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Il recap di novembre: Analisi sui certificati di SG a cura di Investire.biz

Pubblicato 27.11.2020, 10:56
Aggiornato 10.06.2021, 10:20

Investire nella rotazione settoriale e nella ripresa del petrolio

Nelle ultime tre settimane sul mercato degli asset rischiosi è esploso l’ottimismo grazie alle notizie positive sui vaccini anti-Covid di Moderna, Pfizer con BioNTech, e AstraZeneca con l’Università di Oxford. Oltre a questo sono stati approvati dalla FDA diversi trattamenti contro il virus, tra cui il cocktail di farmaci prodotto da Regeneron utilizzato per la cura del Presidente USA Donald Trump. Queste potenziali soluzioni per sconfiggere definitivamente il virus avvicinano il ritorno alla normalità, avvicinando sempre più il momento della ripresa degli spostamenti delle persone. Le notizie hanno dato il via ad una rotazione settoriale, con gli investitori che sono tornati a guardare con interesse quei titoli penalizzati dal lockdown e più legati all’economia reale. Allo stesso tempo, la corsa delle azioni di società della stay at home economy hanno fermato la loro incessante corsa. La stessa sorte è toccata alle materie prime, con il petrolio WTI che dallo scorso 9 novembre ha messo a segno un rialzo del 21,81%. La commodity ha beneficiato del continuo supporto dell’OPEC+, che nella prossima riunione potrebbe decidere di spostare di uno o due trimestri l’aumento della produzione di 2 milioni di barili al giorno, e dalle minori paure di ulteriori flessioni della domanda. In questo quadro, uno sguardo può essere dato all’indice STOXX Europe 600 Oil & Gas, che sempre dal 9 novembre è salito del 27,55%. Guardare all’azionario del Vecchio Continente può ora risultare più interessante rispetto a quello USA, specie perché il primo ha sottoperformato il secondo durante il rally iniziato a metà dello scorso marzo. Le società del paniere sono state fortemente penalizzate nel 2020 ma il recupero dell’oro nero unito a multipli particolarmente bassi e all’impegno delle società per cercare di seguire il trend della decarbonizzazione potrebbero spingere i rialzi anche nel prossimo futuro.

STOXX Europe 600 Oil & Gas: l’analisi tecnica

Guardando al grafico settimanale dell’indice STOXX Europe 600 Oil & Gas si nota come l’estensione della seconda settimana di novembre sia riuscita a dare alle quotazioni la spinta necessaria per effettuare la violazione del livello statico a 230,72 punti, dove transita la resistenza orizzontale espressa dai massimi dell’ultima settimana di marzo 2020. Se l’ottava in corso dovesse chiudere al di sopra di tale livello i corsi potrebbero avere l’occasione di tornare al test della zona corrispondente ai 284,79 e 295,95 punti, dove passano rispettivamente la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi di febbraio e di dicembre 2018 e il livello orizzontale espresso dai top di ottobre 2015. Al contrario discese al di sotto del sostegno in zona 230,72 punti potrebbero traghettare i corsi sui 173 punti, dove passa la trendline disegnata con i lows del di marzo e ottobre 2020.

Investire nella rotazione settoriale e nella ripresa del petrolio

Un Certificato dai rendimenti elevati con il ritorno alla normalità

L’arrivo delle notizie sull’efficacia dei vaccini anti-Covid di Pfizer (NYSE:PFE) (NYSE:PFE) con BioNTech, Moderna Inc (NASDAQ:MRNA) (NASDAQ:MRNA) e AstraZeneca (LON:AZN) con l’Università di Oxford hanno acceso l’ottimismo sui mercati azionari, che non sembrano preoccuparsi eccessivamente dell’avanzata della pandemia e dei conseguenti lockdown per arginare il contagio, delle diatribe sulle elezioni presidenziali USA e sullo stallo al Congresso americano in merito al nuovo pacchetto di stimoli all’economia.

L’elemento più importante che si è osservato con l’avvicinarsi del tanto atteso ritorno alla normalità è quello relativo alla rotazione settoriale. I titoli tecnologici hanno iniziato a mettere a segno ribassi importanti, mentre quelle azioni legate a società operanti in business tradizionali che durante i lockdown hanno perso ampio terreno sono tornati a catalizzare l’interesse degli operatori.

