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AUD nettamente in salita, sarà sostenuto dalla RBA?

Pubblicato 03.12.2019, 08:50
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex 02.12.2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il dollaro australiano ha segnato una delle migliori performance della giornata. L’AUD è salito di quasi un punto percentuale contro il dollaro USA al livello più forte dal 20 novembre. Dal punto di vista tecnico, questo spostamento nullifica il downtrend, ma i dati economici sono deboli, dunque dal punto di vista dei dati è difficile fidarsi di questa impennata.

Secondo gli ultimi dati rilasciati, l’attività manifatturiera si è contratta nel mese di novembre, le nuove assunzioni sono diminuite, la pressione inflazionistica si è allentata e le concessioni edilizie sono scese molto più del previsto; in breve, ognuno di questi dati ha mostrato un peggioramento dell’economia australiana. La valuta è schizzata però grazie ai dati cinesi che hanno superato le aspettative; l’indice Caixin ha riportato una ripresa inattesa nel settore manifatturiero cinese lo scorso mese. Nonostante le tensioni commerciali, il report privato ha mostrato una crescita del comparto manifatturiero al ritmo più veloce degli ultimi tre anni. Questo avvalora il miglioramento riportato dal report ufficiale del governo sugli indici PMI. Il cambio AUD/USD è stato inoltre aiutato dalla critica all’apprezzamento del dollaro da parte del Presidente Trump e dalla sua richiesta di tassi più bassi dalla Fed. I negoziati commerciali procedono con Trump che afferma che la Cina desidera l’accordo, ma staremo a vedere cosa succederà. La fase uno dell’accordo sarebbe in stesura secondo la consigliera della Casa Bianca Kellyanne Conway, ma secondo il Segretario al Commercio Wilbur Ross, se non verrà siglato l’accordo, Trump alzerà i tassi. Bisogna ancora decidere si dazi di dicembre, dunque per ora saranno le notizie e gli aggiornamenti a dettare l’andamento degli scambi delle valute.

Tuttavia, per quanto riguarda il dollaro australiano, si attende l’annuncio di politica monetaria e una serie di dati economici importanti. Come mostra la tabella seguente, le economie di Australia e Cina mostrano più segni di debolezza rispetto all’ultimo vertice della RBA. A novembre la banca aveva dichiarato che non era cambiato molto rispetto a 3 mesi prima. L’aumento degli stipendi è debole, la tempistica per la ripresa dei consumi è incerta e la crescita del PIL del prossimo anno sarà più debole del previsto. I verbali hanno rivelato che un mese fa la banca si è detta pronta ad allentare ulteriormente la politica monetaria, ove fosse necessario. Il Governatore della RBA Lowe, che ha tenuto un discorso la settimana scorsa, non si è mostrato particolarmente ottimista; ha affermato che la crescita occupazionale rallenterà e che ci vorrà un po’ di tempo prima che l’inflazione ricominci a salire. Questa visione potrebbe essere dovuta all’indebolimento mostrato dall’economia dall’inizio di novembre.

AUD

Se la RBA sarà cauta come ci aspettiamo, il cambio AUD/USD ridurrà i guadagni, ma come abbiamo già sottolineato, ora nulla è più importante delle relazioni commerciali USA-Cina. Se la dichiarazione di politica monetaria sarà positiva, il cambio AUD/USD potrebbe segnare un netto rialzo. Anche il cambio USD/JPY è sceso oggi tra le dichiarazioni di Trump, l’incertezza commerciale e i dati USA. L’attività manifatturiera si è contratta ulteriormente a novembre, alimentando i dubbi sulla forza della ripresa USA. La debolezza del dollaro USA è stato l’argomento dl giorno.

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