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Bitcoin colpito da triplo pattern ribassista

Pubblicato 06.07.2020, 16:47
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il Bitcoin è in stallo da oltre un mese, dopo aver toccato il massimo di 10.390 dollari il 1° giugno. Per i tecnici, questo letargo persiste da molto più tempo, da fine aprile.

Sì, la moneta digitale ha registrato dei massimi più alti fino al 1° giugno, ma si è trattato per lo più di churning. In effetti, i guadagni sono stati insignificanti se confrontati con la selvaggia impennata dell’80% dai minimi di marzo al picco del 30 aprile.

Forse il Bitcoin, che qualcuno considera un asset rifugio, sta scendendo considerato il sentimento di propensione al rischio che sta spingendo i mercati. Dopotutto, l’indice S&P 500 è balzato del 2,4% dal 1° giugno. 

Se così fosse, dovrebbe rendere la criptovaluta la più sensibile al rischio. Ma il Bitcoin è crollato dell’11,3% dal 1° giugno, mentre l’oro, forse l’asset rifugio supremo, è rimbalzato del 2% nello stesso periodo, così come il franco svizzero. Il dollaro è sceso dello 0,9%, mentre il rendimento dei bond USA e lo yen sono rimasti invariati.

Abbiamo una confessione da fare: quando l’arrivo del COVID-19 terrorizzava tutti e i titoli azionari stavano crollando, eravamo sicuri che il Bitcoin sarebbe schizzato alle stelle. Le persone non volevano toccare il denaro fisico, generalmente l’asset più in circolazione durante una pandemia globale. Non volevano nemmeno uscire di casa. Perciò un’impennata dell’online banking avrebbe dovuto mettere i cripto-asset in prima linea.

Ma non è andata così. Al contrario, il Bitcoin è sceso insieme ai titoli azionari ed è rimbalzato quando le borse si sono riprese. Solo che ora, dopo che i titoli azionari hanno visto un breakout dalle loro rispettive aree di congestione, la moneta digitale sembra essere rimasta indietro, sviluppando un pattern ribassista dopo l’altro sui grafici e preparandosi a completare un’importante inversione.

Daily BTC/USD Technicals

Grafico tecnico giornaliero BTC/USD

Tanto per cominciare, il Bitcoin è sceso al di sotto della linea di trend in salita dai minimi di marzo. Il tonfo ha fornito terreno fertile per una flag rialzista, il cui breakout ha aperto la strada ad un pennant ribassista, il cui breakout, a sua volta, completerebbe un apice testa e spalle. Secondo i nostri calcoli, sono tre segnali ribassisti di fila.

Sia la flag rialzista che il pennant sono ribassisti in seguito a queste oscillazioni di prezzo. Gli investitori vogliono assicurarsi la vittoria, cercando di capire quali saranno le prossime mosse, sia per l’asset che per gli scambi.

Questa breve pausa del trend discendente di base consente ad un nuovo branco di orsi di riprendere da dove gli altri avevano abbandonato le proprie posizioni. Quando questo periodo di scambi sarà finito, avverrà il breakout, nella direzione del trend discendente di base. Ciò indica che chiunque volesse uscire è uscito e chiunque sia rimasto è presente per cavalcare la prossima mossa al ribasso.

I venditori abbassano le loro offerte, nel tentativo di trovare compratori intenzionati ad entrare a quello che considerano un prezzo interessante. Ecco come infrangono il pattern. Ciò che segue è una reazione a catena del mercato di short innescate e liquidazioni di long.

Questo calo potrebbe essere interrotto da una “short squeeze”, che inietterebbe una domanda temporanea e rispingerebbe il prezzo verso il pattern. Ma, un mercato che è presumibilmente inclinato verso l’offerta, coprirebbe quella domanda e spingerebbe nuovamente i prezzi verso gli ultimi minimi, e poi ancora più giù. In termini tecnici, il breakout è stato seguito da una mossa di ritorno che ha “ritestato” la resistenza del pattern.

Il pennant ha raggiunto solo circa metà dell’obiettivo della flag. Se dovesse raggiungere il suo obiettivo, completerebbe l’apice testa e spalle. 

Il pennant è un indicatore secondario il cui obiettivo implicito conferma, e di conseguenza rafforza, l’obiettivo implicito della flag, rendendo ancora più probabile un breakout al ribasso del pattern testa e spalle. E questo pattern è più grande, e più significativo, con un obiettivo implicito molto più profondo di almeno 8.000 dollari.

Notiamo che l’indice RSI ha già completato l’apice testa e spalle dal punto di vista dello slancio. Ha persino fornito una mossa di ritorno che ha ritestato con successo la resistenza. 

Anche il MACD ha dato la sua versione di un breakout al ribasso, scendendo sotto 0, già sul breakout della flag. L’indicatore, che confronta varie medie di prezzo, fornisce un segnale sell da quando ha lasciato i massimi del 1° luglio e già ben prima dello sviluppo della flag, il primo dei due pattern di continuazione.

Strategie di trading

I trader conservatori dovrebbero aspettare un breakout al ribasso dell’apice testa e spalle che superi la DMA su 200 su base di chiusura e che resti al di sotto della neckline per almeno 3 giorni (compreso, idealmente, il fine settimana), se non della DMA su 200. Poi dovrebbero aspettare una mossa di ritorno che ritesti con successo la neckline infranta. Una resistenza qui dimostrerebbe che c’è una continua offerta.

Anche i trader moderati potrebbero preferire aspettare un calo sotto la DMA su 200, con almeno un periodo di due giorni in cui il prezzo resti al di sotto della neckline, se non al di sotto della DMA su 200. Poi aspetterebbero il rally di correzione per un miglior punto di entrata, piuttosto che per una prova del trend.

I trader aggressivi potrebbero andare short sul breakout, aumentando di conseguenza le probabilità di evitare una trappola degli orsi se dovessero aspettare una chiusura sotto il minimo del 27 giugno di 8.857,30 dollari del pennant. Potrebbero voler impiegare almeno un filtro di un giorno ed aspettare una mossa di ritorno se non vogliono rischiare un ampio stop-loss.

Esempio di trading - posizione short aggressiva

  • Entrata: 9.000
  • Stop-Loss: 9.250, sopra l’apice del pennant
  • Rischio: 250
  • Obiettivo: 8.000
  • Ricompensa: 1.000
  • Rapporto di rischio-ricompensa: 1:4

 

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