Le recenti forti oscillazioni del titolo di Netflix (NASDAQ:NFLX) (NASDAQ:NFLX) potrebbero essere simili al tremolio della fiamma di una candela prima che si spenga.
Il titolo è crollato di oltre il 4% ieri, dopo aver segnato un tonfo di quasi il 6,2% il 18 ottobre. Il colosso dello streaming è stato afflitto dalla prospettiva di un aumento della concorrenza nell’arena dello streaming, con rivali del calibro di Disney (NYSE:DIS) ed Apple (NASDAQ:AAPL) (NASDAQ:AAPL).
Il calo di ieri si è registrato sulla scia della notizia che Verizon (NYSE:VZ) avrebbe stretto una collaborazione con Disney per offrire un pacchetto che comprenderà Disney Plus gratis per un anno ai clienti con abbonamento wireless senza limiti (che ammontano a 50 milioni per il gigante delle comunicazioni) e ad un numero crescente di clienti idonei con piani illimitati, nonché ai suoi nuovi clienti della banda larga Fios ed ai clienti domestici con internet wireless 5G.
I tori affermano che Netflix sta avendo successo nella lotta alla concorrenza. La compagnia ha un netto vantaggio nei contenuti in streaming e, se e quando Disney dovesse raggiungerla, ci saranno affari sufficienti per entrambi.
Gli orsi, invece, considerano Netflix una cattiva decisione di investimento e i segnali tecnici suggeriscono che Wall Street potrebbe essersi addormentata al volante proprio mentre la strada si sta riempiendo sempre più di rivali.
Queste due prospettive sono rispecchiate nel grafico.
Netflix (NASDAQ:NFLX) si sta consolidando sul lungo termine, dal giugno 2018, segnando massimi più bassi e al contempo anche minimi più alti, che convergono all’interno di un triangolo simmetrico. Questo pattern, per definizione, indica che sia l’offerta che la domanda sono in aumento, con gli investitori che continuano ad alzare le scommesse. Ma chi vincerà? Quale lato della bilancia offerta-domanda prevarrà sull’altro e vedrà i prezzi spinti nella sua direzione preferita?
Il prezzo del titolo ha chiuso settembre al di sotto della linea di trend rialzista dal luglio 2016. Nella prima settimana di ottobre, il titolo ha chiuso nuovamente nel pattern. Nella seconda settimana lo ha penetrato con un terzo calo ma ha incontrato resistenza vicino alle medie mobili settimanali su 50 e su 100, chiudendo al di sotto di esso. Il titolo sta ora scendendo sotto la linea di trend rialzista per la seconda settimana. Questo potrebbe dimostrarsi essere un preludio alla formazione di un trend ribassista, con un nuovo minimo che formerebbe una nuova serie discendente di massimi e minimi.
Nel selloff precedente, la seconda flessione all’interno del triangolo, quando il prezzo era sceso per due settimane sotto la linea di trend rialzista, il prezzo si era avvicinato entro il 10% alla DMA su 200 per la prima volta da quando aveva superato la media mobile importante dal gennaio 2013. Guarda caso, si era allineato con il minimo di dicembre, il primo minimo all’interno del triangolo, ed il primo potenziale minimo di un trend in discesa. E questo rende questo livello di prezzo un punto di pressione tecnica, dove le dinamiche di mercato e il contesto potrebbero capovolgersi.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero aspettare due massimi e minimi indipendenti, escludendo l’ultimo picco e fondo del trend rialzista precedente.
I trader moderati potrebbero accontentarsi di un minimo inferiore a quello di dicembre, per due massimi e minimi in calo, compresi il precedente picco e minimo appartenenti al trend in salita.
I trader aggressivi dovrebbero andare short su un ritorno alla linea di trend ribassista infranta o su una chiusura al di sotto del triangolo simmetrico.
Esempio di trading - posizione corta
Entrata: 280 dollari
Stop-Loss: 300 dollari
Rischio: 20 dollari
Obiettivo: 220 dollari
Ricompensa: 60 dollari
Rapporto di rischio-ricompensa: 1:3
Nota: Un esempio di trading è solo un esempio. Non si presuppone che sia vincente. Il successo nel trading richiede scambi multipli per tentare di avere un profitto, con le poche vittorie a coprire gli scambi in perdita.