Sembra che ogni due settimane esca un’altra notizia su qualche piazza di criptovalute che è stata attaccata.
È di lunedì la notizia che la piazza decentralizzata israeliana Bancor ha perso 23,5 milioni di dollari di token digitali, compresi Ethereum, NPXS e la sua stessa valuta alternativa BNT, in seguito ad un attacco hacker.
Il mese scorso, la piazza sudcoreana Conrail ha subìto un attacco, perdendo il 30% delle sue scorte di monete digitali - compresi token NPXS, DENT e Tron - per un valore totale di circa 40 milioni di dollari.
Nello stesso mese, è stata violata anche Bithumb, un’altra piazza sudcoreana, dove sono stati rubati 17 milioni di dollari di criptovalute, tra cui Bitcoin, Ethereum e Bitcoin Cash.
Sebbene l’attacco di Mt. Gox del 2014 detenga ancora il record per le perdite maggiori subite da una cripto-piazza, di ben 460 milioni di dollari, le statistiche di CryptoAware indicano che le perdite sull’anno in corso nel 2018 dovute a cripto-attacchi e truffe ammontano a più di 1,7 miliardi di dollari.
Il sito fa notare anche che c’è stata una media di almeno un attacco al mese nello scorso anno. Inoltre, il 2018 si avvia ad essere l’anno con più traffico mai registrato.
Ma tutto ciò non deve scoraggiare i cripto-investimenti, in quanto esistono dei modi per gli investitori per proteggersi.
Prendere nota di una serie di campanelli di allarme quando si sceglie una piazza di criptovalute, compresi liquidità, proventi del trading, garanzie di sicurezza e tariffe, è un buon inizio.
Ecco cosa consigliano alcuni specialisti della classe di asset:
Difficoltà iniziali
L’industria blockchain sta crescendo all’impazzata, afferma Rob May, Amministratore Delegato di BotChain, e la richiesta di token supera di gran lunga la crescita delle piazze.
Sebbene il numero di investitori impazienti di monetizzare lo straordinario potenziale delle criptovalute sia cresciuto a vista d’occhio, con molti ansiosi di partecipare alla classe di asset il più velocemente possibile, i potenziali investitori non dovrebbero ignorare la cautela che adotterebbero se stessero scegliendo un investimento più tradizionale.
May considera le difficoltà iniziali del settore come un avvertimento specifico.
Gli investitori troppo impazienti che gettano all’aria la cautela e si tuffano sconsideratamente sul mercato saranno quelli che probabilmente subiranno di più le conseguenze di queste difficoltà, afferma.
Le domande chiave da porsi
Quando si considera una piazza, Roni Baibochaev, fondatore di CryptoXchange, afferma che ci sono otto domande principali da porre: a quanto ammontano i ricavi da trading giornalieri?
Dove si trova la sede della piazza? Ha una licenza?
Quanto è veloce il processo del KYC (conosci il cliente) per i clienti? Quanto è efficiente il supporto? Quanto è sicura la piazza?
Quali misure e provvedimenti sono stati adottati per mettere al sicuro i depositi dei clienti?
E sottolinea:
Ci sono moltissime piazze disponibili oggigiorno. Investire su una dovrebbe essere fatto con attenzione e gli investitori devono porsi tutte queste domande se vogliono che il loro denaro sia in buone mani. Non è sufficiente sceglierne una ed individuare qualche fattore su cui concentrarsi”.
Peter Gal, co-fondatore di Bethereum, è d’accordo con Baibochaev:
“Gli investitori dovrebbero preoccuparsi della liquidità (facilità di fare una transazione) e della sicurezza (capire ad esempio se è disponibile un’opzione 2FA [autenticazione a due fattori], una verifica via email o se la piazza conserva i depositi su un “cold storage”), della qualità della risposta alle richieste dei clienti, delle tariffe di trading e della esperienza d’uso”.
La squadra che sta dietro alla piazza
È importantissimo capire chi c’è dietro alla piazza, dalla gestione agli altri investitori, se possibile. Baibochaev ritiene che, sebbene ci siano una serie di fattori da notare, forse capire chi gestisce la piazza è l’aspetto più importante.
Secondo lui, non sono abbastanza gli investitori che prestano attenzione a questo fattore chiave.
Dror Medalion, co-fondatore di Bitjob, afferma che gli investitori dovrebbero controllare chi sono le persone a capo della piazza, conoscere le loro esperienze pregresse e capire se sono professionisti con esperienza o semplicemente dei truffatori.
Visto che ci sono stati vari operatori sospetti coinvolti nel settore delle criptovalute, un rapido controllo su Google è un primo passo da fare.
Ricordate di controllare anche quali VC, se presenti, stanno dietro alla piazza.
