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La FED delude, o forse no? Brusca reazione di Wall Street, ma...

Pubblicato 17.09.2020, 12:04
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Dopo l'oramai famoso discorso del Presidente della Fed,Powell, a Jackson Hole i mercati hanno avuto poche settimane per riflettere sulle novità di politica monetaria introdotte dal FOMC. La novità più eclatante, confermata, è quella dell'inflazione media e nella giornata di ieri lo statement della FED ha confermato che "mirerà a raggiungere un'inflazione moderatamente superiore al 2% per un certo lasso di tempo". Ma la mancanza di un riferimento temporale preciso (così come la dichiarazione di un livello preciso) ha portato un paio di membri del FOMC a dissentire (Kashkari e Kaplan, notoriamente colombe).

Sebbene i dot plot del FOMC suggeriscano agli attuali livelli almeno fino al 2023, il mercato ha ritenuto ciò non abbastanza. Di conseguenza, il dollaro si è notevolmente rafforzato mentre Wall Street ha chiuso nettamente al ribasso. C'è da dire tuttavia che le dichiarazioni di ieri non cambiano sostanzialmente nulla, ragion per cui i movimenti che stiamo osservando potrebbero risolversi in una bolla di sapone.

Sarà interessante vedere per quanto tempo dureranno prima che il Dollaro riprenda a indebolirsi. Osservando l'indice del Dollaro abbiamo una resistenza imponente a 93,50/94,00, fin tanto che non viene violata è difficile pensare a un'inversione.

Durante la notte, come previsto, anche la Banca del Giappone ha lasciato i tassi invariati a -0,1% e il rendimento del JGB a 10 anni allo 0%. Lo yen ha tenuto bene nonostante l'apprezzamento del Dollaro e sempre in tema di banche centrali i trader cercheranno di capire quanto sia accomodante la Banca d'Inghilterra nel rilascio della decisione odierna.

Tra i dati macro economici segnaliamo anzitutto la lettura finale dell'inflazione dell'Eurozona per agosto. Confermato il -0,2% della lettura precedente e quindi la deflazione, mentre il core è rimasto a + 0,4%. Tornando alla BoE la politica monetaria non dovrebbe variare: tasso di interesse fermo a + 0,1% e QE a 745 miliardi di sterline. Il voto sui tassi dovrebbe essere unanime.

Tra i dati USA, tutti alle 14:30, le richieste settimanali di disoccupazione dovrebbero ridursi ulteriormente, a 850.000 (da 884.000 della scorsa settimana). Il Philly Fed Business Index di settembre dovrebbe scendere leggermente a +15,0 (da +17,2 ad agosto), i permessi di costruzione per agosto dovrebbero salire del + 2,5% a 1,52 m (da 1,48 m di luglio), mentre gli US Housing Starts dovrebbero diminuire del -1,2% a 1,48 m (da 1,50 m di luglio).

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