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Forex: Powell minimizza l’impatto del virus, attesa decisione sui tassi della RBNZ

Pubblicato 12.02.2020, 10:12
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 11.02.20

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

La maggior parte delle principali valute ha visto una ripresa contro il dollaro oggi, in parte grazie al precedente calo del rendimento dei Buoni del Tesoro ed ai nuovi massimi storici segnati dai titoli azionari USA. Mentre i titoli azionari si sono staccati dai massimi chiudendo la giornata invariati, le valute hanno mantenuto i guadagni. La testimonianza semestrale del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell sull’economia e la politica monetaria è l’evento principale di questa settimana. A giudicare dalla reazione del dollaro e dell’indice Dow, agli investitori è piaciuto quello che aveva da dire. Secondo Powell l’economia è ad un buon livello, i fondamentali che supportano le spese delle famiglie sono forti e, sebbene il rallentamento per il coronavirus in Cina probabilmente avrà degli effetti sugli USA, è ancora presto per dire quale sarà l’impatto. La banca centrale sta monitorando da vicino i rischi per le prospettive ma, per il momento, la politica monetaria resta appropriata.

In vista della testimonianza di questa settimana, gli investitori cercavano una risposta a 3 domande chiave:

  1. Quale sarà l’impatto del coronavirus sugli USA?
  2. Quando finiranno le operazioni repo?
  3. È previsto un taglio dei tassi?

Il Presidente Powell ha minimizzato l’impatto del coronavirus. In base ai suoi commenti, è chiaro che la Fed non è preoccupata perché la Cina ha adottato misure efficaci per contenere il virus e fornire liquidità. Ci sono pochissimi casi negli Stati Uniti e, finora, l’impatto sull’economia statunitense è limitato. Tuttavia, vorremmo ricordare ai nostri lettori che molte fabbriche che riforniscono le aziende USA in Cina restano chiuse e che i voli verso la nazione asiatica sono ancora cancellati. Comunque, gli investitori hanno risposto alle prospettive ottimistiche di Powell spingendo su i titoli azionari e le principali valute.

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Sui repo, la Fed prevede di continuare le operazioni per tutto aprile. I mercati monetari sembrano stare funzionando bene e, se dovessero continuare così, si sposteranno gradualmente dalle operazioni repo alle riserve. Tuttavia, considerata la domanda per l’ultima operazione, in oversubscription di un terzo, la liquidità resta un problema. Molti considerano queste operazioni simili al quantitative easing e, senza una data fissata per la fine dei repo, gli investitori lo considerano un via libera per tenere i titoli in richiesta. Sebbene i future dei fondi Fed prevedano una probabilità del 30% di allentamento quest’anno, Powell ha dato pochi motivi per credere che ci sia un taglio all’orizzonte. Tutto ciò è positivo per gli asset USA, compreso il dollaro, e spiega la resilienza del cambio USD/JPY. Powell testimonierà di nuovo davanti al Senato domani e non ci aspettiamo alcuna sorpresa in quanto non verrà rivelato nulla di importante per gli scambi.

Anche il Governatore della Banca d’Inghilterra Carney ha parlato oggi ma i suoi commenti sono stati molto più cauti di quelli di Powell. Carney ha affermato che l’impatto economico del coronavirus è già molto più grande di quello della SARs. Allo stesso tempo, l’incertezza per la Brexit ha frenato la crescita della produttività quindi potrebbe essere necessario un certo stimolo per tornare in crescita. Nello specifico, ha dichiarato che potrebbe esserci un taglio dei tassi se non dovesse verificarsi una ripresa post-elezioni. La sterlina è stata sorprendentemente resiliente malgrado questi commenti e la crescita invariata del PIL, resistendo sopra la media mobile su 100 giorni. I dati del quarto trimestre hanno confermato un’economia in stagnazione sul trimestre ma, su base annua, la crescita ha resistito all’1,1% anziché rallentare allo 0,8%. La produzione industriale è salita meno del previsto ma il Regno Unito ha visto un inaspettato surplus commerciale a dicembre con un balzo delle esportazioni di metalli. Le esportazioni, escludendo i metalli preziosi, sono state deboli.

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Il prossimo importante evento sarà l’annuncio di politica monetaria della Reserve Bank of New Zealand di stasera. Non sono previsti cambiamenti. Tuttavia, alla luce dei ribassi del PIL della Reserve Bank of Australia e del coronavirus diffusosi a gennaio, la RBNZ potrebbe essere più cauta. L’ultima volta che la RBNZ si è incontrata è stato a novembre e la decisione ha innescato un rally di 400 punti del cambio NZD/USD. All’epoca, Orr si è dimostrato ottimista affermando che non c’era alcuna urgenza di agire. Il mese scorso, l’assistente governatore della RBNZ Hawkesby ha dichiarato che la banca sta monitorando l’impatto del coronavirus e che la valuta più debole sta aiutando ad isolare l’economia. I dati non sono stati terribili dall’ultimo vertice, con il settore immobiliare, l’attività manifatturiera e la fiducia delle imprese in miglioramento (come mostra la tabella sotto). Tuttavia, quasi tutti questi report si riferiscono ad un periodo precedente al coronavirus e sospettiamo che le prospettive siano cambiate. I nuovi timori della RBNZ potrebbero spingere il cambio NZD/USD al minimo di 4 mesi. Un’ambivalenza come la Fed determinerà un bottom a breve termine per la valuta.

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