Ho letto parecchi articoli che riportano le parole “Tesla è il futuro” o “Tesla è la nuova Amazon”, secondo una considerazione accurata dell’attuale scenario dell’industria automobilistica a livello globale, Tesla (NASDAQ:TSLA) non ha ancora molto margine di crescita siccome gli altri principali car makers, chi più velocemente, chi meno, si stanno convertendo all’elettrico, approfittando anche di incentivi e agevolazioni per la mobilità sostenibile e le infrastrutture necessarie a sopportarla che i governi metteranno a disposizione da qui al 2025. In effetti la Tesla Model 3 nella sua versione base ha un costo non accessibile a tutti; dubito che l’azienda possa conquistare una quota sempre più larga di mercato senza stabilire una partnership operativa o distributiva con qualche altro colosso del settore.
Per fare un paragone, quando Apple (NASDAQ:AAPL) ha introdotto l’IPhone (2007), grazie a cui detiene ancora oggi un ruolo dominante nel segmento degli smartphone, diversi players attivi nell’ambito della telefonia mobile come, per citarne alcuni, Motorola e Nokia sono stati in breve tempo soppiantati in quanto hanno rifiutato di adattarsi alla nuova tecnologia. Mentre anche se Tesla ha diversi anni di vantaggio sulle altre case automobilistiche, la corsa a ridurre il gap è destinata a intensificarsi e farsi sempre più competitiva. Non è detto che la sua posizione di superiorità le garantisca di rimanere a lungo il top player del mercato a meno che, ed è su questo che scommettono molti investitori, non vi siano altre importanti innovazioni di prodotto (ad esempio una batteria sempre più capiente e leggera) che le consentano di mantenere il suo vantaggio competitivo nei confronti degli inseguitori.
Un ulteriore paragone lo si può fare con il Bitcoin, quando a inizio aprile 2017 aveva quotazione di 1177$, passando a 2244$ a maggio che sull’entusiasmo degli investitori raggiunge 4900$ a settembre, in tre mesi raggiunge 17604$ e attorno al 17 dicembre 2017 quota 19800$. Da inizio 2018, in seguito a questa salita esponenziale del prezzo segue una caduta altrettanto vertiginosa portando la quotazione a 3235$ nel mese di dicembre dello stesso anno. A supportare la tesi di “prezzo gonfiato” si legge sul Bloomberg Terminal che le azioni Tesla sono possedute per il 23% dai retail, cifra abnorme rispetto alle altre azioni popolari come Netflix (NASDAQ:NFLX) (meno dell’1,50%) o Apple (0,1%), segno che un grosso numero di investitori è nel mercato sulla base dell’emotività per paura di perdere “un’occasione oro” ma così come hanno acquistato sull’onda dell’entusiasmo potrebbero prendere profitto e liquidare le posizioni se iniziasse a scendere.
Sulla base di un’analisi ciclica si può rispondere alla domanda se questa crescita è normale.
Lo sviluppo positivo verrà completato entro il 22 luglio, questa crescita non è normale infatti i cicli di lungo termine (annuale) con l’interazione dei cicli di più breve termine sta causando delle perturbazioni anomale (oscillazioni sia positive che negative) che potrebbero protrarsi fino alla metà di settembre 2020.