Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Stamane abbiamo deciso di partire dai mercati valutari, dove molti investitori stanno riscontrando non poche difficoltà a causa di movimenti poco direzionali e talvolta imprevedibili.
Prendiamo il dollaro: è da mesi che prova testardamente un rimbalzo, è da mesi che puntualmente le attese vengono disattese. Per i tori, sinora, non c’è spazio se non per chi opera intraday su time frame strettissimi.
Il sentiment è altalenante, causa probabilmente le tariffe commerciali dell’Amministrazione Trump e il conseguente protezionismo, per non parlare di quanto sta accadendo tra UK-Russia e delle costanti ingerenze Brexit nell’andamento della Sterlina.
C’è però una maior che ha trovato nuovo sostegno al rialzo, lo yen è ancora una volta la valuta più brillante.
Dopo una breve parentesi ribassista all'inizio della settimana, i tori della divisa nipponica sono tornati alla ribalta.
Attenzione però, coi rendimenti obbligazionari in consolidamento e l'XAU/USD sotto pressione, è difficile attribuire tale movimento all’avversione al rischio.
I mercati azionari appaiono ancora timorosi, durante la notte è trapelata la notizia che Trump starebbe sostituendo il suo consigliere per la sicurezza nazionale McMaster.
E' chiaro che tutto questo rimpasto, con licenziamenti, dimissioni e quant’altro, non sta aiutando l’equity a ripartire con forza. A tutto ciò dobbiamo aggiungere il fatto che ci stiamo avvicinando al primo meeting FED targato Powell, appuntamento che, probabilmente, ci dirà qualcosa di più sulle tendenze dei prossimi mesi.
La giornata di ieri, per Wall Street, è stata altalenante: il Dow chiudeva in territorio leggermente positivo, ma loSP 500 perdeva lo 0,1% a 2747 punti.
I mercati asiatici sono risultati sostanzialmente più deboli con il Nikkei -0,6%, mentre l’apertura dell’Europa ci sta consegnando indici vogliosi di ripresa.
Nelle materie prime, segnaliamo un guadagno dell’oro di circa $ 2, mentre il prezzo del petrolio è ancora in fase di consolidamento.
Tra i dati di oggi attenzione al CPI dell’Eurozona, delle ore 11: le aspettative sono per dati sostanzialmente invariati con + 1,2% il dato finale su base annuale mentre il core finale dovrebbe confermare + 1,0%. Tra i dati USA segnaliamo i permessi di costruzione delle 13:30 visti leggermente in calo a +1,33 m (da 1,38 m), mentre le nuove abitazioni dovrebbero scendere a 1,30 m (da 1,33 m). La produzione industriale statunitense di febbraio verrà rilasciata alle 14:15 e dovrebbe aumentare del + 0,3% su base mensile (dopo essere scesa sorprendentemente di -0,1% a gennaio). La lettura preliminare del Sentiment dell'University of Michigan (ore 15) dovrebbe registrare una lieve flessione a 99,3 (dal 99,9 del mese scorso, un dato estremamente forte) mentre i dati del lavoro JOLTS delle ore 15 dovrebbe registrare un rialzo a 5,89 milioni (da 5,81 milioni).