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Dollaro USA ignora ISM e ADP per la paura dei dati sull’occupazione

Pubblicato 02.04.2020, 02:09
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Se il primo giorno di aprile è un assaggio di ciò che ci aspetta, allora si prospetta un secondo trimestre davvero duro. Dopo aver perso più del 24% tra gennaio e marzo, il Dow Jones Industrial Average è sceso di oltre 700 punti. Le valute hanno seguito a ruota, quindi non ci ha sorpreso il calo di un punto percentuale di euro, CAD/USD, AUD/USD e NZD/USD contro il biglietto verde. Le valute più vigorose restano dollaro e yen, forti dei rialzi del primo trimestre.

Tuttavia, la supremazia del biglietto verde verrà messa in discussione nelle prossime settimane. Gli investitori hanno acquistato dollari sulla base del fatto che il resto del mondo sarà bloccato in condizioni di recessione per più tempo rispetto agli USA, in quanto non può esserci una ripresa globale senza una ripresa statunitense. Potrebbe essere vero, però abbiamo visto dati negativi già settimane fa per molti paesi. Negli USA stiamo iniziando a vedere solo ora l’impatto del COVID-19 sui dati nazionali e i dati ancora non sono aggiornati. Prendiamo ad esempio il report ADP di questa mattina. Gli economisti si aspettavano un calo dell’occupazione non agricola di 150.000 unità, ma a gran sorpresa, il dato è sceso di soli 27.000 posti di lavoro. L’unica spiegazione è che i dati consideravano il periodo fino al 12 marzo e alcuni stati come quello di New York hanno chiuso le scuole solo il 16 marzo, indicando l’obbligo di restare a casa fino al 20 marzo. Per molte famiglie può sembrare un’eternità, ma l’attività economica negli USA si è fermata solo due settimane fa. Anche i dati relativi all’indice ISM manifatturiero sono stati migliori del previsto, con un calo a 49,1 da 50,1 contro una previsione a 44,5. I trader del forex comprendono questo ritardo che spiega perché il cambio USD/JPY abbia ignorato questi dati positivi.

Ora aspettiamo i dati di venerdì sull’occupazione non agricola e anche questi considerano il periodo fino al 12 marzo, il che ci spiega perché gli economisti prevedano un calo di sole 100.000 unità. La lettura potrebbe essere peggiore? Sì, e se lo sarà, gli investitori forti prenderanno i dati con le pinze come hanno fatto con quelli ADP di stamattina. Per diversi aspetti, i dati di domani sulle richieste di sussidio di disoccupazione saranno più eloquenti e influenzeranno maggiormente i mercati. L’attuale previsione è di 3,5 milioni, ma i numeri effettivi probabilmente sono molto più alti. Secondo il Dipartimento del Lavoro dello stato di New York , tra il 23 e il 28 marzo, l’ente ha ricevuto più di 8,2 milioni di richieste contro le 50.000 di una settimana tipo. Con un solo stato che riceve così tante richieste, possiamo solo immaginare il numero delle richieste presentate su base nazionale. Questo giovedì potrebbe lasciare il segno sul dollaro.

Un altro motivo per cui gli investitori hanno venduto azioni e cambio USD/JPY è da ricercare nelle notizie sconfortanti che arrivano dalla Casa Bianca. Le regole di distanziamento sociale sono prorogate fino al 30 aprile e di conseguenza slitta anche il ritorno alla normalità per le attività economiche. Il Presidente Donald Trump ha dichiarato che potrebbero esserci tra le 100.000 e le 240.000 vittime, mentre la Casa Bianca ha smentito le voci sulla fase 4 del pacchetto di stimolo. Piuttosto, il governo intende concentrarsi sull’attuazione del piano da 2 trilioni di dollari approvato la settimana scorsa.

Fatta eccezione per lo yen, tutte le altre principali valute sono in calo contro il biglietto verde. Ci aspettavamo un calo del cambio EUR/USD che effettivamente è sceso sotto 1,10. Nonostante un forte aumento inatteso delle vendite al dettaglio tedesche, i dati PMI della zona euro sono stati rivisti al ribasso. Anche i dati  PMI britannici sono stati rivisti al ribasso. In Australia, nonostante l’aumento dell’attività manifatturiera mostrato dai dati PMI, i verbali della RBA sono stati molto cauti. Secondo la banca centrale, si prevede una forte contrazione in Australia, con una forte perdita di posti di lavoro nei mesi a venire. Il dollaro australiano ha subito un forte selloff, ma per ora i membri della RBA “non sono propensi a tassi di interesse negativi”.

Ci aspettiamo ancora più avversione al rischio per il resto della settimana e questo sarà un fattore ribassista per il cambio USD/JPY. Per quanto riguarda I dati USA di questa settimana, eventuali dati deludenti sulle richieste di sussidio di disoccupazione o sull’occupazione non agricola potrebbero far vacillare il dollaro contro le altre valute.

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