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6 motivi per cui il rialzo del Bitcoin è diverso stavolta

Pubblicato 25.06.2019, 21:02
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il Bitcoin è tornato, e grida vendetta. È scambiato oltre i livelli di 11.300 dollari, un punto segnato per la prima volta nel novembre 2017, quando si incamminava verso i 20.000 dollari, raggiunti poco prima dell’inizio del 2018.

BTC/USD Weekly

Ma dopo aver perso l’80% del suo valore nel 2018, molti investitori potrebbero già averlo liquidato, scartando la criptovaluta come un’altra bolla di asset diretta verso lo zero. Tuttavia, sebbene la moneta sembri stare risorgendo dalle ceneri, sembra esserci molto meno entusiasmo per il suo slancio rialzista al momento, in netto contrasto con la sua precedente mossa al rialzo.

Il nuovo rialzismo del Bitcoin del 2019 potrebbe essere diverso dalla frenesia del 2017?

L’indice FOMO

Una delle principali caratteristiche della precedente corsa rialzista è stato il livello estremo di interesse da parte degli investitori retail, insieme alla copertura giornaliera dei movimenti di prezzo del Bitcoin in tutti i principali media. Anche questo rialzo è alimentato dai retail? Sebbene non sia un indicatore perfetto, Google Trends può aiutarci a capire quanto solido sia in realtà l’interesse retail.

1 Il volume di ricerca del termine “Bitcoin”

Le ricerche del termine “Bitcoin” avevano una forza relativa di 39 nel novembre 2017. Le tendenze sono misurate rispetto alla performance di picco, quindi 39 indica che il volume di ricerca sul mese è stato il 39% del massimo raggiunto. Il massimo volume raggiunto è stato 100, un mese dopo, a dicembre. La forza relativa delle ricerche di “Bitcoin” finora nel giugno 2019 è solo 12, tre volte in meno rispetto al livello segnato quando la criptovaluta aveva superato gli 11.000 dollari nella sua ascesa.

2 Volumi di ricerca per “come comprare Bitcoin”

La netta differenza tra ora ed allora è particolarmente evidente dal termine di ricerca “come comprare Bitcoin”. Oltre a fornire un’indicazione della curiosità generale, ci dà anche un’idea del numero approssimativo di nuovi investitori interessati all’asset. Non sorprende che le ricerche del termine abbiano raggiunto il picco di 100 nel dicembre 2017, con novembre a 41. Per giugno 2019, la forza relativa è di soltanto 5, otto volte in meno rispetto al novembre 2017.

Sembra che stavolta gli investitori retail stiano spingendo appena il prezzo del Bitcoin, rispetto alla loro influenza di un anno e mezzo fa.

Indicatori di rete

Accedendo allo stato attuale della blockchain del Bitcoin, compresi il numero di indirizzi attivi, le tariffe pagate, il numero di trasferimenti di valore o la dimensione media delle transazioni, possiamo scoprire se il prezzo del Bitcoin si sta surriscaldando o meno. Tutti i dati seguenti arrivano da coinmetrics.io.

3 Indirizzi attivi

Gli indirizzi attivi identificano il numero di partecipanti attivi. Nel novembre 2017, erano attivi 1,15 milioni di indirizzi il giorno in cui il Bitcoin ha superato gli 11.000 dollari. Domenica scorsa, quando la moneta digitale ha superato per la prima volta quella soglia, erano attivi solo 875.000 indirizzi, il 24% in meno rispetto al 2017.

4 Tariffe di rete

Questo dato in particolare è un buon modo per capire se la rete è sovraccarica di richieste di transazione. Dal momento che i miner danno la priorità alle transazioni con le tariffe più alte, la media delle tariffe è utile per vedere quanto sia congestionata la rete. Nel novembre 2017, la tariffa media di una transazione era di 6,5 dollari rispetto ai 2,3 di domenica. Nessun segno di surriscaldamento.

5 Trasferimenti di valore

Il valore rivisto dei trasferimenti sulla rete del Bitcoin è inoltre inferiore ora rispetto al novembre 2017. Allora la quantità media di BTC trasferiti quotidianamente era di 384.000; al momento è di 177.000, meno della metà della quantità giornaliera precedentemente registrata al livello di prezzo di 11.000 dollari.

6 Dimensioni medie e mediane dei trasferimenti

Infine, anche le dimensioni medie e mediane delle transazioni indicano che il mercato è ancora sottotono. La dimensione media delle transazioni nel novembre 2017 era di 2,2 BTC rispetto a quella odierna di 0,82 BTC. In modo simile, la dimensione mediana delle transazioni era di 0,012 rispetto ai soli 0,007 BTC di oggi.

Conclusioni

Chiaramente, il rialzo del Bitcoin non ha ancora raggiunto livelli estremi. Ed è sorprendente considerata la recente impennata del 207% della criptovaluta sull’anno in corso, passata da circa 3.700 dollari a circa 11.380 dollari in un periodo così ristretto.

Significativamente, questi aumenti sono avvenuti anche senza il livello di interesse retail visto prima del tonfo del 2018. Ovviamente, all’epoca molti investitori hanno perso l’80% e più sull’asset, un aspetto che sicuramente spaventa chi è alle prime armi. E considerato il passato di volatilità del Bitcoin, potrebbe esserci un altro percorso burrascoso all’orizzonte. Se questo slancio rialzista dovesse continuare, dati i trascorsi del Bitcoin di forti impennate e violenti tonfi, una volta raggiunta una massa critica, meglio stare attenti ad un’altra corsa parabolica in salita e in discesa.

Qual è il modo migliore di procedere per gli investitori? Focalizzarsi sui prossimi dati. Durante l’ultima corsa rialzista gli 11.000 dollari sono stati segnati con il mercato in surriscaldamento; e questo non è ancora il caso.

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