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FTSE MIB: stringiamo i denti e tentiamo un long....

Pubblicato 12.03.2018, 23:44
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Un saluto ai lettori di Investing.com, il nostro indice azionario presenta un quadro tecnico un po più decifrabile rispetto ai giorni scorsi. Sembra si sia schiarito le idee facendo pace con se stesso e comincia a farci intendere cosa probabilmente ha in mente.

Sferzato dall'esplosione di volatilità partita dai mercati americani da un lato e con i conti elettorali da regolare da un altro, sembrava non sapere che pesci prendere.

Ma forse un filo conduttore lo si potrebbe individuare.

Intanto sin dalle primissime sedute successive all'affare americano ha deciso di posizionarsi sotto la ema50 (grafico daily) e, seppure con qualche poco convinto tentativo di rimontarvi sopra, vi è rimasto fino ad oggi. Infatti i volumi, a parte il primo tentativo, sono sempre stati scarsi in queste occasioni e praticamente sotto la media a 20 periodi. Come dire, nel dubbio e nel caso le cose si dovessero mettere male si sarebbe fatto trovare già dalla parte giusta e pronto ad accelerare.

L'idea è che le preoccupazioni non fossero tanto riferite alle elezioni italiane. O quantomeno non esclusivamente.

Un indizio di ciò lo si potrebbe individuare nel movimento del nostro btp decennale e degli stessi cds a cinque anni sul debito.

Circa il rendimento del decennale, sorprende l'andamento registrato nei mesi precedenti le elezioni. Mentre in America ed in Germania si assisteva ad una inesorabile ascesa (venivano cioè venduti) in Italia si assisteva ad un movimento stagnante e non coerente con l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale che quasi certamente avrebbe consegnato un Parlamento ingessato dalla mancanza di una maggioranza:

Il mercato pare avesse già scontato l'esito elettorale.

Allora potremmo pensare che la repentina risalita del ftse mib successiva alle elezioni sia dovuta proprio alla costatazione che non si sia concretizzato uno scenario peggiore di quello atteso, cioè dell'immobilismo.

Osservando la faccenda dal lato dei CDS (credit default swap) cioè dei premi assicurativi che occorre pagare per vedersi garantito il capitale investito in titoli del debito pubblico italiano, le impressioni che si hanno non cambiano.

Si è assistito ad esempio nell'ultimo anno ad un costante calo dei valori, ad indicare un altrettanto costante calo del rischio associato all'investimento. Il costo della copertura di 10.000 euro di titoli un anno fa valeva circa 195$ mentre oggi siamo su valori di 95$.

Emblematico quello che è avvenuto prima e dopo le elezioni. Il giorno prima valeva 97,84$, il giorno dopo è schizzato a 106,6$ ma oggi già vale 95$ cioè meno del giorno prima delle elezioni!

Ognuno dia le proprie spiegazioni al fenomeno, ma il dato di fatto è che il ftse mib a guardare l'apertura in grande gap down della seduta del 5, quasi chiuso sul finire della seduta, e l'apertura in gap up del 6 sembra che abbia stappato la bottiglia buona tenuta da parte. Il tutto con la benedizione di volumi mediamente più alti del 20% rispetto alle ultime 20 sedute.

In tutto ciò non perdiamo di vista una circostanza importante: il trend di medio termine è sempre rimasto positivo finora:

L'indice ha testato la ema50 non riuscendo a romperla al ribasso. Ora si trova sopra le due medie veloci e una chiusura settimanale sopra di esse sarebbe un bel segnale di forza.

Sul grafico giornaliero la situazione è interessante. Notiamo la formazione di un triangolo che sembrava dovesse essere rotto al rialzo a giudicare dalla forma. Ma i bassi volumi che hanno accompagnato i vari test della parte superiore e la concomitante presenza della ema50 francamente non lasciavano intendere volontà rialzista, almeno fino all'esito delle elezioni. Poi abbiamo visto in che direzione è stato violato.

Ora però sembra essere il tempo delle decisioni, bisogna decidere da che parte stare. La conformazione grafica è molto invitante, forse anche troppo. Il terreno sopra l'area 22650/22850 potrebbe essere molto pericoloso da frequentare e rappresentare uno spazio simile alle spiaggie della Normandia in occasione dello sbarco degli Alleati.

