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Quanto ancora può scendere l’euro?

Pubblicato 14.02.2020, 09:59
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 13.02.20

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Tutti vogliono sapere quanto ancora potrà scendere l’euro. Non solo si trova in un trend in discesa dall’inizio del mese, ma ha perso valore in 8 degli ultimi 9 giorni di scambi e, nell’unico giorno in cui è salito, il rialzo si può definire al massimo modesto. Gli investitori hanno spinto giù la moneta al minimo dall’aprile 2017. Per valutare quanto ancora possa scendere il prezzo, dobbiamo capire perché sta perdendo valore così rapidamente.

6 motivi per il calo dell’euro

Possiamo identificare almeno sei ragioni per il calo del cambio EUR/USD ed hanno perlopiù a che fare con le differenze tra l’economia della zona euro e quella USA.

  1. La BCE difende la necessità di tassi bassi e la possibilità di altri stimoli. Invece la Fed è a proprio agio nel mantenere una politica stabile.
  2. I dati della zona euro peggiorano, con la produzione industriale che rivela un brusco calo.
  3. Si teme che i dati di domani sulla crescita del quarto trimestre in Germania e nella zona euro possano essere deboli mentre le vendite al dettaglio USA potrebbero essere forti.
  4. L’economia della zona euro è più basata sulla manifattura e di conseguenza più vulnerabile al rallentamento cinese rispetto agli USA.
  5. I tassi di interesse bassi rendono l’euro un’allettante valuta di finanziamento.
  6. Invece il dollaro cattura le richieste di valuta rifugio sulla scia dell’intensificazione del coronavirus.

Dal momento che i dati probabilmente mostreranno che il divario tra l’economia della zona euro e quella degli USA aumenterà nelle prossime settimane, sono possibili ulteriori cali. Il prossimo importante livello di supporto per il cambio EUR/USD è 1,05, ma il calo potrebbe arrivare anche a circa 1,080, un’area che ha contenuto le perdite all’inizio del 2016 e a metà del 2015.

Per quanto riguarda il trading, combattere i trend può essere inutile. Quando l’euro vedrà un bottom, la svolta sarà significativa perciò per il momento meglio seguire il trend che andargli contro. L’impennata di casi di coronavirus non aiuta. L’euro è una valuta ad alto beta che soffre in un clima di avversione al rischio.

In effetti, tutte le principali valute sono state al ribasso oggi sulla scia delle notizie sul coronavirus. I commenti positivi della Reserve Bank of New Zealand e della Banca del Canada non sono riusciti ad impedire le perdite di nessuna delle due valute. Tuttavia, quando si arriverà al dunque, ci aspettiamo che NZD e CAD vadano meglio dei rivali in quanto le loro banche centrali sminuiscono l’impatto del virus. Potrebbe essere solo questione di tempo prima che il cambio USD/JPY registri altre perdite. Il biglietto verde cattura richieste di valuta rifugio ma il livello di 110 si sta dimostrando essere un’ostinata resistenza. Se i titoli azionari continueranno a scendere seguiti dal rendimento dei Buoni del Tesoro, potremmo assistere ad un movimento sotto 109,50 piuttosto in fretta.

Ultimo, ma sicuramente non ultimo, l’andamento da montagne russe della sterlina in seguito alle dimissioni del ministro delle finanze Sajid Javid. L’annuncio è stato una sorpresa ed è arrivato in segno di protesta contro i cambiamenti del personale del Primo Ministro Johnson. La coppia GBP/USD è crollata sotto 1,29 in risposta ma si è poi ripresa quando il ministro è stato rapidamente sostituito da Rishi Sunak, genero di un miliardario con un’enorme esperienza dei mercati finanziari. Sunak è anche considerato l’astro nascente del Partito Conservatore. La sterlina schizza nella speranza che il nuovo cancelliere allenti i cordoni della borsa e fornisca un budget più ampio. Da tempo supporta tasse più basse e più spese per le infrastrutture.

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