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Dati economici, ma intanto aumentano i casi di Covid

Pubblicato 01.07.2020, 12:00
Aggiornato 31.08.2022, 18:00

Gli indici USA hanno ampliato i progressi, con gli investitori che hanno scelto di concentrarsi sul miglioramento dei dati economici, per lo più superiori alle stime, piuttosto che sull’aumento preoccupante dei casi di Covid-19 negli USA e su chi avverte che la situazione potrebbe sfuggire di mano.

L’indice dei prezzi delle abitazioni USA è salito più del previsto a maggio e la fiducia dei consumatori ha registrato un considerevole miglioramento a giugno. Tuttavia, le crescenti incertezze sul ritmo delle riaperture delle aziende si sommano al pericoloso aumento dei nuovi casi di Covid-19 in molti stati americani. L’ottimismo per i dati recenti potrebbe quindi trasformarsi in delusione nei prossimi mesi, perché pare che la salute pubblica non sia ancora sul binario della ripresa.

Altrove, il PMI manifatturiero australiano, che a giugno si è attestato sopra la soglia dei 50 punti, indica che l’economia è entrata in fase espansiva.

In Giappone, l’indice manifatturiero Tankan ha deluso le attese, invece il PMI manifatturiero ha superato le previsioni, pur rimanendo intorno al livello relativamente basso dei 40 punti, suggerendo che, nel mese di giugno, l’attività in Giappone si è contratta ulteriormente.

Sempre a giugno, in Corea sia le esportazioni, sia le importazioni sono precipitate più del 10%, ma il surplus commerciale si è avvicinato finalmente ai livelli pre-crisi, pari a 3,67 miliardi di won.

Sulle borse asiatiche il sentiment è stato contrastato. Il Nikkei ha ceduto lo 0,20%, mentre l’ASX (+0,59%), l’Hang Seng (+0,52%) e il Composite di Shanghai (+0,91) hanno chiuso in rialzo.

L’attività sui futures europei segnala un avvio di seduta piatto per mercoledì, con gli investitori che si aspettano dati solidi riferiti ai PMI di giugno, idealmente sopra la soglia espansiva dei 50 punti. PMI positivi dovrebbero rafforzare la storia della ripresa europea e dare uno stimolo positivo all’euro, che ha perso slancio contro l’USD sulla scia della recente incapacità di traghettare il rally rialzista sopra il livello a 1,13. Le prospettive di breve termine per l’euro rimangono positive e i cali di prezzo sotto 1,12 dovrebbe continuare ad attrarre chi acquista sui minimi, in previsione dell’approvazione, nei prossimi giorni, del pacchetto di aiuti fiscali da 750 miliardi di euro, che dovrebbe dare all’euro la spinta necessaria per sfondare la resistenza a 1,13.

La sterlina continua a oscillare intorno alla sua media mobile a 100 giorni (1,2390) e, anche in questo caso, gli investitori si aspettano che il PMI manifatturiero si attesti sopra i 50 punti. I servizi, però, costituiscono l’80% dell’economia britannica, per cui gli umori degli investitori in Gran Bretagna dipenderanno dalla cifra che sarà diffusa venerdì.

Negli USA, oggi sarà pubblicato il rapporto sull’occupazione ADP. L’economia USA potrebbe aver creato 3 milioni di posti di lavoro nel settore privato a giugno. Visti i tempi fuori dall’ordinario che stiamo vivendo, le cifre previste potrebbero divergere notevolmente da quelle reali. Anche se potremmo assistere a una divergenza nell’ordine delle migliaia, o addirittura dei milioni, una cifra positiva dovrebbe assicurare la tenuta della propensione al rischio degli investitori. Una sorpresa negativa danneggerebbe invece il sentiment, perché i numeri probabilmente peggioreranno il mese prossimo, vista l’interruzione, o il rallentamento, delle riaperture per contenere i contagi.

Comunque sia, i verbali del FOMC, che saranno diffusi nelle prossime ore, riveleranno di sicuro un outlook economico prudente per l’economia USA e globale per il prossimo futuro, dopo che, nella Sintesi delle proiezioni economiche, si parla di elevata disoccupazione, inflazione bassa e tassi piatti fino al 2022. Il mercato monitorerà eventuali indicazioni sull’ampliamento degli strumenti utilizzati dalla Fed, soprattutto un’eventuale discussione sul controllo della curva dei rendimenti sarebbe interessante per gli investitori che sperano in altri stimoli monetari dalla Fed. Maggiore supporto significa denaro a buon mercato e un altro rally degli asset rischiosi, a prescindere dai dati e dalle notizie.

L’oro si è rafforzato, raggiungendo i $1685 all’oncia, sulla scia dell’ottimismo, apparentemente ingiustificato, negli asset legati al rischio.

Il greggio WTI continua a trovare richieste appena sotto i $40 dopo che, dai dati API riferiti alla scorsa settimana, è emersa una flessione inaspettata, pari a 8 milioni di barili, delle scorte di petrolio USA. I dati EIA, più ufficiali, saranno diffusi oggi e potrebbero confermare un calo delle scorte USA. Sul fronte della domanda, le aspettative sono offuscate dalle notizie contrastanti circa l’avanzata del Covid. Si prevedono rialzi più lenti sopra la soglia dei $40.

Ultimi commenti

Era scontato che i casi sarebbero aumentati. Finché ci hanno chiuso in casa i numeri sono calati ,adesso che siamo in giro ,torneranno i numeri pre Lockdown, la verità non è stata mai detta, senza il vaccino le cose e i numeri saranno sempre tragici,il resto è bla bla bla
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