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Dollaro più forte mette in subbuglio gli asset rischiosi

Pubblicato 25.09.2020, 16:01
Aggiornato 20.09.2023, 12:34

Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com

Il dollaro è in salita e getta scompiglio sugli asset rischiosi. L’indice del dollaro ha superato il livello critico di resistenza tecnica il 22 settembre. Ora potrebbe essersi fermato. Simultaneamente l’euro sta scendendo, e di conseguenza anche una parte importante dell’indice del dollaro. Un selloff dell’euro ed un rialzo del dollaro potrebbe causare un breakdown di titoli e materie prime.

Lo spread tra il  rendimento dei Titoli decennali del Tesoro USA ed i bund tedeschi a 10 anni potrebbe gettare benzina sul fuoco. Il differenziale del rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni e dei Bund è sull’orlo del breakout. Se dovesse succedere, questo aiuterebbe l’avanzata del dollaro, pesando ulteriormente sugli asset rischiosi.

L’indice del dollaro, che valuta il dollaro contro un paniere di valute, è salito sopra il livello di resistenza tecnica di 93,50 il 22 settembre. Da allora l’indice è salito intorno a 94,30. L’indice sembra vicino al completamento del pattern di inversione rialzista, il cosiddetto testa e spalle inverso. Sulla base di ciò, sembra che l’indice possa salire fino al prossimo livello di resistenza intorno a 96, e potenzialmente fino a 97,70.

Dollar Index Daily

L’euro sta mostrando segni di inversione simili, ma in questo caso, rivolti al ribasso. L’euro di recente ha tentato il break out di un downtrend a lungo termine contro il dollaro, iniziato a luglio 2008. Il downtrend è stato stabile, ma a luglio, per la prima volta, l’euro è stato capace di risalire il  downtrend intorno a 1,17 contro il dollaro. Ma ora l’euro sta scendendo al supporto di 1,17 e potenzialmente si dirige sotto il downtrend. Se l’euro dovesse scendere sotto il downtrend, potrebbe risultarne una correzione intorno a 1,14.

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I segnali di un ulteriore calo stanno emergendo con un indice di forza relativa che è in calo da luglio, nonostante il break out dell’euro. Ha creato una divergenza ribassista, con un prezzo ascendente ed un indice di forza relativa in calo: ciò vuol dire che l’euro si avvia verso ulteriori cali.

EUR/USD Daily

Il dollaro potrebbe prendere un ulteriore slancio, specialmente se dovessimo vedere salire i tassi USA o scendere il rendimento dei bund tedeschi. Lo spread tra i tassi di interesse è sceso bruscamente a marzo, in quanto il rendimento dei titoli USA è sceso ad un ritmo più veloce rispetto ai bund tedeschi. Lo spread potrebbe tornare a 1,5% da 1,2%.  

US 10-year Vs. German 10-year

Un dollaro più forte potrebbe essere una cattiva notizia per il trading legato all’inflazione e con la correlazione inversa, come oro e argento. Entrambi i metalli hanno iniziato a sentire il peso del dollaro forte, con l’oro in calo del 10% dai massimi di inizio agosto. I grafici tecnici ci suggeriscono che l’oro potrebbe continuare a scendere, potenzialmente fino a 1.790 dollari.

Gold Weekly

Grafico fornito da TradingView

Anche i titoli potrebbero risentirne, in quanto le multinazionali potrebbero sentire il peso del dollaro più forte. Colpirebbe le multinazionali USA, facendo da vento contrario e riducendo le entrate e gli utili. Inoltre, il calo del dollaro ha dato al mercato dei titoli una grande spinta quando ha iniziato a scendere.

Un grafico con un’inversione dell’indice del dollaro  S&P 500 mostra quanto si sono seguiti da vicino dai minimi di marzo. 

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Dollar Index Daily

Grafico fornito da TradingView

Qualche settimana fa non si parlava tanto di un inversione del dollaro. Ora sembra stia succedendo mentre i casi di coronavirus aumentano nella zona euro, spingendo gli investitori verso il dollaro. Resta da vedere se il recente andamento del dollaro può risultare in una mossa a medio termine in un possibile downtrend a lungo termine. Ma questo non vuol dire che non possa creare problemi agli investitori nel frattempo.

Ultimi commenti

Non è che forse l'euro si stava rafforzando decisamente troppo rispetto ai suoi fondamentali? Ergo che il dollaro era troppo debole...
Articolo utilissimo!
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