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Unicredit: ottenere rendimenti anche senza dividendi

Pubblicato 07.08.2020, 11:26
Aggiornato 10.06.2021, 10:20

L’impatto del Coronavirus si è sentito sui conti del secondo trimestre 2020 di Unicredit (MI:CRDI) che ha registrato un utile netto a 420 milioni di euro (-77,4% rispetto al medesimo periodo del 2019) e utile netto sottostante a 500 milioni di euro (-50% sull’anno prima). A livello semestrale si è registrata una perdita per 2,3 miliardi di euro.

Nel periodo i ricavi si sono attestati a 4,2 miliardi di euro, in calo del 7,7% a/a. Rispetto al 1° trimestre dell’anno il margine di interesse è stato pari a 2,4 miliardi di euro, il 4% in meno. Le commissioni scendono a 1,4 miliardi di euro (-11,8% a/a). Il rapporto CET1 Fully Loaded nel periodo aprile-giugno è stato pari a 13,85% con un ratio Liquidity Coverage al 173%.

Unicredit: quadro tecnico e fondamentale

Sebbene i conti del 2° trimestre 2020 abbiano registrato una flessione su base annuale, sono comunque superiori alle attese degli analisti. È da evidenziare la capacità dell’istituto di credito di ridurre i costi operativi del 2% sul periodo gennaio-marzo assorbendo le spese addizionali dovute alla pandemia. Oltre a questo, tutte le divisioni della società sono tornate alla redditività, ad eccezione della Commercial Banking Austria. È anche migliorato al 4,8% il rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi, mentre il CET1 MDA Buffer ha superato ampiamente il target di 200-250 punti base attestandosi a 481 punti base.

L’Amministratore Delegato dell’istituto di Piazza Gae Aulenti, Jean Pierre Mustier, ha dichiarato che entro il 2021 si attende un utile compreso tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro, mentre i dividendi torneranno nel 2021. Su questo capitolo va evidenziato come verrà distribuito il 50% dell’utile netto sottostante suddiviso tra una cedola cash per il 30% e buyback per il 20%. Ricordiamo infatti come la BCE abbia suggerito di stoppare i dividendi e i riacquisti di azioni proprie fino al 2021 per tutelare ulteriormente i capitali delle banche da una potenziale serie di insolvenze causate dalla crisi economica relativa al COVID-19. Secondo gli analisti di Equita, il dividendo cash per il prossimo anno dovrebbe essere pari a 0,58 euro. Ai prezzi attuali il dividend yield relativo alla cedola sarebbe pari al 7,32%. Mustier ha dichiarato anche di non avere in programma nessuna operazione di M&A in programma. Verrà invece privilegiato il buyback, considerata un’alternativa senza rischi di esecuzione.

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Se si guarda in un’ottica di settore, il comparto bancario gode del supporto della BCE, in particolare dei programmi di TLTRO e PEPP che permettono di alleggerire le pressioni sui titoli di Stato, importante driver di un possibile “doom loop”, un circolo vizioso per cui alla crescita del rendimento dei titoli di Stato diminuisce il valore di mercato degli istituti di credito maggiormente esposti. Unicredit è uno degli istituti maggiormente esposti al debito sovrano italiano con 45,917 miliardi di euro in titoli di Stato al 1° trimestre 2020. In questo senso, l’obiettivo della banca è quello di ridurre progressivamente l’esposizione al Belpaese.

Come per gli altri istituti di credito anche Unicredit presenta bilanci solidi, grazie alle continue misure di rafforzamento patrimoniale messe in piedi dalla crisi finanziaria del 2008.

Grafico UniCredit

La situazione sul grafico settimanale dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier evidenzia una forte presenza dei venditori con i prezzi delle azioni in difficoltà dopo la rottura della linea di tendenza disegnata con i minimi del 2016 e quelli del 2019. Un segnale positivo potrebbe però arrivare proprio nelle prossime ottave: le quotazioni sembrano infatti reagire a ridosso del supporto statico a 7,7065 euro. Se dovessero ripartire gli acquisti, i corsi avrebbero la possibilità di venire attirati verso il gap down aperto dal 9 marzo scorso. Se ciò dovesse accadere gli acquirenti potrebbero iniziare un nuovo movimento ascendente estendendosi verso la trendline ottenuta collegando i top della prima e terza settimana di luglio 2015. A sostenere i prezzi potrebbe anche essere la divergenza di inversione bullish sul RSI settato a 14 periodi.