Gli investitori scommettono infatti nella fine, o quantomeno in un ridimensionamento della “stay at home economy”, e in una ripresa dei consumi e nei movimenti di persone. Questa considerazione ha fatto tornare gli acquisti anche sul petrolio WTI, con la materia prima sostenuta anche dalla potenziale decisione dell’OPEC+ di rinviare di uno o due trimestri l’aumento di produzione di due milioni di barili al giorno previsto per gennaio 2021.

Investire nel ritorno alla normalità

Le incertezze rimangono comunque numerose: per questo motivo si potrebbero cercare sul mercato alcune opportunità con i Certificati di investimento. In questo senso, il Boost Cash Collect Certificate di Société Générale con ISIN XS2112627455 risulta particolarmente interessante. Il prodotto ha come sottostante un paniere composto da Total (PA:TOTF), Vallourec SA (PA:VLLP), Intesa Sanpaolo (MI:ISP) (MI:ISP) e Ferrari (MI:RACE) (MI:RACE). Tutte queste società possono beneficiare in maniera massiccia della vittoria nella lotta alla pandemia.

Un certificato dai rendimenti elevati con il ritorno alla normalità

Telecom Italia (MI:TLIT): Certificati con prospettive di un +4% in meno di un mese

Lo sviluppo del 5G, gli sviluppi sulla rete unica e gli investimenti sul settore digitale che dovrebbero arrivare con i fondi del Recovery Fund sono solo alcuni degli elementi che potrebbero sostenere nel prossimo futuro le azioni di Telecom Italia (MI:TLIT). Di recente la società ha rilasciato i conti dei primi 9 mesi dell’anno mettendo in evidenza ricavi per 11,66 miliardi di euro (-13,2 a/a), EBITDA organico al netto delle componenti non ricorrenti a 5,3 miliardi di euro e utile netto attribuibile ai soci a 1,18 miliardi di euro, ben al di sopra degli 852 milioni di euro del medesimo periodo del 2019 grazie ai proventi straordinari per la diluizione della partecipazione nel capitale di Inwit (MI:INWT) (MI:INWT).

Nel 3° trimestre comunque i dati hanno superato le attese degli analisti, mentre scende a 25,47 miliardi di euro l’indebitamento finanziario netto rettificato (27,67 miliardi di euro a inizio 2020). Il margine di liquidità è invece pari a 10,61 miliardi di euro. La società ha anche rilasciato le previsioni per tutto il 2020 confermando i target per l’anno pubblicati nella relazione semestrale.

Dopo la pubblicazione dei risultati dei primi 9 mesi 2020, gli analisti di Banca Akros hanno ribadito la raccomandazione “buy” con un target price di 0,6 euro. Gli esperti di Mediobanca (MI:MDBI) (MI:MDBI) Securities hanno invece abbassato il prezzo obiettivo sulle azioni Telecom Italia a 0,63 euro, confermando il giudizio di “outperform”. A detta degli analisti è da apprezzare il miglioramento delle attività della linea fissa e del debito. L’accordo con KKR inoltre si dovrebbe tradurre in una flessione ulteriore del debito per 1,8 miliardi di euro. Più conservativa Equita, che conferma il rating “buy” con un target a 0,47 euro. La SIM milanese sottolinea come la prospettiva di stabilizzazione e le novità attese sul fronte rete possano sostenere il titolo post conti del terzo trimestre vista la debolezza prima dei risultati.

Telecom Italia: l’analisi tecnica

A destare il nostro interesse è il quadro grafico delle azioni Telecom Italia, che hanno iniziato a reagire a ridosso del supporto a 0,286 euro. Le quotazioni potrebbero infatti aver messo in piedi un modello di doppio minimo con neckline a 0,4076 euro, che se confermato permetterebbe ai prezzi di dare vita ad un rimbalzo deciso con primo obiettivo in zona 0,527 euro. Le difficoltà sono sicuramente diverse, in quanto per arrivare al test della linea del collo i compratori devono fare i conti con la trendline disegnata con i minimi del 21 maggio e 3 agosto 2020, transitante a 0,3563. Positiva in questo senso la rottura del livello dinamico che unisce i massimi del 28 agosto e 19 ottobre. Anche se la situazione non è semplice, gli attuali livelli fanno gola, specie se gli acquirenti riuscissero ad effettuare il pullback della linea di tendenza appena menzionata, a 0,323 euro.

Telecom Italia

Telecom Italia: Certificati con prospettive di un +4% in un mese

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