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Molti, troppi fattori che minano la propensione al rischio

Pubblicato 27.09.2019, 15:36
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Secondo le ultimissime notizie le delegazioni commerciali di Stati Uniti e Cina si incontreranno per l'ultimo round di negoziati il 10-11 ottobre a Washington. Al momento è questo l’unico elemento positivo capace di tirar su il sentiment del mercato. La Brexit rimane un freno alla propensione al rischio (stamattina il membro della BoE Saunders ha dichiarato che la prossima mossa potrebbe essere quella di tagliare i tassi qualora la Brexit dovesse avvenire senza accordo) con il Parlamento britannico nel caos assoluto e gli scarsi progressi nei negoziati con l’Europa.

Passiamo oltre Oceano perché il presidente Trump è indagato a seguito della telefonata intercorsa con il Presidente Ucraino (ne abbiamo parlato ieri). Il rischio di impeachment rimane in qualche modo lontano, ma è sicuramente un altro ostacolo al sentiment. Tutto questo contesto ha causato un aumento della volatilità ed è chiaro che in un simile ambiente l’azionario ha difficoltà nell’attacco ai nuovi massimi (assoluti nel caso degli USA). Chi trae vantaggio da questa situazione è sicuramente il dollaro USA mentre oro e argento perdono smalto. L'avversione al rischio sta colpendo l'euro e la sterlina, per questo motive i PMI della prossima settimana saranno attesi con ansia, perché qualora dovessero confermare il trend negativo darebbero un’ulteriore botta al sentiment.

Wall Street ha chiuso la sessione di ieri al ribasso, con l'indice S&P 500 -0,2% a 2778 punti, perdite che tuttavia sono state recuperate durante la sessione asiatica. Ciononostante i listini asiatici hanno chiuso in territorio misto, con il Nikkei -1,0% e lo Shanghai Composite + 0,2%.

Sul fronte macro economico è un’altra giornata incentrata sugli Stati Uniti. L’indicatore di inflazione preferito dalla Fed, la spesa per consumi personali, dovrebbe (come al solito) crescere del + 0,2% nel mese di agosto (dopo + 0,2% a luglio). Ciò porterebbe a un PCE di base anno su anno del + 1,8% ad agosto (da + 1,6% a luglio). Attenzione anche agli ordini di beni durevoli statunitensi dove per quanto riguarda il dato core (esclusi trasporti) si prospetta una crescita del + 0,2% ad agosto (dopo un calo del -0,4% a luglio). Anche la revisione del Michigan Sentiment sarà osservato con molta attenzione (soprattutto dopo il forte calo della fiducia dei consumatori all'inizio della settimana). Il preliminare aveva fatto registrare un miglioramento sino a 92,0 nel mese di settembre (rispetto agli 89,8 di agosto) e tale miglioramento dovrebbe essere confermato sempre a 92,0 nella lettura finale.

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