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S&P 500: utili 2° trim. trainati dagli energetici; 3 titoli petroliferi da seguire

Pubblicato 16.07.2018, 15:35
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

La crescita degli utili relativa al secondo trimestre del 2018 dovrebbe essere pari al 20,7% secondo i dati di Thomson Reuters, dopo l’impennata del 26,6% del primo trimestre. Si è trattato dell’espansione più robusta in sette anni, segnando un altro periodo forte dei risultati aziendali sulla scia degli sgravi fiscali approvati alla fine dello scorso anno.

La stagione degli utili del secondo trimestre di Wall Street si è aperta la settimana scorsa, quando quattro delle principali banche statunitensi - Citigroup (NYSE:C), JPMorgan (NYSE:JPM), PNC Financial (NYSE:PNC) e Wells Fargo (NYSE:WFC) - hanno pubblicato i risultati venerdì. Tre su quattro hanno battuto le aspettative sugli utili per azione, un inizio incoraggiante.

“Prevediamo che questo sarà il secondo trimestre consecutivo in cui si registrerà una crescita degli utili superiore al 20%, qualcosa che non succedeva dal 2010”, ha scritto in un report del 28 giugno Lindsey Bell, esperta di strategie di investimento di CFRA. “Questa volta, il robusto tasso di crescita riflette la forte crescita delle vendite e la riduzione delle tasse dovuta alla nuova politica fiscale”.

SPX Q2 2018 Earnings Dashboard

Anche se i titoli finanziari hanno dato il via all’attuale stagione degli utili, analizzando le aspettative sulla crescita degli utili del secondo trimestre si scopre che sarà il settore energetico a fare da traino, con la crescita dei profitti che dovrebbe schizzare del 140,7% mentre prosegue la sua uscita dai due anni di recessione degli utili. Considerando i sotto-settori, tutti e sei i segmenti dovrebbero riportare una crescita degli utili robusta sul trimestre: società integrate del settore del greggio e del gas (100%), compagnie di stoccaggio e trasporto di greggio e gas (77%), di raffinazione e marketing di greggio e gas (75%) e di attrezzature e servizi di greggio e gas (69%). Tuttavia, le stime sulle compagnie di esplorazione e produzione di greggio e gas e di trivellazione di greggio e gas non sono valide per via delle perdite registrate dall’anno scorso.

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Nell’insieme, i proventi del settore dovrebbero aumentare del 21,8%, la seconda crescita più alta delle vendite su base annua per tutti gli undici settori, seconda sola ai materiali (23,8%).

Per quanto riguarda la crescita dei profitti, anche in questo caso si prevedono crescite a doppia cifra per tutti e sei i segmenti: società di raffinazione e marketing di greggio e gas (24%), di trivellazione di greggio e gas (24%), di attrezzature e servizi di greggio e gas (23%), compagnie integrate del settore del greggio e del gas (23%), compagnie di stoccaggio e trasporto di greggio e gas (12%) e di esplorazione e produzione di greggio e gas (10%).

Questo tasso di crescita insolitamente alto per il settore è dovuto a due fattori: il netto aumento su base annua del prezzo del greggio e il confronto con gli utili stranamente bassi dello stesso trimestre dello scorso anno. Infatti, il prezzo medio del greggio nel secondo trimestre del 2018 (67,91 dollari) è il 41% in più rispetto al prezzo medio dello stesso trimestre del 2017 (48,15 dollari), secondo la U.S. Energy Information Administration, in parte grazie agli sforzi compiuti dai produttori globali della materia prima per ridurre la produzione e supportare il mercato.

WTI oil chart

Considerati tutti questi aspetti, ora è il momento giusto per gli investitori per fare incetta di titoli energetici. Di seguito, riportiamo i tre nomi più allettanti del settore, in base alle previsioni sulla crescita degli utili per il secondo trimestre. Le principali compagnie energetiche sull’indice S&P 500 dovrebbero cominciare a pubblicare i dati sul secondo trimestre a partire dall’ultima settimana di luglio.

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1. Chevron

Chevron (NYSE:CVX) dovrebbe segnare uno straordinario aumento di ben il 145,2% degli utili del secondo trimestre, secondo FactSet, quando pubblicherà i risultati prima dell’apertura dei mercati venerdì 27 luglio. Il colosso dell’energia sembra destinato a beneficiare dal rafforzamento del prezzo del greggio nelle attività a monte, con meno ostacoli derivanti dalla divisione a valle minore.

