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Preoccupati per un picco del greggio? Pensate a questi 3 titoli di energia pulita

Pubblicato 09.12.2019, 16:47
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Ha senso investire sui titoli petroliferi tradizionali quando è in atto un evidente passaggio alla produzione di energia tramite fonti pulite, come quella eolica e solare? Le discussioni su questo argomento vanno avanti da ormai quasi un decennio, soprattutto dopo la rivoluzione dello scisto negli Stati Uniti.

Una recente opinione sul tema è arrivata dalla più grande compagnia petrolifera al mondo, Saudi Aramco, che ha concluso la sua offerta pubblica iniziale (IPO) la scorsa settimana, con una valutazione da 1,7 mila miliardi di dollari. La domanda di greggio globale potrebbe raggiungere il picco nei prossimi 20 anni, in base ad una valutazione inserita nel prospetto della compagnia.

Nel documento, Aramco ha utilizzato le stime di un’agenzia di consulenza del settore, IHS Markit Ltd., secondo cui la domanda di greggio raggiungerà il picco intorno al 2035. In base a questa previsione, la crescita della domanda di greggio ed altri prodotti petroliferi si “stabilizzerà” in quel periodo. In un grafico compreso nel prospetto, il colosso petrolifero saudita indica un calo della domanda di greggio globale tra il 2040 ed il 2045.

Un secondo scenario sulla domanda nel prospetto prevede un allontanamento più rapido dai combustibili fossili. In questo caso, la domanda di greggio dovrebbe raggiungere il picco alla fine del prossimo decennio. Aramco nel documento ammette che le politiche sui cambiamenti climatici “potrebbero ridurre la domanda globale di idrocarburi e spingere ad un passaggio verso combustibili fossili con minore contenuto di carbonio come il gas o fonti di energia alternative”.

Questo tipo di valutazione da parte della principale fonte mondiale di greggio chiaramente incoraggia ad investire su compagnie che si trovano in prima linea nella rivoluzione dell’energia pulita. Ecco tre dei nostri titoli preferiti di questo segmento del settore che gli investitori a lungo termine farebbero bene ad inserire nei propri portafogli:

1. Brookfield Renewable Partners

Tra i produttori di energia pulita, abbiamo scelto la Brookfield Renewable Partners (NYSE:BEP) con sede a Bermuda, per via della sua posizione dominante nel campo e della sua base di asset diversificata.

Delle recenti statistiche incoraggiano questa scelta. L’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede una forte crescita continua delle rinnovabili fino al 2022, con la capacità di elettricità rinnovabile che dovrebbe espandersi oltre i 920 GW, con un balzo del 43%.

La differenziazione di Brookfield (che tra le sue attività di energie rinnovabili conta impianti idroelettrici, eolici, fotovoltaici e a biomasse) e la sua diffusione, con 17.400 MW di capacità e 876 impianti in Nord America, Sud America, Europa ed Asia, fanno sì che la compagnia possa offrire un’ampia gamma di servizi.

La partnership di recente ha dichiarato una distribuzione trimestrale di denaro pari a 0,515 dollari ad unità, con un aumento al tasso di crescita annuo composito (CAGR) di circa il 6%. Secondo l’ultimo report sugli utili della compagnia, Brookfield Renewable Partners ha generato 590 milioni di dollari di fondi da operazioni (FFO) nei primi nove mesi del 2019, con un rimbalzo su base annua del 25,5%.

Brookfield Renewable Partners

Guardando al futuro, BEP si aspetta che gli FFO per unità continuino a salire ad un CAGR superiore al 10% fino al 2024, man mano che acquisirà più compagnie ed aggiungerà ulteriore capacità per quanto riguarda l’energia pulita. Nell’ultimo report sugli utili, Brookfield Renewable punta ad una distribuzione sostenibile con aumenti mirati al 5-9% annuo, in media.

Scambiato a 47,47 dollari alla chiusura di venerdì dopo l’impennata dell’83% di quest’anno, il titolo di BEP si è dimostrato essere un’ottima scommessa per i suoi investitori. Ma ci piace ancora il suo dividendo annuo di 2,06 dollari, con un rendimento del 5,8%, ed il suo potenziale di crescita futuro.

