Se ne parlava da tempo circa la persistenza nella salita del bitcoin e delle cripto che ne hanno seguito le evoluzioni giovandosi del clamore generato.
Adesso si cerca una motivazione al calo improvviso degli ultimi tre giorni che hanno depauperato i valori di circa il 28% per la locomotiva delle cripto. Allo scopo di dare un senso alla caduta, si è parlato di correlazioni e dirette e inverse con dollaro e costanti iniezioni di liquidità da parte della Banca centrale americana, o anche al prendere i profitti generati dal bitcoin per girarli sul mercato obbligazionario statunitense.
Quello che risulta strano è il non pensare a una pausa fisiologica dopo una costante salita, come succede sempre anche nei trend di maggiore forza. Se il trend al rialzo ha avuto connotati oggettivamente “patologici”, la correzione non poteva avere dettami di normalità.
Ethereum, pur denotando una sua personalità, ha beneficiato delle performance del re delle cripto, manifestando euforia a inizio anno, subendo poi la caduta attuale: dai recenti massimi nei confronti di euro a €1085 c'è stato un ritracciamento di circa il 31% e adesso le quotazioni, dopo un buon recupero di circa il 20%, sono vicine alla cifra tonda di €900, con obiettivo al rialzo dei massimi di gennaio 2018 a €1186 che risultano davvero a un tiro di schioppo. Ma la salita verticale va gestita con prudenza e quindi non sarebbe male attendere la tenuta di certi livelli prima di prendere posizione.