Tariffe
Per molti investitori, questo aspetto rappresenta uno scoglio. Gianluca Giancola, co-fondatore e capo dell’esperienza d’uso e del design dell’ecosistema di programmi fedeltà basato su blockchain qiibee, avverte che le tariffe di trading, transazione e deposito possono variare notevolmente da piazza a piazza, quindi dovreste considerare attentamente i costi, specialmente se siete dei privati e fate trading di frequente.
Su alcune piazze le tariffe possono anche essere alte se decidete di lasciare la piazza.
Sebastian Serrano, fondatore ed Amministratore Delegato di Ripio Credit Network, dice: “Tralasciando tariffe e margini, gli investitori dovrebbero scegliere una piazza di criptovalute allo stesso modo in cui sceglierebbero qualsiasi altro servizio su cui riporre il proprio denaro (e quindi la propria fiducia), come banche e portafogli digitali”.
Sicurezza della piazza
Dror Medalion mette in evidenza anche che bisognerebbe prendere in considerazione come vengono gestiti i vostri asset:
“Un altro importante fattore è la regolamentazione locale della moneta. Poloniex ad esempio era una delle principali piattaforme di trading fino a quando gli Stati Uniti non hanno cambiato la loro politica sugli investimenti sulle criptovalute. Come investitori, consigliamo caldamente di trasferire le vostre monete dalla piattaforma di trading al vostro portafoglio privato.
C’è un detto che ci piace ricordare: “Se non hai una tua chiave privata, i Bitcoin non sono tuoi”. Ciò significa che non importa quanto pensate che sia sicura la vostra piattaforma di trading, un giorno potrebbe essere attaccata perché la maggior parte delle piazze tengono tutti i soldi su un unico portafoglio. Ecco perché come investitori dovreste conservare le vostre monete in un portafoglio privato dopo aver finito il trading, per aggiungere un altro livello di sicurezza”.
Yo Kwon, Amministratore Delegato di Hosho riconosce che le cripto-piazze sono ancora soggette ad attacchi. Quindi, anche se sono diligenti per quanto riguarda le pratiche di sicurezza, ci sono ulteriori rischi potenziali in gioco, come questioni legali che potrebbero risultare nel congelamento o nel blocco degli asset. Consiglia Kwon:
“Informarvi su come conservare adeguatamente le vostre criptovalute in sicurezza e togliere il capitale dalle piazze al momento è la cosa migliore da fare. Speriamo però che questo cambi in futuro, man mano che verranno implementate ed adottate maggiori regolamentazioni e misure di sicurezza”.
Ci sono al momento più di 200 piazze di criptovalute attive, dice Nicolas Gilot, co-Amministratore Delegato della piattaforma di distribuzione di giochi basata su blockchain Ultra, e ne nascono di nuove quasi tutti i giorni. La maggior parte di esse non rispetta le regolamentazioni né fornisce ai trader alcuna assicurazione nel caso di attacco o bancarotta.
“A meno che non abbiate un buon motivo per non farlo, cercate di limitare la vostra scelta ad una delle principali 15 piazze per volume. Oltre ai fattori ovvi come la disponibilità dei token che volete scambiare, nonché le tariffe di transazione, fate attenzione al fatto che le piazze più grandi hanno delle limitazioni geografiche (cioè dei paesi in cui non gli è permesso operare), quindi assicuratevi che la piazza che scegliete non sia limitata.
Prima di depositare denaro o criptovalute su un conto, valutate la strategia di uscita: le banche limitano sempre di più la possibilità di prelevare fondi dai conti delle piazze di criptovalute”.
Le piazze open-source e decentralizzate sono il modo più sicuro per evitare gli attacchi, fa notare Jason Rosenstein, co-fondatore di Portion. Inoltre, le piazze centralizzate, dove sono comuni vulnerabilità della sicurezza, sono antitetiche al movimento delle criptovalute.
“Il succo è che non conviene tenere le cripto su una piazza”, dice Estefano Elhawary, co-fondatore di Block Stocks.
“Regola generale: se non hai una tua chiave privata, i Bitcoin non sono tuoi. Troppe persone tralasciano di conservarli adeguatamente per pigrizia e questo diventa un rischio per la sicurezza. Pensate agli ultimi eventi in Corea del Sud e a quello che è successo quando Mt. Gox, la piazza più grande all’epoca, è implosa. Per quanto riguarda il capire quale piazza scegliere, il volume di mercato e la storia sono dei buoni indicatori.
Ma ancora una volta invitiamo caldamente trader o investitori ad adottare dei depositi sicuri e delle pratiche di sicurezza con le loro cripto”.
Nota: Gli argomenti qui riportati hanno il solo scopo di ricerca e non devono essere considerati consigli o indicazioni di investimento. Prima di scegliere una piazza, è importante una adeguata due diligence.