Lunedì 2 Dicembre 2018
Parte l'aumento di capitale Safilo (MI:SFLG).
Nel dettaglio, la società emetterà massime 213.043.881 azioni ordinarie da offrire in opzione agli azionisti, nel rapporto di 17 nuove azioni ogni 5 azioni ordinarie possedute, ad un prezzo di emissione pari a 0,704 euro per azione. Di conseguenza, il controvalore complessivo dell'operazione sarà 149,98 milioni.
Il prezzo di chiusura di Venerdì 30 Novembre pari a 1,39 euro, è stato rettificato a 0,86 euro. Di conseguenza, il prezzo dei diritti che inizieranno ad essere quotati lunedì è stato fissato a 0,53 euro.
Quindi se sono azionista Safilo, da prima di Venerdì 30 Novembre, lunedì cosa mi ritroverò sul deposito titoli?
Lunedì, al posto dell'azione pari ad 1,39 euro (prezzo di chiusura 30 Novembre) troverete 2 prodotti: una azione (che chiameremo NUOVA azione) e un diritto. Ogni 5 diritti potrete acquistare 17 NUOVE azioni allo strike price di 0.704 euro l'una. Quindi teoricamente potete convertire ogni diritto in 3,4 azioni. Dico teoricamente perchè i diritti non possono essere convertiti in frazioni di azione. Se avete 1000 azioni e volete convertire tutti i vostri 1000 diritti dovrete acquistare 1000/5*17=3400 NUOVE azioni a 0,704 per una spesa di 2393,6 euro.
Questi due prodotti che mi daranno Lunedì posso venderli o acquistarli normalmente sul mercato?
Sì, sono quotati indipendentemente e possono essere scambiati come le azioni sul MIB. Attenzione però: mentre le NUOVE azioni saranno contrattate anche dopo l'11 Dicembre 2018, i diritti dopo quella data verranno ritirati dal mercato. Chi a quella data li avrà ancora in portafoglio dovrà scegliere se convertirli o ricevere il rimborso del valore residuo che solitamente è molto inferiore al valore di partenza (in molti casi è quasi 0).
Se io ho 5 diritti e voglio convertirli in 17 nuove azioni devo pagare? Le azioni me le danno subito? Come faccio a dire quanti diritti voglio convertire? E quelli che mi rimangono ?
La conversione avviene tramite una comunicazione alla banca (molte banche online hanno una pagina apposita raggiungibile dall'account, è consigliabile contattare la banca per capire come fare). Una volta comunicati quanti diritti voglio convertire dovrò rendere disponibili, sul conto corrente connesso con il deposito titoli, l'importo relativo alle nuove azioni sottoscritte.
Ad esempio se voglio convertire 5000 diritti che corrispondono a 17000 NUOVE azioni dovrò avere almeno 17000*0.704 = 11970 euro sul contocorrente che verranno congelate una volta sottoscritte le 17000 azioni. Se non voglio convertire tutti i diritti in mio possesso posso vendere quelli che mi avanzano sul mercato sino all'11 Dicembre (tendenzialmente i diritti diminuiscono il loro valore fino ad azzerarsi, tranne dei picchi dovuti a speculazione per arbitraggio, quindi meglio venderli il prima possibile se non si vuole rischiare troppo). Le nuove azioni sottoscritte verranno accreditate a fine ADC cioè dopo il 17 Dicembre 2018.
Alcuni parlano di "arbitraggio" durante gli aumenti di capitale tra diritti e nuove azioni. In cosa consiste?
In pratica il prezzo iniziale delle vecchie azioni (1,39) viene splittato in una NUOVA azione che contiene lo "strike price" 0,704 + l'opzione 0,156 la cui somma fa 0,86. L'altro prodotto, il diritto, contiene 3,4 opzioni e vale quindi 0.156*3,4=0,53.
I due prodotti da lunedì 3 Dicembre 2018 a martedì 11 Dicembre 2018 si muoveranno indipendentemente quindi si potrà comprare o vendere uno dei due a seconda della mia convenienza. Ad esempio se la nuova azione ad un certo istante vale 0.9 = 0.704+0.196 e il diritto vale 0.150*3.4=0.51 a me conviene vendere la NUOVA azione (perchè l'opzione che contiene è 0.196 cioè sopravvalutata), e comprare il diritto (perchè l'opzione contenuta nel diritto cioè 0.150 è sottovalutata rispetto al prezzo iniziale di 0.156).
Naturalmente per fare arbitraggio bisogna vendere quantità equivalenti cioè vendere/comprare almeno17 azioni e comprare/vendere 5 diritti. L'arbitraggio sta nel fatto che io alla fine ho lo stesso prodotto (NUOVE azioni + opzioni) ma all'interno del quale la parte "opzione" viene prezzata diversamente.