I mercati azionario e valutario restano intrappolati tra risck-on/risk-off e lo si evince dall'andamento delle ultime 2 settimane. A seconda di come soffia il vento, prevalgono movimenti legati ai timori sul COVID e movimenti legati alla presenza di enorme liquidità immessa dalle Banche Centrali.
L'incertezza la si evince anche dal dollaro USA che è praticamente bloccato e che in tal modo tiene sotto scacco tutte le principali coppie del Forex.
Soltanto l'oro, dopo aver superato la resistenza 1750 dollari ed essere entrato nel periodo dell'anno destinato ai rialzi, sembra voler continuare a salire. Nelle ultime 24 ore abbiamo assistito anche a un ulteriore rialzo dei rendimenti obbligazionari e un lieve rallentamento della curva dei rendimenti. Ciò tende a favorire il rischio, il che è positivo per l'azionario ma meno per l'oro.
I dati PMI (produzione e servizi) e dati cruciali sull'occupazione negli Stati Uniti (ADP oggi, Nonfarms domani) potrebbero essere la chiave per continuare questo rialzo dei rendimenti. I PMI cinesi sono stati positivi e sarà interessante vedere se il trend proseguirà con i dati europei e l'ISM.
Venendo al calendario economico, quindi, il PMI manifatturiero finale dell'Eurozona delle ore 10 è stato superiore alle attese, superando la lettura flash di 46,9 e attestandosi a 47.4. Il PMI manifatturiero finale del Regno Unito ha confermato 50,1. L'ISM Manufacturing delle ore 16, ovviamente negli USA, dovrebbe salire a 49,5 a giugno (da 43,1 a maggio).
Ma prima ci si concentrerà sulla variazione dell'occupazione ADP (ore 14:15) che dovrebbe mostrare una crescita di + 3.000 milioni di posti di lavoro (un miglioramento significativo rispetto ai -2.760 milioni di maggio). I mercati potrebbero non leggere troppo i dati ADP, anche se lo scorso mese come ricorderete fallì in modo spettacolare la proiezione sulle buste paga non agricole. Infine avremo le scorte di petrolio che dovrebbero mostrare un calo di -0,95 milioni di barili (dopo un aumento di 1,44 milioni di barili la scorsa settimana).