LONDRA (Reuters) - I derivati sul greggio viaggiano con un progresso di oltre un punto percentuale, annullando la correzione della sessione precedente grazie al vistoso calo delle scorte Usa, che compensa l'effetto dell'uscita di scena del 'falco' John Bolton -- consigliere per la sicurezza Usa -- su volere della Casa Bianca.
Intorno alle 11,20 i futures sul Brent guadagnano 72 centesimi, ovvero l'1,15%, attestandosi a 63,10 dollari il barile, mentre il greggio Usa avanza di 74 centesimi, ovvero lo 1,29%, a 58,14 dollari.
Le quotazioni del greggio hanno guadagnato oltre il 7% questo mese, sostenuti dai cali delle scorte globali e dai segnali di un possibile allentamento delle tensioni commerciali che contrappongono Stati Uniti a Cina, prime due economie e primi consumatori di greggio al mondo.
La seduta di ieri è terminata in ribasso dopo le speculazioni secondo cui l'Iran, colpito da aspre sanzioni da parte Usa, sarebbe intenzionato a riavviare le esportazioni di greggio dopo le dimissioni di Bolton.
I prezzi sono poi rimbalzati grazie ai dati Api di ieri sera, che hanno messo in luce un calo delle scorte di greggio di 7,2 milioni di barili la scorsa settimana, oltre il doppio del consensus Reuters.
Secondo gli stessi dati anche le riserve di benzina hanno subito un netto calo, al contrario di quelle di prodotti distillati che mostrano invece un accumulo.
"I dati API sono assai positivi per il greggio, fotografano un assetto domestico irrigidito a fronte di una produzione piatta e di una domanda più forte", si legge in una nota degli analisti Ing.
Attesi oggi pomeriggio i dati settimanali Eia.
Le esportazioni di greggio iraniano sono state tagliate di oltre l'80% in ragione delle nuove sanzioni introdotte dagli Stati Uniti dopo che Trump si è ritirato dall'accordo nucleare -- firmato nel 2015 dal suo predecessore -- tra Teheran e le grandi potenze mondiali.