Con la crescente tendenza delle grandi istituzioni finanziarie a investire in bitcoin e criptovalute, tutte le principali piattaforme del mercato si stanno dotando di desk per il trading Over the Counter.
Il trading Over the Counter consente agli investitori di effettuare transazioni private, senza passare per un exchange o intermediari.
I vantaggi sono molteplici, infatti di solito parliamo di scambi nell’ordine dei milioni di dollari, ai quali è possibile affiancare una vera e propria trattativa per generare vantaggi a beneficio di tutte le parti interessate alla transazione.
A dimostrazione di come i grandi investitori e i principali fondi d’investimento prediligano le transazioni OTC, a novembre 2018 la MV index Solution (una sussidiaria della Van Eck, la società che in collaborazione con la Cboe ha depositato presso la Sec l’istanza per il rilascio dei primi Bitcoin ETF) ha lanciato il suo Bitcoin Index basato sui 3 principali desk OTC.
I numerosi vantaggi derivanti dalla presenza di un importante indice che rifletta le quotazioni degli scambi che avvengono Over the Counter, potranno aprire la strada a prodotti finanziari importanti, quali appunto gli ETF, grazie a un notevole miglioramento della trasparenza dei prezzi.
A tal proposito, a novembre 2018 la banca d’affari Morgan Stanley (NYSE:MS) ha pubblicato un report dal titolo “Aggiornamento: Bitcoin, Criptovalute e Blockchain”, dove ha evidenziato come le banche centrali e i principali enti regolatori si stiano “abituando” all’idea di una più diffusa adozione sia del Bitcoin che della tecnologia blockchain nel suo complesso.
Insieme alla nuova percezione del bitcoin come asset per investimenti istituzionali, gli operatori coinvolti si rivolgono sempre di più agli scambi Over the Counter grazie appunto agli enormi vantaggi offerti da questa tipologia di trading.
Gli investitori istituzionali continuano ad aumentare
L’idea generale è quella secondo cui i grandi investitori stiano aspettando il rilascio di strumenti finanziari importanti, quali i Bitcoin ETF, prima di entrare nel mercato delle Valute Digitali.
Ma l’analisi dei volumi OTC degli ultimi mesi raccontano un’altra storia.
Gli appassionati di criptovalute parlano spesso di come il denaro istituzionale potrebbe determinare una nuova bull run simile, se non più impetuosa, di quella di fine 2017.
Questa cosa in realtà sembra stia accadendo in modo silenzioso senza attirare troppo l’attenzione.
Molte delle più grandi società di mining hanno creato dei desk OTC per vendere le proprie monete senza rivolgersi agli exchange del settore e ovviamente è qui che si rivolgono i grandi investitori.
Infatti il trading Over the Counter ha fatto registrare una crescita esponenziale nel corso del 2018.
Secondo i rapporti della Digital Asset Research e del Gruppo TABB, ad aprile 2018 il volume giornaliero degli scambi OTC era di circa $ 250 milioni giornalieri, mentre alla fine dell’anno, sono stati raggiunti picchi di $ 15 miliardi al giorno!
Le motivazioni dietro l'esplosione del trading OTC sono piuttosto logiche.
Infatti da un lato i miners di bitcoin hanno grandi quantità di monete da vendere e ovviamente per evitare di incidere negativamente sul prezzo, preferiscono rivolgersi al mercato Over the Counter.
Dall’altra parte abbiamo i grandi investitori che vogliono procurarsi enormi quantità di monete che, se acquistate negli spot market attraverso gli exchange, determinerebbero un aumento delle rispettive quotazioni.
Così la convergenza degli interessi delle grandi società di mining e dei fondi d’investimento ha di fatto favorito l’esplosione del trading Over the Counter.
C’è da scommettere che in futuro gli scambi OTC continueranno a beneficiare di questo enorme flusso di capitali “sotterraneo”, che ha il pregio (o il difetto, dipende dai punti di vista) di influenzare poco o niente la quotazione del bitcoin, e che garantisce tutta una serie di vantaggi a quegli investitori che dispongono di grandi capitali da investire e non desiderano utilizzare gli exchange del mercato, che ricordiamo nella maggior parte dei casi sono pur sempre delle piattaforme non regolamentate.