Permangono le oscillazioni sul differenziale di rendimento (spread appunto) tra il nostro titolo decennale e quello tedesco, indicatore che certifica il grado di fiducia di un paese nei confronti delle controparti, con i prezzi che nelle ultime settimane si sono avvicinati a quota 300.
Da un punto di vista grafico, dopo il picco visto a 322 punti a fine novembre 2018, i prezzi sono rimasti all’interno di un ampia fase laterale tra 233 e 294.
Dal grafico si vede bene come la trendline ribassista di medio periodo transiti a 310, livello chiave da non superare pena un netto innalzamento del differenziale che arriverebbe velocemente a 400 punti con tutte le conseguenze politiche ed economiche del caso.
Nel corso delle prossime settimane sembra plausibile assistere a puntate veloci dello spread sopra 300 ma finchè rimane al di sotto di 310 la situazione si presenta sotto controllo.
Nel breve segnali di miglioramento della situazione si avranno al di sotto di 260 punti ma per dire che siamo usciti dalla fase di emergenza bisognerà attendere la rottura di 230 e quindi di 210 riportando il differenziale nell’area 140/150 punti.