Nella giornata di ieri l’apertura a una possibile crisi di governo non ha spaventato Piazza Affari, che ha chiuso la seduta in rialzo dello 0,43%, a 22.743 punti, mentre sul secondario il differenziale di rendimento fra decennale italiano e tedesco è sceso a 112 punti base (-1,67%) e il tasso del Btp ha riavvolto il nastro dopo la risalita di ieri, fermandosi a +0,56%.
Stamattina il FTSE MIB era atteso da un importante test in quanto le dimissioni dei ministri di Italia Viva, sebbene annunciate più volte da giorni, sono arrivate ufficialmente solo ieri sera a mercati chiusi. E, ironia della sorte, la giornata di oggi è iniziata con un’asta di BTp per oltre 9 miliardi: banco di prova importante per la tenuta dei mercati.
Dopo un avvio in sordina, anche stamane Piazza Affari è riuscita a “snobbare” le vicende politiche ed è ora ben intonata, in linea con le principali borse europee. Lo spread si trova ad oscillare intorno ai 114 punti base, in lieve rialzo rispetto a ieri.
In tempi non sospetti questa spaccatura di governo avrebbe creato non pochi problemi ai nostri mercati, così come abbiamo potuto più volte constatare in passato.
Stavolta è stato diverso, almeno per il momento, visto che di certo i focus del momento sono ben altri e i riflettori sono tutti puntati sull’epidemia e sui possibili sviluppi e conseguenze. Cosa che abbiamo appurato anche osservando quello che è successo oltreoceano a Washington, dove i listini a stelle e strisce non hanno risentito delle tensioni, per così dire, in Campidoglio.
L’impressione, però, è quella che stavolta l’Europa ci abbia dato una grossa mano nel contenere lo spread, così come confermato dalle parole del presidente della Bce, Christine Lagarde, che ha ribadito chiaramente: «Il Pepp (il piano di acquisti di titoli varato per far fronte alla pandemia, ndr) è di sua natura eccezionale e fra le sue doti ha la flessibilità. Abbiamo già incrementato due volte la sua dotazione per raggiungere il nostro scopo di mantenere condizioni di finanziamento favorevoli e fornire sostegno all’economia. Siamo determinati a continuare a farlo e se occorrerà aumenteremo ancora la sua dotazione».
Difficile, dopo una dichiarazione così forte (ovviamente non legata alla crisi politica italiana ma alla pandemia), che i mercati possano imbizzarrirsi troppo. Qualunque sia lo sviluppo di questa crisi di Governo.