2. NextEra Energy

Ci piacciono le compagnie di servizi a lungo termine per un semplice motivo: investono miliardi di dollari per costruire asset che generano solidi guadagni per i loro investitori. Fino a quando i clienti continueranno a pagare le bollette, i soldi continueranno ad arrivare.

In questo settore, ci piace in particolare Nextera Energy (NYSE:NEE), una compagnia della Florida che si è ingrandita fornendo energia pulita, un aspetto con cui i concorrenti faticheranno a rivaleggiare. NextEra è il principale fornitore USA di energia rinnovabile e genera elettricità dal vento e dal sole. Possiede inoltre una grande attività di gasdotti per il gas naturale nonché delle crescenti operazioni di immagazzinamento.

La grande differenza tra NextEra e le altre compagnie tradizionali è che la crescita non si è basata su una massiccia iniezione di debito. Al contrario, la compagnia ha saggiamente usato i sussidi governativi e gli sgravi fiscali offerti ai produttori di energia pulita. Perlopiù vende la produzione alle compagnie di servizi, molte delle quali devono procurarsi l’energia da fonti rinnovabili per rispettare i requisiti statali.

L’azienda intende investire 40 miliardi di dollari nei progetti di sviluppo fino alla fine del prossimo anno. Ciò dovrebbe contribuire ad alimentare la crescita, soprattutto ora che le opportunità sul mercato delle energie rinnovabili sono enormi e la compagnia ha già una portata straordinaria. Metà della capacità di generazione di energia aggiunta negli Stati Uniti nel 2017 è stata eolica e solare, secondo la Energy Information Administration, rispetto al 29% del 2010.

NextEra Energy

NextEra si sta espandendo oltre i suoi tradizionali clienti per costruire parchi eolici e solari direttamente per le grandi compagnie, come la proprietaria di Google (NASDAQ:GOOGL), Alphabet, alcune delle quali vogliono avere impianti ad energia rinnovabile per fini finanziari e di pubbliche relazioni, secondo quanto ha riportato a giugno il Wall Street Journal.

L’insieme di attività di produzione di energia pulita e di conservazione della stessa ha ricompensato profumatamente gli investitori. Il titolo ha chiuso venerdì a 234,39 dollari, dopo l’impennata del 127% negli ultimi cinque anni. Con un rendimento del dividendo del 2,13%, NextEra paga un dividendo annuo di 5 dollari ad azione. La compagnia ha intenzione di aumentarlo tra il 12 e il 14% entro la fine del 2020.

3. Duke Energy

Duke Energy (NYSE:DUK) è un’altra opzione allettante se avete in mente di spingere il portafoglio con un affidabile titolo di servizi che sta espandendo le proprie operazioni di energia pulita. Dopo una forte ristrutturazione dei suoi asset negli ultimi anni, la compagnia ha svenduto gli asset legati all’energia basata sul carbone e le operazioni estere, costruendo un’attività di gas naturale ed aumentando la sua portata per quanto riguarda le energie rinnovabili.

Possedere il titolo di Duke ha senso per gli investitori a lungo termine perché i business model regolati della compagnia rendono prevedibili i suoi flussi di cassa, il che significa che ci sono pochi rischi di sorprese negative. La compagnia ha un piano di sviluppo da 37 miliardi di dollari fino al 2022 per supportare la crescita del suo dividendo a prova di inflazione.

Duke Energy

Tramite le sue attività diversificate di energia, gas ed immagazzinamento, l’azienda ha in programma di registrare una crescita del dividendo annuo compresa tra il 4% e il 6%. Il titolo ha chiuso la seduta di venerdì a 89,76 dollari dopo il crollo di quasi l’8% dal massimo di cinque anni raggiunto ad inizio ottobre, offrendo un buon punto di entrata agli investitori che otterranno più rendimento, ora il 4,2%, dal dividendo annuo di 3,78 dollari.

Morale della favola

Investire sui titoli di energia pulita, secondo noi, è una scommessa sicura se si sceglie il titolo giusto con l’intenzione di mantenere l’investimento. Mentre continua l’allontanamento dalle fonti di energia tradizionali, queste compagnie diventeranno sempre più importanti e potrebbero diventare oggetto di acquisizione da parte dei colossi petroliferi alla ricerca di maggiore spazio in questo ambiente in rapido cambiamento.

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