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FED: tre rialzi dei tassi nel 2018

Pubblicato 14.12.2017, 10:13
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


Come era ampiamente previsto, ieri sera la Federal Reserve ha incrementato i tassi di interesse di 0,25bps alzandoli ad un massimo dell’1,5%.

La decisione è stata perfettamente in linea con l'attesa dal momento che nell’ultimo periodo diversi membri della Federal Reserve avevano rimarcato il fatto che la banca centrale era assolutamente determinata ad intervenire sui tassi entro la fine dell’anno, e cosi infatti è stato.
Tassi FED

Il mercato attendeva con grande interesse anche i “dot-plot” attraverso i quali vedere le proiezioni dei tassi di interesse nei prossimi anni: anche sotto questo aspetto non sono emersi elementi imprevisti in quanto tutto è rimasto invariato rispetto al precedente aggiornamento.

Ciò significa che i membri del Federal Open Market Committee (FOMC) ad oggi si aspettano di alzare tre volte i tassi di interesse nel corso del 2018 e ancora tre volte nel 2019.

La governatrice Yellen, in occasione di quella che è stata la sua ultima conferenza stampa a capo della FED, ha espresso un convinto ottimismo per l’economia americana specificando come l'attuale crescita non sia stata raggiunta attraverso un difficilmente sostenibile aumento del debito ma come invece sia basata su solidi fondamentali.

La Yellen ha espresso ottimismo anche per la crescita a livello globale che, secondo la FED, sarebbe anche questa in espansione e ciò ovviamente rappresenta un aiuto anche per la crescita americana.

Arrivata alla fine del suo mandato la Yellen lascia quindi un’economia assolutamente solida e con un’inflazione che, secondo gli ultimi dati di ieri, è tornata sopra il target fissato dalla banca centrale al 2%.

Quella contro la bassa inflazione è stata certamente la battaglia più dura per Janet Yellen e sarà ora molto importante che il nuovo governatore Jerome Powell riesca a portare stabilità anche su questo fattore che negli ultimi anni è stato sopra il suo target solamente in pochissime occasioni.
inflazione USA

Ciò che invece continua a rappresentare l’elemento più solido dell’economia americana è sempre il mercato del lavoro grazie ad un tasso di disoccupazione ormai stabile poco sopra il 4%.

Sotto questo aspetto la Yellen ha espresso tutta la sua soddisfazione per avere contribuito a portare l’economia USA molto vicina alla piena occupazione e, secondo le ultime proiezioni economiche, ci sarebbe ancora spazio per un ulteriore piccolo miglioramento nei prossimi mesi.

È infatti molto importante ricordarsi che uno degli scopri principali della politica monetaria americana è proprio il raggiungimento della piena occupazione e la Federal Reserve lavora quindi anche con tale scopo.

Come sempre accade in queste occasioni, sul mercato si è notato un aumento della volatilità in particolare sul Dollaro ma quanto visto ieri rappresenta in realtà solo l’inizio.

Nel corso della sessione odierna saliranno infatti in scena tre tra le principali banche centrali al mondo: Banca Centrale Europea, Banca Nazionale Svizzera e Bank of England. È quindi molto facile vedere come quella di oggi sarà una giornata particolarmente pericolosa caratterizzata da forti e improvvisi picchi di volatilità.

Per tale motivo, come sempre in queste occasioni, raccomandiamo di mantenere un livello di attenzione particolarmente alto cercando di evitare le fasi più pericolose.

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