Ricevi uno sconto del 40%
💎 WSM è in rialzo del +52,1% da quando la nostra AI l'ha scelta a dicembre! Scopri la nostra selezione di titoli premiumSblocca adesso

Il dollaro inverte la rotta, la sterlina crolla: durerà l’inversione?

Pubblicato 21.03.2019, 19:27
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex 21.03.2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Ci si aspettava un impatto negativo sul dollaro USA dalla cautela della Federal Reserve, ma invece di proseguire il calo di mercoledì, il biglietto verde è salito contro le principali controparti. I dati migliori del previsto sul comparto manifatturiero dell’area di Philadelphia, il calo delle richieste di sussidio e il miglioramento dei principali indicatori hanno sostenuto questa inversione, ma il fatto che la Fed creda che sia necessaria una politica accomodante, nonostante i dati positivi, ci fa capire che il livello di preoccupazione della banca centrale è davvero alto. Anche il cambio USD/JPY è stato sostenuto dall’andamento positivo del mercato azionario, ma l’impennata potrebbe esaurirsi vicino a 111, per via del crollo di mercoledì che ha pesato sulle previsioni del cambio. Oltre alla decisione della Fed di lasciare invariati i tassi di interesse per il resto dell’anno, bisogna considerare lo stallo delle trattative commerciali tra USA e Cina. Gli USA invieranno Mnuchin e Lighthizer in Cina la settimana prossima per portare avanti i dialoghi, ma, con le voci secondo cui il Presidente Trump vorrebbe che la Cina raddoppiasse o triplicasse gli acquisti di beni USA, l’accordo sembra ancora molto lontano. Pertanto, l’intervallo tra 111,00 e 111,25 potrebbe essere quello giusto per le posizioni short del cambio USD/JPY.

Intanto, la sterlina ha segnato il calo maggiore dell’anno contro il dollaro USA e non a causa dell’annuncio di politica monetaria della BoE. La BoE ha votato all’unanimità per lasciare invariati i tassi ed ha dichiarato che la Brexit potrebbe causare interventi sulla politica monetaria in entrambe le direzioni. Ha inoltre dichiarato che la crescita occupazionale potrebbe ridursi sensibilmente per via del mancato accordo sulla Brexit. Invece di scendere, la sterlina ha segnato un’impennata dopo la decisione del tasso, in quanto la banca centrale ha dichiarato che “probabilmente sarà necessario un inasprimento graduale e limitato”. Le vendite al dettaglio britanniche hanno superato le aspettative, segnando un aumento dello 0,4% contro il previsto calo dello 0,4%. Purtroppo, con la Brexit in vista, niente è più importante della risposta dell’UE alla richiesta della Premier britannica May di un rinvio breve al 30 giugno 2019, che non sembra le sarà concesso facilmente. Il Responsabile dei negoziati per l’UE Micheal Barnier ha dichiarato che il rinvio sarà concesso solo con un voto positivo, ciò vuol dire che o sarà accettato l’accordo attuale, o il paese dovrà uscire dall’UE senza alcun accordo. Facendo così l’UE vuole alzare la posta, ma non sappiamo ancora se questa sarà la risposta ufficiale. Se lo sarà, allora per la sterlina saranno guai seri. Attendiamo di vedere se ci sarà un vertice UE di emergenza la prossima settimana, il che prolungherebbe l’incertezza e porterebbe il cambio GBP/USD ben sotto il livello di 1,30.

La Banca Nazionale Svizzera ha lasciato invariata la politica monetaria. Come la BoE, nessuna sorpresa. Il Presidente della SNB Jordan si è detto moderatamente ottimista quest’anno, ma i conflitti commerciali, l’Italia e la Brexit sono fattori di rischio. Il rialzo del dollaro ha dato un brutto colpo all’euro, che ha cancellato il 70% dei guadagni di mercoledì. Se gli attesi report PMI della zona euro sull’attività dei settori manifatturiero, servizi e l’indice composito saranno deboli, potremmo vedere il cambio EUR/USD scendere sotto il minimo di mercoledì, il che altererebbe completamente le previsioni tecniche sul cambio. Se i dati saranno positivi, sarà confermata il bias anti-dollaro e il cambio EUR/USD risalirà sopra 1,14.

Anche il dollaro australiano è sceso, ma ha tenuto meglio degli omologhi, dopo che il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 5% per la prima volta il 8 anni. Purtroppo una gran parte del miglioramento è dovuto ad una minore partecipazione. Anche la crescita occupazionale è scesa a 4,6K dopo essere salita a 38,3K il mese precedente. Il dollaro neozelandese, ha segnato la seconda peggiore performance del giorno. Nonostante la crescita del PIL sia salita allo 0,6% nel quarto trimestre, la crescita su base annua è scesa al 2,3%, il ritmo più debole degli ultimi 3 anni.

Il cambio USD/CAD è salito cancellando il calo di mercoledì. Il loonie venerdì attende i dati su vendite al dettaglio e prezzi al consumo. Il rischio è al rialzo in quanto la crescita occupazionale è stata forte, gli scambi all’ingrosso sono aumentati a gennaio e la componente del prezzo dell’indice IVEY PMI è salita. Il trend è al rialzo ed eventuali delusioni dai dati, seppur piccole, potrebbero far salire il cambio.

Ultimi commenti

Sono d'accordo con questa analisi. Nel lungo GBPUSD può arrivare a 1,2870 - 1,29, probabilmente entro la fine della prossima settimana.
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.