Dopo una seduta, quella di ieri, poco mossa (causa festività USA), nel corso della notte abbiamo registrato tanto un apprezzamento dei listini asiatici e dei futures americani.
La propensione al rischio tenta di lasciarsi alle spalle le preoccupazioni sull'efficacia del vaccino di AstraZeneca, difatti la fiducia degli investitori era stata scossa dopo aver appreso dell'errore di dosaggio dichiarato dalla stessa casa farmaceutica, Ciò aveva causato, nella giornata di ieri, delle vendite sui listini europei, nei prezzi del petrolio e persino nel Bitcoin.
Sin dalle elezioni negli Stati Uniti, i commercianti avevano riprezzato il rischio proiettandosi al 2021 e ipotizzando un netto miglioramento dell'economia mondiale.
Gli sviluppi positivi intorno ai tre principali candidati al vaccino hanno formato un pavimento sul quale poggia la propensione al rischio attuale, ma qualche mattonella potrebbe incrinarsi non poco qualora dovessero emergere altre notizie – negative – circa l'efficacia dei vaccini.
Non possiamo tuttavia negare l'evidenza: il mese di novembre sta portando guadagni strabilianti in settori come l'energia, i finanziari e persino i rivenditori commerciali. L'indice Dow Jones, passato un po' inosservato, ha messo a segno nuovi massimi storici. E' ovvio che qualsiasi ombra sulle rosee prospettive post-pandemiche potrebbe innescare da un momento all'altro una frenata dell'ottimismo.
Il prossimo 10 dicembre la Food and Drug Administration degli Stati Uniti si riunirà per discutere l'utilizzo d'emergenza del vaccino Pfizer (NYSE:PFE) e BioNTech. Se l'approvazione avverrà senza intoppi dovrebbe garantire un ambiente favorevole per gli asset a rischio, il ché potrebbe spalancare le porte al rally di Natale e a un 2021 all'insegna della propensione al rischio.