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In vista delle elezioni USA, i lati negativi di Lockheed superano i positivi

Pubblicato 21.09.2018, 14:21
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

In seguito alla recente volatilità, il titolo di Lockheed Martin (NYSE:) si è allontanato dai suoi massimi. Ma con i problemi di produzione e la possibilità di un cambiamento all’interno della leadership del Congresso USA dai Repubblicani inclini alle spese per la difesa ad una possibile maggioranza Democratica, è meglio per gli investitori procedere con cautela.

Sebbene non sia sempre stato così, i Repubblicani di solito sono stati più favorevoli a spendere per la difesa. Non è stata perciò una sorpresa che, subito dopo l’elezione del Presidente Donald Trump, le principali compagnie del settore della difesa come Lockheed Martin, Northrop Grumman (NYSE:NOC) e General Dynamics (NYSE:GD) abbiano registrato un rialzo dei prezzi dei loro titoli. Solo a novembre del 2016, queste tre compagnie hanno segnato una crescita media del 12% rispetto a poco prima delle elezioni.

Ma dopo aver raggiunto il massimo di 363 dollari ad azione a febbraio, il titolo di Lockheed ha registrato una significativa volatilità. A giugno, il titolo di Lockheed ha visto un crollo di circa il 18% dal suo massimo. Le azioni, che hanno chiuso a 333 dollari alla fine della seduta di ieri, ora segnano un tonfo dell’8% dal massimo.

LMT su base settimanale

Per gli investitori che stanno pensando di aggiungere Lockheed al proprio portafoglio, è importante sapere che si tratta di un titolo legato soprattutto al settore della difesa. Nel secondo trimestre, il 71% dei suoi 25 miliardi di dollari di vendite nette è arrivato dal governo USA, il 28% dalle vendite militari a clienti internazionali e solo l’1% da società USA e altri clienti.

Grazie alla spinta del leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell, all’inizio dell’anno è stato approvato un budget per la difesa da 717 miliardi di dollari. Ma se i Democratici dovessero prendere il controllo della Camera e del Senato a novembre, questi guadagni potrebbero essere interrotti, con un impatto negativo sul mercato, secondo Goldman Sachs.

Inoltre, per via dell’aspro ambiente politico statunitense, se i Democratici dovessero salire al potere potrebbero cercare di chiedere l’impeachment di Trump. E questo quasi certamente scatenerà la volatilità sui mercati, in particolare nel settore della difesa.

I problemi del caccia F-35

Secondo il report annuale 2017, il caccia F-35 stealth, a bassa rilevabilità radar, di Lockheed rappresenta il 25% delle vendite nette totali consolidate ed il 64% delle vendite nette della divisione aeronautica (il principale segmento di Lockheed). Inoltre, il contributo degli F-35 alle vendite nette della compagnia dovrebbe salire dal momento che il costo totale dei 55 anni di durata degli F-35 è al momento stimato a 1,5 mila miliardi di dollari.

Sarebbe un’ottima notizia se non ci fossero dei grossi problemi legati al cacciabombardiere. Nel corso dello sviluppo, gli F-35 hanno mancato delle scadenze, costando miliardi in più del previsto e ricevendo critiche sulle caratteristiche dai gruppi di controllo, formati da esperti militari e del settore. Di conseguenza, Lockheed ha ricevuto disapprovazioni da entrambe le parti al Congresso e all’inizio dell’anno Trump ha definito “fuori controllo” il programma dei caccia.

Fortunatamente, Lockheed sembra aver voltato pagina e nel secondo trimestre ha riportato che gli F-35 hanno raggiunto una serie di importanti pietre miliari. Inoltre, al momento gli F-35 sono in fase LRIP, cioè di produzione iniziale a basso ritmo, ma nei prossimi tre anni dovrebbero passare ad una produzione a pieno regime. E questo dovrebbe far scendere significativamente i costi, secondo Forbes.

Tuttavia, Lockheed stesso nel report del secondo trimestre afferma che sono previste una serie di difficoltà per il programma F-35, quindi nonostante le recenti buone notizie i progressi del caccia dovrebbero essere seguiti con attenzione. Al momento della scrittura, il principale segmento di Lockheed rimane quello aeronautico, con vendite nette di poco più di 5,3 miliardi di dollari, secondo i suoi dati del secondo trimestre. Il secondo principale segmento, il Rotary and Mission Systems, ha riportato poco meno di 3,7 miliardi di dollari di vendite nette. Inoltre, Lockheed al momento ha ordini inevasi per 109 miliardi di dollari.

La compagnia non è riuscita ad ottenere il contratto per il bombardiere “Next Generation Strike Bomber”, che è andato a Northrop Grumman. E per quanto riguarda altre acquisizioni future simili, non c’è niente all’orizzonte.

Boeing (NYSE:BA) (NYSE:BA) sta già sviluppando l’aerocisterna “Next Generation tanker”, Lockheed al momento ha il caccia next-generation e Northrop sta sviluppando il next-generation bomber. Di conseguenza, Lockheed sta facendo affidamento sulle attuali cellule - F-22, F-35, C-5 e C-130 - per spingere gli utili della divisione aeronautica.

La buona notizia è che la compagnia si trova in un’ottima posizione per le acquisizioni che il Pentagono ritiene altamente prioritarie: i missili ipersonici. Secondo il US Naval Institute, sia Cina che Russia sono al lavoro per sviluppare missili ipersonici. In risposta, il Pentagono e il Dipartimento per la Difesa hanno reso gli ipersonici una priorità.

A questo scopo, ad aprile, la US Air Force ha concesso a Lockheed un contratto da quasi un miliardo di dollari per sviluppare un prototipo di missile da crociera ipersonico. Poi, ad agosto, Lockheed ha ottenuto un altro contratto del valore di circa 480 milioni di dollari per un secondo prototipo di missile ipersonico. Secondo Defense News, questi contratti potrebbero far diventare Lockheed una “potenza nella produzione dei missili ipersonici”.

Morale della favola

Ci sono problemi significativi nel futuro di Lockheed, ma anche lati positivi. Innanzitutto, i sondaggi al momento indicano che i Democratici hanno buone probabilità di riprendersi la Camera, ma non il Senato. In secondo luogo, la maggior parte degli analisti propone un rating “buy” su Lockheed ed un prezzo obiettivo di poco più di 377 dollari ad azione. Infine, Lockheed è ben posizionata per trarre vantaggio da quelli che il Pentagono e la Difesa considerano progetti ad alta priorità.

Quale sarà l’esito delle imminenti elezioni è ancora un mistero. Quindi, secondo noi, i lati positivi di Lockheed non bastano a far passare in secondo piano gli attuali lati negativi. Perciò, anche se non consigliamo di liberarvene se già possedete il titolo, bisognerebbe procedere con cautela nel prendere in considerazione l’idea di aggiungere Lockheed al portafoglio proprio in questo momento.

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