Di Mauro Speranza
Investing.com – Prosegue il recupero dei prezzi del petrolio sospinto dai danni provocato dall’uragano Sally e dai dati sulle scorte rilasciate ieri.
Il greggio arriva a guadagnare oltre il 2% e supera quota 39 dollari, mentre il Brent segue in scia a 41,45 dollari al barile.
L’urgano Sally si è abbattuta sul Golfo del Messico provocando l’interruzione della produzione petrolifera statunitense. Secondo quanto riportato da Reuters, citando gli aggiornamenti del governo, il blocco produttivo ha coinvolto 500 mila barili al giorno di greggio offshore, così come il 28% dell’output di gas naturale.
“La nostra stima attuale per il blackout totale associato al sistema meteorologico di Sally è tra i 3 e i 6 milioni di barili di petrolio in circa 11 giorni”, sottolinea Rystad Energy in una nota.
La riduzione delle scorte di petrolio
A sostenere i prezzi sono arrivati nella notte (italiana) di ieri i dati sulle scorte negli Stati Uniti, in calo di 9,5 milioni di barili nel corso della scorsa settimana. Gli analisti avevano previsto un aumento delle scorte di petrolio di 1,3 milioni di barili.
In aumento, però, le scorte di benzina, secondo i dati diffusi dall’American Petroleum Institute (API).
Nella giornata di oggi, ore 16:30 italiane, sono previsti i dati sulle scorte diffusi dall’Energy Information Administration (EIA) e il calo potrebbe continuare condizionando ancora i prezzi.