La compagnia petrolifera dovrebbe registrare utili per azione (EPS) di 2,13 dollari per un totale di 45,63 miliardi di dollari nel periodo che va da aprile a giugno. Per fare un paragone, Chevron ha segnato utili molto più modesti pari a 1,26 dollari ad azione nello stesso trimestre dello scorso anno, per un totale di soli 34,88 miliardi di dollari.

Il titolo di Chevron è rimbalzato di quasi il 19% dal luglio 2017 e dovrebbe vedere un ulteriore apprezzamento, cavalcando l’onda delle ottime prospettive sulla crescita degli utili. Al confronto, il titolo del rivale molto più grande Exxon Mobil (NYSE:XOM), ad esempio, ha registrato un aumento di un mero 2,5% nello stesso periodo.

Chevron Weekly

2. Occidental Petroleum

Oltre alla spinta derivante dalla straordinaria impennata del prezzo del greggio, molte compagnie del settore energetico stanno traendo vantaggio anche dal confronto con i dati sugli utili di un anno fa. Occidental Petroleum (NYSE:OXY) ne è un esempio.

La stima media per il produttore integrato di greggio e gas per quanto riguarda gli utili per azione del secondo trimestre è di 1,27 dollari, secondo FactSet. Si tratta di un rimbalzo di addirittura il 693% rispetto al profitto di soli 15 centesimi ad azione del secondo trimestre del 2017. La compagnia dovrebbe realizzare ricavi di 4,07 miliardi di dollari nel secondo trimestre, in confronto ai 3,08 miliardi dell’anno scorso. Occidental pubblicherà il report mercoledì 1° agosto prima dell’apertura dei mercati.

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Il titolo di Occidental, chiamato spesso Oxy, è schizzato del 40% rispetto al luglio del 2017, diventando uno dei titoli del settore energetico con la performance migliore degli ultimi 12 mesi. I risultati della compagnia di Houston dovrebbero essere ulteriormente incoraggiati dalle straordinarie operazioni nel Bacino Permiano, dove è il principale proprietario terriero della regione.

Il Bacino Permiano costituisce l’epicentro degli affari di Occidental, ha affermato di recente l’Amministratore Delegato Vicki Hollub, e continuerà ad essere il punto focale della compagnia negli anni a venire. Occidental possiede anche una fiorente divisione petrolchimica: la OxyChem. Ha possedimenti in Medio Oriente e sta costruendo un terminale di esportazioni ad Ingleside, in Texas, al fine di spedire greggio in tutto il mondo.

OXY Weekly

3. Anadarko Petroleum

Anadarko (NYSE:APC) dovrebbe guadagnare 54 centesimi ad azione nel trimestre terminato il 30 giugno, secondo FactSet, con un’impennata di ben il 174%, o di 1,34 dollari, rispetto alla perdita del secondo trimestre dell’anno scorso di 77 centesimi ad azione. La stima sui profitti del secondo trimestre ammonta a 3,03 miliardi di dollari, contro i 2,42 miliardi del secondo trimestre del 2017.

Il titolo della compagnia di esplorazione e sviluppo petrolifero è schizzato di quasi il 67% negli ultimi 12 mesi. Al confronto, il settore in generale rappresentato dall’ETF Energy Select Sector SPDR (NYSE:XLE) ha segnato un aumento di circa il 17% nello stesso periodo.

La compagnia di Woodlands, in Texas potrebbe riflettere la buona spinta data ai risultati dall’aumento dei livelli di produzione e del prezzo del greggio quando pubblicherà i risultati del secondo trimestre dopo la chiusura dei mercati martedì 31 luglio. La compagnia ha concentrato l’attenzione sul Bacino Denver-Julesburg (DJ), sul Bacino di Delaware Basin e sul Golfo del Messico per raggiungere una crescita grazie al greggio. Di recente l’azienda ha fatto notare che le tre regioni insieme potrebbero garantire un tasso di crescita composito del 10%-14% per il greggio nei prossimi tre anni.

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La direzione di Anadarko il 9 luglio ha annunciato che intende aumentare l’autorizzazione di riacquisto di azioni di un miliardo di dollari, portando il totale a 4 miliardi di dollari, un segnale promettente per il futuro. La compagnia ha reso noto di aver completato i primi 3 miliardi di dollari di riacquisto il 28 giugno.

Inoltre, Anadarko ha dichiarato che ridurrà il suo debito di altri 500 milioni di dollari, per un programma di riduzione totale di 1,5 miliardi di dollari. La compagnia prevede di conseguire la riduzione ritirando le maturazioni del debito del 2018 e del 2019.

APC Weekly

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