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Il Bitcoin Trust ETF di Van Eck e SolidX è finalmente cosa fatta?

Pubblicato 09.09.2019, 15:40
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Negli ultimi anni, anche se il Bitcoin ha raggiunto picchi, è crollato ed poi è risalito dai recenti minimi sostenuti, una serie di persone ed agenzie di gestione degli investimenti hanno cercato di lanciare un ETF Bitcoin, da quotare su uno dei principali indici azionari USA.

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Ad oggi, ogni singola proposta, però, è stata rifiutata o rinviata dalla U.S. Securities and Exchange Commission (SEC), nei timori di una mancanza di protezione per gli investitori retail da truffe e manipolazione dei mercati.

Ora VanEck e SolidX Management stanno tentando di eludere l’ente regolatore usando un’esenzione della SEC in base alla norma 144A del Securities Act del 1933. Questo, secondo le compagnie, consentirà alle azioni del loro VanEck SolidX Bitcoin Trust di essere offerte a compratori istituzionali qualificati ma non ad investitori retail.

Secondo i soci, ogni azione acquistata offrirà ai clienti l’accesso ad un prodotto basato fisicamente su Bitcoin scambiabile tramite account tradizionali e di prime brokerage. Per chiarezza, un investitore istituzionale qualificato è un compratore considerato finanziariamente sofisticato e che gestisce un minimo di 100 milioni di dollari o più di titoli azionari. Questi investitori, secondo i regolatori dei mercati azionari, necessitano di meno protezione rispetto ai retail.

Il Van Eck SolidX Bitcoin Trust viene sponsorizzato da SolidX, mentre Van Eck fornisce i servizi di marketing. Bank of NY Mellon sarà il contabile, l’amministratore e l’agente di trasferimento. Il Trust fisserà il suo valore patrimoniale netto in base all’indice MVIS Bitcoin US OTC Spot. Il lancio era in programma per giovedì scorso.

Molti, tuttavia, sono scettici circa questa offerta. Qualcuno, come l’analista senior di Investing.com Clement Thibault, lo sminuisce in quanto non un vero ETF ma piuttosto un’altra offerta di Bitcoin Investment Trust (OTC:GBTC), scambiato fuori borsa ed in mano ad un piccolissimo numero di istituzioni. In un recente tweet Thibault scrive:

Non entusiasmatevi troppo per il Van-Eck SolidX “Bitcoin ETF”.. È un altro GBTC, non l’ETF Bitcoin retail in cui tutti sperano da 2 anni.

Non esiste ancora un ETF Bitcoin retail e non mi aspetto che ce ne sia uno tanto presto.

Un altro commentatore, Todd Rosenbluth, a capo della ricerca ETF e fondi comuni di CFRA, mette in guardia da possibili problemi strutturali:

“Data la mancanza di approvazione da parte della SEC per un ETF e la continua incertezza per le prospettive, sarà interessante vedere che tipo di domanda si troverà davanti e come sarà scambiato l’investimento. Il Bitcoin è rimasto un investimento altamente volatile nella sua breve vita”.

Approccio saggio ma rischioso

Mike Poutre, direttore di gestione di Terraform Capital avverte che “si tratta di un approccio al contempo saggio e rischioso per portare il prodotto sul mercato”. VanEck lavora nel mondo delle cripto da parecchi anni, aggiunge, ed i fondatori della compagnia hanno una “solida esperienza per quanto riguarda i titoli azionari”. Di conseguenza, Pouter ritiene che questa offerta abbia un “team forte di consulenti” alle spalle. Ciononostante:

“La vera sfida arriverà quando gli investitori istituzionali chiederanno, in base alla norma 144, che il mito venga sfatato e che il titolo sia registrato dalla SEC. Se la SEC riterrà che questa offerta sia strutturata specificatamente per evitare i suoi commenti, potrebbe impedire che venga sfatato il mito di questi titoli ed impedire che vengano scambiati. Nel frattempo, VanEck avrà sei mesi dalla data della prima vendita per convincere la SEC che l’offerta non solo è legale ma che è conforme nello spirito e nella lettera alla legge”.

Tuttavia, nonostante gli scettici, alcuni investitori stanno applaudendo questa scelta. “Lodo VanEck, SolidX e BNY Mellon per la loro creativa soluzione ai ritardi che stanno subendo per il processo di approvazione centralizzato della SEC”, afferma Dave Hodgon, direttore e cofondatore di NEM Ventures.

“Sebbene personalmente ritenga che queste misure non dovrebbero essere necessarie, è chiaro che alcuni tipi di business model non vengono attivamente promossi dalla SEC. [La SEC] ha esitato in un certo senso a prendere una posizione proattiva sulle criptovalute ultimamente, in vari aspetti, alimentando incertezza, ritardi e rischi commerciali tramite tale inazione. La soluzione proposta da VanEck e SolidX appare simile ad altri veicoli di investimento istituzionale della tipologia dei fondi fiduciari”.

Altri hanno puntualizzato che i prodotti Bitcoin sono ancora in evoluzione. Considerano questo sviluppo un esperimento valido.

“L’offerta di Van Eck SolidX è un buon segno di sperimentazione all’interno dell’attuale quadro normativo negli Stati Uniti”, afferma Charles Lu, amministratore delegato di Findora, un sistema di libro mastro per applicazione di servizi finanziari:

“Può essere un “sandbox” per i timori dei regolatori come la trasparenza di mercato del Bitcoin. Può indicare inoltre l’arrivo di una maggiore chiarezza normativa nel settore delle blockchain. Nel complesso, aprirà la strada ad altri entusiasmanti prodotti ed asset”.

Detto questo, Lu fa notare che l’offerta non fornisce in realtà alcun dettaglio circa l’evoluzione della regolamentazione negli Stati Uniti, in quanto utilizza un’esenzione preesistente derivante dalle norme degli ETF pubblici. Aggiunge:

“I limiti di trading sono simili a REIT privati e titoli azionari: è richiesto un periodo di possesso e scambio tra investitori accreditati. Agli investitori istituzionali un’offerta simile può fornire un’esposizione maggiore ma dovranno trattarla allo stesso modo dei titoli azionari privati che posseggono.

Potrebbe anche essere costoso e difficile aprire una liquidità secondaria senza un’infrastruttura di nuova generazione”.

Ciononostante, Alex Mashinsky, amministratore delegato di Celsius Network, lo considera un grosso passo per il settore, in quanto apre le porte del Bitcoin alla maggioranza degli investitori finanziari che sono stati finora frenati dal partecipare alla nuova classe di asset, ma che sono intenzionati ad entrarvi.

“Van Eck sta usando l’esenzione della 144 dopo aver esaurito ogni altra possibilità, sapendo che questa mossa potrebbe far rinviare ulteriormente l’approvazione della sua domanda. Tuttavia, è indice della quantità di pressione che riceve da parte dei clienti istituzionali per il lancio del prodotto”.

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