Il certificato di BNP Paribas SA con ISIN XS2969848840 su Leonardo SpA, Davide Campari Milano SpA e Banco Bpm SpA prevede l’erogazione di una cedola mensile del 1,22% per un flusso cedolare annuo del 14,64%, a condizione che nessuno dei tre sottostanti perda oltre il 40% dai valori attuali, condizione valida anche per il rimborso al valore nominale alla scadenza.
LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Il terremoto di inizio mese, causato dalla politica commerciale aggressiva (o scellerata in base ai punti di vista) di Donald Trump non ha risparmiato nessuno. Tutti i principali indici globali hanno riportato correzioni importanti e la volatilità è salita su livelli record. Le settimane successive hanno visto un lento e graduale ritorno alla normalità, con gli indici europei che si sono dimostrati molto più resilienti di quelli americani.
Emesso il 7 marzo 2025, il certificato è acquistabile sotto la pari a 95,00€, con Banco Bpm SpA worst of del basket al -4% dal prezzo di strike, seguita da Davide Campari Milano SpA al -2%, mentre Leonardo SpA è sopra al livello iniziale.
Il rally del primo trimestre, dopo l’annuncio degli importanti piani di riarmo di UE e UK, è stato seguito da una fisiologica quanto corposa correzione. Dopo aver toccato un massimo a 49,6€ il titolo ha stornato di circa il 20%, in concomitanza con l’annuncio sui dazi di Trump. Recentemente, l’azienda ha rafforzato la sua posizione nel settore della difesa terrestre attraverso la joint venture paritetica con Rheinmetall, denominata Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), focalizzata sullo sviluppo e produzione di carri armati e veicoli da combattimento.
Parallelamente, Leonardo SpA è impegnata in colloqui preliminari con Airbus Group SE e Thales per una possibile fusione delle rispettive attività satellitari, con l’obiettivo di creare un’entità europea competitiva nel settore spaziale. Queste iniziative strategiche potrebbero influenzare positivamente le prospettive future dell’azienda, rafforzando la sua presenza nei settori della difesa e dello spazio. Il prezzo di strike si trova a 44,06€, ben al di sotto dei massimi di periodo, mentre il livello barriera si trova a 26,436€.
Negli ultimi mesi, il titolo Campari (LON:0ROY) ha registrato una significativa flessione. Questo calo è attribuibile a diversi fattori, tra cui l’annuncio di dazi del 25% sulle importazioni di alcolici europei negli Stati Uniti, che potrebbero avere un impatto negativo sulle esportazioni di Davide Campari Milano SpA verso il mercato statunitense. Inoltre, l’azienda prevede che il 2025 sarà un “anno di transizione”, con una crescita organica moderata dei ricavi e margini operativi stabili.
Nonostante queste sfide, Campari ha continuato il suo programma di riacquisto di azioni proprie, acquisendo 360.572 azioni tra il 31 marzo e il 4 aprile 2025, per un valore totale di circa 2 milioni di euro. Il prezzo di strike si trova a 5,778€, il livello barriera invece a 3,4668€, sui prezzi del 2016.
Si è chiusa nelle scorse settimane l’offerta su Anima Holding SpA con il Banco che arriva all’89,9%, superando la soglia minima prevista per massimizzare i benefici dell’operazione. Questo però è passato in secondo piano per il forte selloff che ha colpito il settore bancario, sui timori di un deterioramento dell’affidabilità creditizia in seguito all’introduzione dei dazi, oltre alle prospettive di ulteriori tagli ai tassi da parte della BCE per sostenere le economie nazionali.
Nonostante questo i target price degli analisti rimangono molto al di sopra della quotazione attuale. Il prezzo di strike si trova a 9,718€ circa il 7% sotto ai massimi di periodo, mentre il livello barriera è posto a 5,8308€.
PROTEZIONE E RENDIMENTO
La barriera di protezione a scadenza in questo caso è posta al -40%, dai valori attuali e su valori quindi molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale è garantito dall’emittente. L’osservazione per il rimborso al valore nominale avviene solamente alla scadenza e non dipende dall’andamento dei titoli nel corso della vita del certificato.
La barriera cedola, ovvero il livello che garantisce l’erogazione del flusso cedolare è anch’essa posta al -40% dai prezzi di strike. Se ad ogni osservazione mensile, i tre sottostanti saranno sopra a tali livelli, il certificato pagherà una cedola mensile del 1,22% con un flusso cedolare annuo del 14,64%.
Le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei tre titoli si trovi al di sotto della barriera alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.
Nel contesto attuale di forte incertezza, investire in certificati, anziché nei titoli sottostanti, permette di generare un flusso cedolare, e quindi un rendimento positivo, anche in caso di lateralità o moderata discesa dei listini azionari.
DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 24 marzo 2027, con una durata di due anni, ma già da settembre 2025 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 15 settembre, qualora tutti e tre i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola mensile del 1,22%. Considerando quindi le 5 cedole del 1,22% più il guadagno in conto capitale grazie all’acquisto sotto pari, in caso di richiamo alla prima osservazione il rendimento potenziale è di quasi il 12% in cinque mesi. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, lo stesso meccanismo si ripeterà all’osservazione mensile successiva, con il livello di autocall che rimane costante al 100% per le 5 osservazioni successive, salvo poi decrescere del 5% ogni semestre fino ad un minimo del 90%.
SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a marzo 2027 si avranno due scenari:
il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 24 cedole mensili del 1,22% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 29,28%, maggiorato del 5% dato dalla differenza tra prezzo di acquisto a 95,00€ e rimborso al nominale di 100€. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei tre titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio Campari dovesse scendere del 44% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 56€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.
RIEPILOGO
Personalmente credo che il certificato appena analizzato, il XS2969848840 abbia tre caratteristiche molto interessanti:
Composizione del basket: solo tre titoli, due in forte trend, nonostante la correzione di aprile, ed uno sui minimi di periodo che non ha risentito particolarmente di quanto avvenuto nel resto del listino. I livelli di protezione sui tre titoli sembrano sufficientemente protettivi.
Possibilità di autocall: avendo il worst of molto vicino ai prezzi di strike, in caso di rimbalzo dei mercati nei prossimi mesi e di recupero dei valori iniziale potremmo avere il richiamo anticipato già a settembre, con l’incasso di 5 cedole del 1,22% e circa il 5% dalla differenza tra prezzo di acquisto e di vendita. Un rendimento potenziale di quasi il 12% in cinque mesi.
Rendimento: anche in caso di mancato richiamo anticipato il flusso cedolare è notevole e pari al 1,22% mensile (14,64% annuo). Grazie all’acquisto sotto la pari inoltre, in caso di rimborso al valore nominale, il rendimento potenziale a scadenza ammonta al 18,4% annuo.
Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è BNP Paribas SA che presenta un rating A+ (Standard & Poor’s). Il basket è composto da tre delle principali aziende del FTSE MIB, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.
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