato ieri:

 “Il prezzo dell’oro si sta muovendo di nuovo lateralmente, ma il generale trend in salita resta stabilmente intatto. Una mossa sotto 1.750 dollari probabilmente indicherebbe della debolezza a breve termine, ma per ora l’andamento più probabile da qui è una spinta al rialzo”.

Gli obiettivi elevati ci sono ancora

Molte agenzie di trading hanno obiettivi elevati sull’oro, una volta che si sarà spinto oltre i 1.800 dollari verso nuovi massimi.

Gli analisti di Citigroup hanno alzato le previsioni a tre mesi a 1.825 dollari l’oncia, dalla previsione di 1.715 dollari per il secondo semestre del 2020 pubblicata a fine maggio. Per il 2021, il loro obiettivo è 2.000 dollari.

Anche Goldman Sachs si aspetta che l’oro raggiunga i 2.000 dollari sul medio termine.

Ma alcune delle previsioni che circolano sembrano un po’ assurde.

Ad esempio, l’analista indipendente Dan Popescu avrebbe affermato che si aspetta un prezzo di 5.000 dollari per l’oro nei prossimi cinque anni.

La canadese TD Securities afferma che molte variabili di mercato favoriscono l’oro.

 “Con i breakeven (dei Buoni del Tesoro USA) a 10 anni che continuano a registrare nuovi massimi post-COVID, la normalizzazione delle aspettative sull’inflazione potrebbe restare un fattore importante, facendo spingere il prezzo dell’oro ancora di più nel territorio dei 1.800 dollari l’oncia”, scrivono in una nota gli analisti di TD Securities ieri.

 “E, guardando in avanti, lo stimolo fiscale e delle banche centrali dell’era della guerra mondiale, il cambiamento del paradigma della banca centrale che includerà “obiettivi di inflazione simmetrica” e la riduzione della globalizzazione, suggeriscono anche che gli asset considerati un rifugio dall’inflazione potrebbero aumentare in popolarità”.

Nota: Barani Krishnan non possiede e non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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