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I dati sull’occupazione NFP spingeranno o schiacceranno il dollaro?

Pubblicato 02.07.2020, 09:19
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 01 luglio 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il terzo trimestre è partito con il consolidamento di titoli e valute. Le azioni sono leggermente salite mentre il dollaro USA è sceso, permettendo alla sterlina,  al dollaro canadese,  al dollaro australiano e  al dollaro neozelandese di salire ulteriormente. I casi di coronavirus negli USA continuano a salire ad un ritmo allarmante, un segnale che il governo USA ha davvero poco controllo su questa crescente crisi. Gli investitori continuano a sperare che il tasso di mortalità resti basso e che presto si trovi una cura o un vaccino. Proprio oggi Pfizer (NYSE:PFE) ha rilasciato dei risultati iniziali positivi sui test per il vaccino. Per quanto possano sembrare promettenti, è importante considerare che i test sono stati eseguiti solo su 45 partecipanti. Altre aziende sono in varie fase di sperimentazione e si spera che presto arriveranno altre notizie positive. Un vaccino non si sviluppa in un giorno, ma la speranza che ce ne sia uno in corso di sviluppo è già abbastanza per far riprendere i mercati.

Intanto, l’attenzione passa alle previsioni sull’economia USA. I dati sull’occupazione non agricola saranno rilasciati giovedì invece che venerdì, a causa della chiusura festiva; se non ci fosse stato questo nuovo aumento di contagi negli USA e la riapertura non fosse stata bloccata in molti stati, le prospettive sarebbero state molto buone per valute e titoli. Purtroppo gli investitori osserveranno i dati di giugno e si chiederanno se questi dati possano essere sostenuti nel terzo trimestre.

Per i trader, ciò vuol dire che dei dati deboli sull’occupazione avrebbero un impatto più significativo sulle valute e sui titoli rispetto a dati positivi. Gli economisti si aspettano una ripresa di 3 milioni di posti di lavoro il mese scorso con il tasso di disoccupazione in calo al 12,5% da 13,3% e la retribuzione oraria media in calo dello 0,8%. Secondo i dati ADP a giugno sono stati creati 2,3 milioni di posti di lavoro, un dato inferiore alle attese. Challenger ha riportato un aumento del 305% dei licenziamenti. Se la crescita occupazionale dovesse essere inferiore, il tasso di disoccupazione dovesse peggiorare o se il report dello scorso mese dovesse essere rivisto al ribasso, potremmo vedere un calo della liquidità che farà scendere USD/JPY, EUR/USD e tutti gli altri principali cambi. Dei dati negativi innescherebbero un’avversione al rischio confermando che la ripresa non è così forte quanto si sperava, e tutto ciò renderebbe i prossimi mesi più impegnativi.

Tuttavia, la crescita positiva dello scorso mese è stata sorprendente in quanto tutti si aspettavano un calo, dunque, se questi miglioramenti saranno mantenuti senza importanti revisioni al ribasso per il report di maggio, gli investitori saranno sollevati. Vedremo un rally iniziale nei titoli e nelle valute legate al rischio tra cui USD/JPY. Ma i guadagni potrebbero svanire facilmente in quanto gli investitori sanno che questi numeri potrebbero peggiorare velocemente se gli stati dovessero fare marcia indietro con le riaperture. Il settore della ristorazione in Florida, California e Texas subirà un duro colpo con la chiusura di bar e discoteche. Secondo il Governatore della California Newsom, saranno annunciate nuove restrizioni prima del 4 luglio mentre lo stato riporta 9.740 nuovi casi; si prevede una chiusura di 3 settimane per i ristoranti. L’economia USA è ancora impantanata e il report di domani potrebbe essere una magra consolazione.

Per tutte queste ragioni crediamo che un eventuale rally di azioni e titoli possa svanire. I dollari di Canada e Australia sono i più vulnerabili ad una debolezza. La ripresa in Canada è stata lenta e i confini non saranno riaperti finché gli USA non gestiranno meglio la crisi del COVID-19. L’Australia ha annunciato nuove misure di lockdown a Melbourne, la seconda città più popolosa del paese. In più, i dati recenti sono stati misti, con il buon andamento del comparto manifatturiero messo in ombra dal calo delle concessioni edilizie.

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