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Dollaro e rischio in salita, spinti dalle ultime trovate di Trump

Pubblicato 11.10.2019, 10:56
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex 10 ottobre 2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

È stata una settimana piena di alti e bassi per il mercato forex questa settimana, le valute hanno infatti reagito ad ogni notizia positiva o negativa. Ieri gli investitori hanno temuto che la delegazione cinese potesse decidere di ripartire dopo un solo giorno di negoziati. L’incertezza è così alta che gli osservatori dei mercati hanno praticamente guardato sotto la lente anche il linguaggio del corpo di ogni partecipante. Alla fine della seduta neworkese, il dollaro USA è ritornato a ruggire dopo che il presidente Trump ha scritto su Twitter che incontrerà “domani alla Casa Bianca il Vice Premier cinese”. Tuttavia, nello stesso tweet ha aggiunto, “Loro vogliono un accordo, ma lo voglio anche io”?

Con l’esito dei dialoghi commerciali ancora incerto, potremmo aspettarci i fuochi d’artificio nelle prossime 24 ore. Se il Presidente Trump accetterà l’accordo parziale con la Cina, il cambio USDJPY schizzerà verso il minimo di un mese a 108,50. Anche le altre principali valute potrebbero avere dei risvolti importanti: il cambio EUR/USD potrebbe toccare 1,1050 e la coppia AUD/USD potrebbe andare verso il livello di 0,6850. Se i negoziati dovessero fallire e la Cina dovesse partire senza alcun accordo, vedremo sgretolarsi i guadagni realizzati oggi soprattutto per il cambio USD/JPY e la coppia AUD/USD, che accuserebbero di più il colpo. Potrebbe non essere saggio scommettere sull’accordo, ma il fatto che Trump voglia incontrare il Vice Premier Liu He lascia ben sperare. In più, l’evento sicuramente distrarrà le agenzie di stampa dalla richiesta di impeachment.

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Un accordo commerciale inoltre ridurrebbe le possibilità di un ulteriore allentamento da parte della Federal Reserve questo mese. L’ultima lettura dell’indice dei prezzi al consumo ha mostrato che la pressione dell’inflazione ha visto una stagnazione a settembre. La crescita dell’IPC è rimasta invariata su base mensile nonostante l’aumento degli alimentari ed energetici. I dati economici deboli hanno un impatto limitato sul dollaro questa settimana in quanto le previsioni sulla crescita globale incombono sui dialoghi commerciali.

Intanto, la sterlina è salita più del 2% contro il dollaro USA dopo che il Primo Ministro Johnson e il Premier irlandese Varadkar hanno dichiarato di “vedere una via” verso l’accordo sulla Brexit. Non sono stati forniti i dettagli ma Sky News ha riportato che la Gran Bretagna avrebbe proposto un accordo commerciale particolare. Ora la palla passa a Bruxelles dove il segretario per la Brexit Barclay incontrerà il Responsabile dei negoziati UE Barnier. Dubitiamo che l’UE possa trovare allettante un qualche tipo di accordo ma gli investitori si stanno aggrappando a qualsiasi speranza come dimostra la price action. Sicuramente il sentimento potrebbe cambiare velocemente se la Germania o l’UE dovessero mettere in dubbio l’accordo, dunque è sconsigliabile buttarsi in posizioni importanti prima di conoscere un esito certo.

Il cambio EUR/USD è salito a 1,10 per la prima volta in 2 settimane. Nonostante in Germania la bilancia commerciale abbia deluso le attese, la BCE ha dichiarato che diversi membri si sono opposti ad un Quantitative Easing considerato come l’ultima spiaggia. Tuttavia, con la principale economia della regione destinata alla recessione, dubitiamo che il rally del cambio EUR/USD possa durare. Gli investitori e la BCE sperano che il governo Tedesco possa supportare l’economia con lo stimolo fiscale, ma secondo le dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco Scholz uno stimolo potrebbe non arrivare così facilmente.

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Tutte e tre le valute legate alle materie prime sono salite trascinate dall’ottimismo, ma domani dovremo seguire il dollaro canadese. Sono attesi i dati sul mercato del lavoro e gli economisti prevedono un rallentamento importante della crescita commerciale. Secondo l’indice PMI IVEY le aziende canadesi hanno tagliato i posti di lavoro al ritmo più veloce dal 2016. Il cambio USD/CAD dovrebbe salire sulla scia del report, ma le previsioni sono basse, dunque la reazione del dollaro canadese dipenderà da quanto i mercati saranno sorpresi.

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