Rassegna giornaliera sul mercato forex, 19 agosto 2019
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Gli investitori si stanno ributtando sugli asset statunitensi. I titoli azionari sono in rialzo per il terzo giorno consecutivo, i rendimenti dei Titoli del Tesoro sono risaliti dai recenti minimi ed il biglietto verde ha iniziato la settimana in salita contro le principali valute. Tutto questo non ha niente a che vedere con i dati in quanto non ci sono eventi economici importanti in calendario questa settimana negli USA. L’andamento delle valute continua ad essere dettato dalle notizie e dalla possibilità di un allentamento fiscale e monetario. Per gli USA in particolare ci sono voci secondo cui la Casa Bianca starebbe considerando un taglio delle tasse in busta paga per stimolare l’economia. Sappiamo che il Presidente Trump non è soddisfatto dall’entità dei tagli ai tassi di interesse, dunque, se la Federal Reserve continuerà a deluderlo, l’unica opzione rimanente sarà quella di uno stimolo fiscale. Un taglio delle tasse sulle buste paga sarebbe ben accolto dai mercati, dalle aziende USA e dai consumatori, ma deve essere approvato dal Congresso e dalla Camera controllata dai Democratici che sarebbero alquanto riluttanti, visto che queste tasse finanziano il programma Social Security, che i Democratici cercano di ampliare. Tuttavia, il solo parlare di stimolo basta per mandare gli investitori su di giri, appunto perché si parla di un ulteriore stimolo fiscale anche in altri paesi oltre agli USA.
Come ha evidenziato il collega Boris Schlossberg, "il ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz ha dichiarato domenica che Berlino potrebbe mettere a disposizione fino a 50 miliardi di euro in caso di un rallentamento. Sebbene la cifra sia relativamente modesta, si tratta del primo segnale che mostra che i politici tedeschi, notoriamente frugali, iniziano a capire che è necessario agire perché l’economia maggiore d’Europa si avvicina pericolosamente alla recessione”. La notizia ha inizialmente supportato l’euro, ma alla fine della seduta newyorkese la valuta è riscesa chiudendo in calo per il quinto giorno consecutivo. Con le aspettative di un maggiore stimolo dalla BCE il mese prossimo e di dati PMI deboli questa settimana, il rischio è di ribasso per il cambio EUR/USD. Il livello di supporto è al minimo di agosto di 1,1027 ma il livello chiave da tenere d’occhio è 1,10.
Il tono degli scambi di domani sarà quasi sicuramente determinato dalla Cina, che annuncerà i dettagli del loro nuovo tasso LPR alle 9:30am locali (9:30pm NY). Il nuovo tasso fluttuante LPR sostituisce tutti i tassi di prestito esistenti e viene aggiornato il 20 di ogni mese. Permettendo l’oscillazione del tasso, in pratica si permette ai tassi di interesse di scendere. L’attuale tasso fisso è al 4,35% e non si muove da quasi 4 anni. Quando il programma sarà lanciato, il tasso sarà più basso e potrebbe continuare a scendere. Più sarà basso il tasso, più positiva sarà la reazione del mercato. Oltre al taglio dei tassi, gli investitori attendono lo stimolo fiscale dalla Cina.
Tenete d’occhio il dollaro australiano e quello neozelandese in quanto saranno i più sensibili all’annuncio cinese. I verbali dell’ultimo vertice della RBA saranno rilasciati durante l’asta neozelandese dei prodotti lattieri. Durante l’ultimo vertice della RBA la necessità di un ulteriore stimolo è stata ridimensionata vista la ripresa del mercato del lavoro. Il dollaro australiano è debole, dunque, se i verbali saranno più cauti la valuta potrebbe crollare per via delle aspettative di un ulteriore taglio dei tassi quest’anno.