Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Speranze… quelle che gli acquirenti del comparto azionario hanno riposto nella giornata di lunedì. Un lunedì che sull’equity ha proposto un rimbalzo importante, un rimbalzo che in molti stanno già attribuendo alla ripartenza del trend rialzista.
Tra la chiusura in positivo di venerdì e il balzo di quasi il 2% del Dow Jones lunedì, si è sviluppata una struttura tecnica d’inversione che suggerisce ottimismo ma che dovrebbe predicare prudenza.
Giusto per darvi un’idea, il Dow ha recuperato nella sola giornata di ieri circa 400 punti – bentornata volatilità – e ciò ha avuto ripercussioni anche sulle valute: la coppia USD/JPY chiudeva la giornata sostanzialmente in parità, mentre EUR/USD e AUD/USD hanno guadagnato qualcosa.
Tra le majors sottoperformanti, segnaliamo il dollaro canadese e il dollaro neozelandese, movimenti che sicuramente hanno risentito positivamente dell'accordo sul budget per le attività amministrative USA, meno dalla proposta di finanziamento del Presidente Trump, che andrebbe a far salire vertiginosamente il deficit di bilancio.
Veniamo ai rendimenti obbligazionari: il Future US 10-Anni T-Noteha raggiunto nuovi massimi da 4 anni ed è per questo che in precedenza abbiamo evidenziato come gli investitori in azioni debbano necessariamente prestare attenzione.
In tal senso saranno sicuramente importanti i dati inflattivi che fin da oggi si riverseranno sul calendario economico.
Oggi si partirà con la Sterlina, ma il recente apprezzamento e il calo dei prezzi nelle attività commerciali indicherebbero un indebolimento dell’inflazione. Anche se l'IPC dovesse scendere più del previsto, gli investitori potrebbero rispolverare le parole del Governatore Carney della scorsa settimana, quindi attenzione perché potrebbero esserci momenti di alta volatilità.
Potrebbero venire meno le preoccupazioni per la Brexit e l’attenzione spostarsi nuovamente sulle dinamiche di politica monetaria.