Negli ultimi mesi il rialzo il Future Petrolio Greggio WTI è stato sostenuto dalla possibilità che l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) insieme ad altri paesi esterni all'organizzazione, ma grandi produttori di questa commodity come la Russia, arrivassero ad un accordo di estensione dell’attuale tetto massimo alla produzione giornaliera di barili.
In una situazione in cui secondo l’International Energy Agency (IEA) nel 2018 comunque la domanda sarà inferiore all'offerta la prospettiva di raggiungimento dell'accordo è uno degli elementi a cui fanno principalmente riferimento i rialzisti sul petrolio.
In tal senso non stanno arrivando però notizie confortanti dopo che la russa Sakhalin-1 potrebbe andare ad aumentare la sua produzione giornaliera addirittura del 25% a partire da gennaio 2018.
Se ciò venisse confermato comporterebbe il fatto che molto difficilmente la Russia potrebbe rispettare i parametri dell’accordo OPEC, aprendo cosi una prima crepa nella solidità delle basi su cui stanno facendo affidamento i rialzisti.
In questo momento il progetto Sakhalin-1, operato da Exxon Mobil (NYSE:XOM), genera circa 200.000 barili al giorno e l’azienda vorrebbe aumentare questa quantità fino a 250.000 barili giornalieri. Secondo questa notizia il tetto massimo alla produzione andrebbe in contrasto con i piani di espansione di Exxon e sarà interessante seguire lo sviluppo della cosa a partire già da questo giovedì, quando a Vienna si riuniranno i paesi membri dell’OPEC con quelli esterni all'organizzazione ma che rientrano comunque nell'attuale patto tra cui, per l'appunto, anche la Russia.
Ciò significa che potenzialmente giovedì sarà una giornata piuttosto volatile per il prezzo del petrolio, sopratutto se dovessero uscire notizie chiare in termini di conferma o smentita dell’accordo relativo al tetto massimo alla produzione. Nel frattempo, analizzando il grafico di questa commodity si può notare come dopo la forte spinta rialzista degli ultimi giorni, ieri si siano tornati a vedere i venditori: il ribasso registrato ieri è infatti stato tale da riassorbire il rialzo dei due giorni precedenti in una sola sessione, evidenziando quindi da un punto di vista grafico un ritorno (almeno momentaneo) della pressione in vendita.
Per quanto ciò possa sembrare indubbiamente un elemento interessante per valutare un ingresso a mercato in vendita, è bene ricordarsi che eventi come il meeting dell’OPEC in programma per domani possono avere potenzialmente la forza di cambiare molto velocemente, in un senso o nell'altro, la struttura grafica dello strumento di riferimento.
Per questo motivo, da un punto di vista operativo, continuiamo a sottolineare la presenza di importanti elementi secondo i quali le probabilità di continuazione della salita dei prezzi nel lungo termine appaiono essere piuttosto limitate, a causa dell’eccesso di offerta segnalato dall’International Energy Agency e a causa del posizionamento dei grandi operatori già eccessivamente sbilanciato verso il long registrato dal COT Report ma, nonostante ciò, sarà bene attendere l’esito del meeting OPEC di domani cosi da avere un quadro più preciso e quindi una visione del mercato più completa.