La BCE ha lasciato i tassi di interesse invariati come da attese.
Viene mantenuto il piano di QE a 20mld di euro al mese. (sempre atteso).
Le affermazioni piu’ interessanti della conferenza stampa sono le seguenti:
Inflazione: vista all’1.6% nel 2022 ma potrebbe salire all’1.7% nel 2022.
L’attuale trend dell’inflazione e’ definito ancora debole anche se ci sono alcune indicazioni di lieve recupero.
Non ci sono spinte inflazionistiche provenienti dal mercato del lavoro. Nonostante il mercato del lavoro sia piu’ solido rispetto a prima, l’attuale debolezza del ciclo macro non riesce a far si’ che i maggiori costi salariali si riflettano nei prezzi dei beni di consumo.
In merito alla crescita, la Lagarde ha mantenuto l’espressione “ growth risk remains tilted to the downside”. Tuttavia viene evidenziato che i segnali di rallentamento sono “meno pronunciati” rispetto a prima.
Causa del rischio downside sono anche le incertezze internazionali legate alle misure protezionistiche adottate da USA e CINA che riducono gli investimenti e la domanda finale di beni.
La BCE ha confermato di essere pronta ad usare tutti gli strumenti possibili per assicurare che l’inflazione raggiunga gli obiettivi fissati nel suo mandato. Per questo motivo, i dati sull’inflazione continueranno ad essere monitorati molto attentamente.
In sintesi, la riunione di oggi ha aggiunto poco (se non nulla) a quanto il mercato gia’ sapesse. Lo conferma anche la reazione piuttosto pacata degli indici azionari.
In rialzo, invece, i BTP a scontare una BCE aperta ad usare ogni strumento per raggiungere gli obiettivi del proprio mandato.