Questa notte la Bank of Japan (BoJ) ha deciso di non intervenire sui tassi di interesse, lasciando così la propria politica monetaria ultra- espansiva invariata.
Ad accompagnare la comunicazione uno statement contenente indicazioni contrastanti: da una parte infatti la banca centrale prevede per il medio periodo una crescita stabile (anche grazie alla preparazione delle olimpiadi di Tokyo 2020 ), dall'altra individua una serie di incognite (come le nuove politiche protezioniste americane, la Brexit ed altre situazioni geopolitiche considerate sensibili) che rappresentano un elemento fortemente destabilizzante.
La BoJ sta continuando ad iniettare nel mercato enormi quantità di denaro attraverso il Quantitative Easing con l’obiettivo di riportare l’inflazione al target del 2%. I risultati però faticano a concretizzarsi dal momento che le ultime rilevazioni hanno mostrato una crescita dei prezzi ferma allo 0,3%.
Vero è che da settembre la BoJ ha modificato la propria direzione adottando una “yield targeting strategy” di cui ancora però non si sono visti i risultati. Quello che invece appare chiaro, e preoccupante, sono gli effetti di tali politiche sul debito pubblico, al cui confronto quello dei paesi europei appare qualcosa di insignificante: l’indebitamento giapponese infatti si attesta al 250% con conseguenti ed ovvi dubbi sulla effettiva capacità di poterlo sostenere.
Con riferimento al calendario di oggi ricordiamo che alle 13:45 avrà luogo la comunicazione sui tassi di interesse da parte della BCE, seguita dalla conferenza di Mario Draghi alle 14:30.
Alessandro Bonetti
(Bonetti Financial)