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Investire su Unicredit con i Certificati

Basandoci sul quadro delineato prima un prodotto che potrebbe risultare interessante è il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale (PA:SOGN) con ISIN LU2088513903. Emesso lo scorso 17 luglio sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione (pari anche al Valore Nominale) di 88,496 euro, il prodotto permette di ottenere un rimborso potenziale di 100 euro alla sua scadenza, fissata per il 15 dicembre.

Il principale vantaggio di questo prodotto è quello di poter recuperare eventuali minusvalenze maturate in precedenza grazie al potenziale rendimento offerto dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rimborso di 100 euro. In Borsa il Certificato attualmente passa di mano con un prezzo denaro/lettera di 87,40/88,40 euro, con un rendimento potenziale ai valori attuali nell’ordine del 12%. Questa plusvalenza concorre al recupero di eventuali minusvalenze presenti all’interno dello zainetto fiscale, le quali vengono accantonate fiscalmente per 4 anni. Gli eventuali redditi diversi ottenuti in questo lasso di tempo possono essere incassati al lordo della tassazione del 26% fino alla compensazione dell’ammontare delle perdite.

La condizione per ottenere il rimborso di 100 euro lordi è rappresentata dal valore di Unicredit, che alla data di valutazione finale prevista per il prossimo 11 dicembre dovrà essere superiore a quello della Barriera, posta a 6,89 euro. A Piazza Affari attualmente le azioni della banca di Piazza Gae Aulenti passano di mano a 7,665 euro, valore che permetterebbe di ottenere il rimborso di 100 euro per Certificate posseduto. Se alla data di valutazione finale le azioni Unicredit dovessero avere un valore pari o inferiore alla Barriera, il Certificato replicherà la performance negativa del sottostante moltiplicata per il Valore Nominale, con conseguente perdita sul capitale investito. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito dell’emittente.

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ISIN LU2088513903

“Il presente articolo non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento e, pertanto, qualsiasi decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore. Société Générale (PA:SOGN) svolge il ruolo di partner economico per la redazione del presente articolo per cui Investing.com, direttamente o tramite collaborati terzi, si impegna a selezionare in completa autonomia uno o più prodotti facenti parte della gamma di prodotti di Société Générale legati al sottostante di volta in volta oggetto dell’analisi contenuta nel presente articolo. Societe Generale non assume alcuna responsabilità per i contenuti del presente articolo e per l'eventuale utilizzo che il lettore potrà fare di tali contenuti. L’ultima versione del Documento contenente le Informazioni Chiave (KID) e la documentazione d’offerta del prodotto descritto nel presente articolo potranno essere visualizzati e scaricati rispettivamente dal sito http://kid.sgmarkets.com http://prospectus.socgen.com, e sono altresì disponibili sul sito http://www.prodotti.societegenerale.it nonché disponibili gratuitamente su richiesta presso Société Générale, via Olona 2 Milano”

Ultimi commenti

Unicredit è un aziensa che perde soldi, a sentire questo articolo il suo piano non prevede sviluppo ma soltanto di spendere soldi per remunerare gli azionisti con un buy back. La proposta di investire in certificati è risibile, si tratta di strumenti che offrono guadagni limitati contro il rischio di perdite illimitate.
ma quindi sarebbero da comprare secondo voi? oppure aspettare ancora una possibile discesa?
PESSIMO REPORTAGE TRASMESSO PUBBLICAMENTE RIGUARDANTE L'ASSETTO ECONOMICO FINANZIARIO DELLA UNICREDIT. FRASI DICHIARAZIONI , OBIETTIVI INCONCLUDENTI...MA SOPRATUTTO UN REPORTAGE LETTERAMENTE INFARCITO DI STERILI IPOTESI, NON FACENDO ALTRO CHE LASCIAR SPAZIO AL TEMPO CHE TROVANO...L'UNICO E SICURAMENTE PIÙ IMPORTANTE ASPETTO CHE PERSONALMENTE RIESCO A COGLIERE È LA SEGUENTE : LA BANCA UNICREDIT HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER NAUFRAGARE E DUNQUE FALLIRE. DI
non diciamo stu..pi.daggin.i Uni è una banca sistemica molto ben capitalizzata (il CET1 lo dimostra) ed è presente in altri paesi europei ..l unico neo è il titolo che ha una volatilità tale da farmi *****qualche dubbio che quella barriera non venga infranta
Quando c’è sentimento, non c’è mai dividendo...🎶🎶🎶
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