Ma per chi pensa di porsi rialzista non c'è soluzione. Occorre affrontare il fuoco nemico rappresentato dalla caccia agli stop di chi, attendista o poco fiducioso sull'immediato futuro dell'indice, ha comprato in ottica di brevissimo termine sui momenti di forte debolezza dell'indice.

Però a ben vedere qualche protezione si avrebbe:

  1. il trend sul settimanale è sempre rimasto rialzista ed ora l'indice, come detto, si trova a tentare di consolidare le medie veloci a 20 periodi
  2. sul giornaliero abbiamo già la violazione delle 2 trend line discendenti dai massimi di gennaio. Su quella più recente la candela del giorno 9 potrebbe rappresentare un pull back su di essa
  3. sul giornaliero l'indice si è portato, sempre giorno 9, sopra la ema50 in chiusura e per la prima volta con quasi tutta la candela da quando sono iniziate le turbolenze
  4. oggi ha chiuso, sebbene con un body rosso, sopra la trend line ribassista che delimita superiormente il triangolo di cui si è detto sopra.


Sarà sufficiente? Non so, ma certamente merita un long visto che abbiamo la possibilità di piazzare uno stop stretto appena sotto le due medie veloci in area 22400 e, nel caso l'operazione andasse da subito a nostro favore, passare il testimone ad un tra iling stop nel modo seguente:

  1. abbandonare lo stop fisso in area 22400 e sostituirlo con uno mobile (trailing stop) che segua le due medie veloci (ema20 e ma20)
  2. successivamente nel caso in cui le medie veloci incrociassero dal basso la ema50, passare il testimone a quest'ultima nel caso in cui si volesse considerare il long di ampio respiro puntando a nuovi massimi dell'indice oppure mantenere come stop le medie veloci nel caso in cui avessimo aspettative meno audaci accontentandosi di rimanere entro i massimi di gennaio.


Francamente, la soluzione che salva capra e cavolo resta sempre quella, da me preferita, di dividere a piacimento la size di cui una prima parte chiuderla ai 23200 (direi la metà) puntando alla chiusura del gap down creatosi il 5 febbraio e portare lo stop in pareggio. Da ora in poi l'operazione complessiva non può più chiudersi in perdita. Una seconda parte chiuderla ai 23750 (non pretendere di toccare esattamente i massimi relativi) e la restante vita natural durante con trailing stop a piacere (io metterei la ema50).

Io ho già indossato l'elmetto e sono pronto ad affrontare il fuoco nemico sulla spiaggia della Normandia.

Vediamo che succede!

Ultimi commenti

Gentile signor Costa, mi pare di avere individuato una formazione broadening sull'indice FTSE Mib. Partirebbe da inizio ottobre 2017 sino a inizio marzo. Oppure le sembra una forzatura?. Distinti saluti. Mario Pozzi.
Gentile Sig. Pozzi non ho riscontrato la formazione, mancano certamente il robusto movimento direzionale che precede il pattern vero e proprio ed anche la sequenza dei minimi e massimi si presenta fuori dai canoni. Però devo dire che la visione d'insieme in fondo rimanda vagamente a quella figura. P.S. mi scuso se non l'ho risposto prima ma a distanza di tempo non ritorno sui miei articoli normalmente. Per il futuro le suggerisco la mia email professionale raffaele.costa@finanzaefuturo.it per eventuali domande. Saluti
Gentile signor Costa,. quello che non riesco a capire è la debolezza dei listini europei, DAX in testa, nei confronti dei listini americani. Esiste, secondo lei, una motivazione in sede macro economica?. Distinti saluti. Mario Pozzi.
Salve. Direi che è la somma di tante cose e le considerazioni sarebbero articolate da esporre. Diciamo che gli USA sono più avanti nel ciclo economico e la loro economia è più robusta ed efficiente. Per contro in Europa esistono più vischiosità (inefficienze) che coinvolgono i paesi in modo reciproco (appartenenza ad UE e/o EURO). Consideri anche che in Europa siamo stati ostaggio di cicli elettorali e minacce populiste. Tuttavia concordo con lei nel dire che il divario è oltre il lecito. Gli esperti, direi quasi all'unanimità, vedono rosa per l'Europa nel prossimo futuro, ciò potrebbe ridurre il divario.. Saluti
Grazie mille. Buon lavoro. Mario Pozzi.
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