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Un errore da non commettere prima delle ferie

Pubblicato 23.07.2019, 14:54
Aggiornato 05.04.2019, 07:05

In tempi di rendicontazione, un’attenta valutazione del portafoglio si rende necessaria per non ritrovarsi al rientro dalle ferie con il patrimonio danneggiato dalle perdite.

Gli indici americani sui massimi storici, con lo S&P 500 che ha superato per la prima volta nella storia la soglia dei 3.000 punti, le incertezze della FED in materia di tassi, il perenne batti e ribatti tra Usa e Cina sul fronte dazi e le aree di scontro sempre più numerose tra le due anime del governo gialloverde, inducono sempre più gli investitori alla cautela. Memori di quanto è accaduto nell’ultimo decennio, caratterizzato da vere e proprie débacle agostane, quanti fossero esposti sul mercato azionario attraverso fondi e Sicav, ETF o titoli, dovrebbero trovare il tempo per effettuare un’attenta valutazione degli asset e dell’esposizione al benchmark di riferimento.

Smontare le posizioni di lungo periodo non è praticabile ma anche operare in trading su segnali di breve è una strategia difficilmente realizzabile. Ecco quindi che una copertura da mantenere in portafoglio giusto per il tempo che si ritiene necessario, sembra essere una soluzione facilmente applicabile anche senza fare ricorso a complesse strategie in opzioni o derivati, che richiederebbero l’apertura di conti appositi, versamento di margini, con il rischio concreto di doverli integrare qualora il mercato segni un ulteriore rialzo e un costante monitoraggio anche sotto l’ombrellone.

Una delle soluzioni più richieste da chi ha già posizioni lunghe in essere sul mercato azionario o da chi ama anticipare il trend è quella rappresentata dai certificati di tipo Reverse Phoenix Memory, non dei puri certificati ribassisti quanto piuttosto delle opportunità di guadagno che si concretizzano in uno scenario di rallentamento del rialzo. Ed è proprio questo aspetto che rende la misura della netta differenza tra l’apertura di una posizione di segno ribassista e una su un certificato Phoenix Memory Reverse.

Diverse banche si sono distinte nell’ultimo semestre nell’emissione e quotazione di certificati Reverse su titoli del mercato americano e alcune di queste hanno dato ampie soddisfazioni , riuscendo perfino a centrare l’opzione di rimborso anticipato rispetto alla scadenza naturale prevista, mentre altre sono in netta sofferenza, a causa degli importanti rialzi che alcuni titoli continuano a mettere a segno ( si pensi alla AMD che macina rialzi ininterrotti dai 20 dollari a cui sono fissati gli strike di alcune proposte). Ben più rare sono invece le emissioni legate al mercato italiano, quello su cui peraltro si sente oggi la maggiore esigenza di copertura. Il motivo per il quale risulta più difficile per l’emittente la strutturazione di certificati Reverse su titoli domestici è legato principalmente all’elevato dividend yield che caratterizza gran parte dei titoli azionari del listino milanese.

La classica eccezione che conferma la regola è da poco stata quotata sul mercato Sedex di Borsa Italiana da Natixis con codice Isin IT0006745357. Il certificato, facilmente acquistabile da chiunque abbia accesso al mercato di Borsa Italiana dalla propria piattaforma di trading online o da qualsiasi banca, prevede che vengano riconosciuti a partire dal 12 agosto 2019 dei coupon mensili, con effetto memoria, pari allo 0,70% del nominale a condizione che i titoli che compongono il basket di riferimento non siano cresciuti di oltre il 40% dai valori di emissione. Inoltre, in linea con la strategia ribassista, prevede che il capitale venga rimborsato anticipatamente sulla scadenza naturale dei due anni, alla prima osservazione mensile in cui tutti i titoli siano in ribasso di almeno il 7% dall’emissione.

Qualora questo evento non si verifichi mai prima della scadenza, a luglio 2021 il certificato prevede la liquidazione dei 1000 euro nominali, maggiorati di tutte le cedole previste ed eventualmente non incassate, qualora tutti i titoli siano al di sotto della barriera del 140% dei rispettivi strike di emissione, viceversa prevede il rimborso dei 1000 euro ridotti della performance positiva più alta tra le 5.
Dettaglio Sottostanti
Più in particolare, i titoli a cui il certificato guarda sono due azioni che quotano sui massimi ( Ferrari (MI:RACE) e Moncler (MI:MONC)), per le quali quindi un ulteriore rialzo del 40% dai prezzi correnti potrebbe risultare improbo; una caratterizzata da alta volatilità (STM (PA:STM)) ,per la quale importanti discese potranno alternarsi a decisi rimbalzi; due ad elevato dividendo ( Eni (MI:ENI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP)) ,per le quali proprio il dividendo annuo da distribuire contribuirà ad allontanare i prezzi dalle rispettive barriere.

Quotato circa 965 euro, il certificato prospetta dunque un rendimento potenziale dell’8,40% su base annua, pagato attraverso cedole mensili con memoria e fiscalmente compensabili con eventuali minusvalenze in essere nello zainetto fiscale, se i titoli non cresceranno di oltre il 40% dall’emissione e in ottica di copertura per l’estate e per un autunno che si preannuncia assai caldo,un rendimento superiore al 10% annuo in caso di discesa dei titoli per effetto del rimborso anticipato che potrà scattare già a partire da gennaio 2020. Perdite in conto capitale si avranno al termine dei due anni solamente se i titoli azionari del basket saranno cresciuti di oltre il 40% , uno scenario che dovrebbe tuttavia favorire le posizioni lunghe già in essere per le quali si è impostata la strategia di copertura.

Ultimi commenti

Pierpaolo Scandurra, controlli il risultato del certificato STM da lei suggerito, ma con che criterio suggerisce una copertura short con un tecnologico, se è il caso cambi mestiere.
io non vado mai in ferie
I derivati ... specchietti per ...
mi piace molto anche . IT0006744624
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