Uno dei settori che nei prossimi tempi beneficerà di grandi finanziamenti e ha quindi prospettive di crescita interessanti è quello delle telecomunicazioni. Il piano Next Generation EU da 750 miliardi di euro permetterà lo sviluppo e l’accelerazione di progetti infrastrutturali a supporto del nuovo standard di comunicazione 5G, ma anche di piani per la digitalizzazione e a supporto dell’innovazione tecnologica.
In questo senso, le Linee Guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rese note lo scorso 9 settembre dall’Esecutivo italiano in merito all’utilizzo del denaro del Recovery Fund prevedono tra i sei punti principali investimenti nel digitale, al fine di informatizzare la Pubblica Amministrazione, completare la rete in fibra ottica e sviluppare le reti 5G. Per il progetto della rete unica, il Governo dell’Italia dovrebbe fare investimenti per 5 miliardi di euro. Secondo le previsioni di Statista, questa nuova tecnologia genererà ricavi per 23,95 miliardi di dollari, l’835,55% rispetto a quanto previsto per l’anno in corso. In tal senso appare evidente come Telecom Italia (MI:TLIT) giocherà un ruolo da protagonista.
Telecom Italia: analisi tecnica e di contesto
Lo scorso 31 agosto il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia ha approvato l’accordo con KKR Infrastructure e Fastweb per la creazione di FiberCop, dove saranno indirizzate la rete secondaria di TIM e la fibra di FlashFiber. Si passerà poi alla creazione di AccessCo, società di infrastrutture creata dalla fusione tra FiberCop e OpenFiber.
Il percorso per la creazione della rete unica sembra quindi ben avviato e porterebbe all’azienda guidata da Luigi Gubitosi un incremento del fatturato, minore pressione della concorrenza e la creazione di un modello di coinvestimento per lo sviluppo della rete fibra aperto a tutti gli operatori. In generale poi, si deve considerare come l’ex monopolista stia continuando nel suo percorso di riduzione del debito.
Il quadro grafico delle azioni Telecom Italia appare particolarmente interessante. Da un punto di vista grafico infatti i prezzi sono stati recentemente respinti dalla linea di tendenza che unisce i massimi del 18 maggio e 21 luglio 2020. Questo livello identifica la parte superiore di un canale ascendente la cui base è identificata nella trendline che unisce i massimi del 16 marzo e 21 maggio 2020. In tal senso, l’obiettivo dei venditori potrebbe essere identificato in zona 0,364 euro, dove oltre alla parte inferiore della figura citata prima transita anche il livello orizzontale espresso dai lows del 18 agosto scorso. Tale zona di concentrazione di domanda appare quindi interessante per cercare una strategia di matrice long, la quale verrebbe invalidata nel caso di una discesa al di sotto dei 0,332 euro, dove verrebbe interrotta la serie di top crescenti in atto dalla seconda metà di marzo 2020. Un primo obiettivo del rimbalzo sarebbe quindi identificabile sui top di settembre, a 0,4068 euro, mentre un target più ambizioso a 0,4337 euro, dove passa l’ostacolo orizzontale espresso dai minimi del 22 gennaio 2019.
Investire sulle azioni Telecom Italia con i Certificati
La possibilità di una ripresa di forza dopo una correzione rende interessante la valutazione di un’operatività di stampo long sulle azioni Telecom Italia. A tal proposito, guardando all’emissione di Certificati Recovery TOP Bonus di Société Générale (PA:SOGN) dello scorso 17 luglio potrebbe risultare interessante il prodotto con ISIN LU2088514893. Il Certificate è stato emesso sul SeDeX di Borsa Italiana e permette di ottenere un rimborso a scadenza di 100 euro a condizione che alla data di valutazione finale, fissata per il prossimo 11 dicembre, le azioni Telecom Italia abbiano un valore superiore alla Barriera, posta a 0,2975 euro. Al momento il titolo dista il 22,73% dalla Barriera e quota ad un prezzo ask di 97,4 euro. Si comprende che attualmente il rendimento massimo per l’acquisto di tale prodotto sarebbe quindi pari al 2,67% in 3 mesi (oltre il 10% espresso su base annua). Un rendimento che potrebbe risultare più conveniente nel caso di un abbassamento delle quotazioni, specie considerando che la Barriera è posta su livelli particolarmente profondi. Lo scenario negativo implica un valore delle azioni Telecom Italia uguale o inferiore a 0,2975 euro alla data di valutazione finale. Se ciò dovesse accadere, il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante moltiplicata per il Valore Nominale, con conseguente perdita sul capitale investito
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