Di Mauro Speranza
Investing.com – Continua la corsa dell'oro sul proseguire dei timori per la diffusione del coronavirus, soprattutto negli Stati Uniti.
Il prezzo dell'oro ha superato quota 1.803 dollari l'oncia, per la prima volta dal 2011. “Guardando indietro, ci sono stati solo 26 giorni nella storia dell'oro su cui ha scambiato al di sopra di quel livello, quasi tutti avvenuti in agosto e settembre 2011, cioè durante la crisi del debito dell'eurozona”, spiegano da Julius Baer, banca svizzera di pura gestione patrimoniale.
“L'ultima tappa del recente rally è stata innescata dai commenti del Dr. Anthony Fauci, uno dei principali virologi statunitensi, secondo cui i nuovi casi di coronavirus negli Stati Uniti potrebbero salire a 100.000 al giorno, rispetto all'attuale livello di circa 40.000”, aggiungono dall'istituto elvetico.
La corsa del prezzo dell'oro dimostra come la crisi del coronavirus resti al centro del mercato, riflettendo i rischi di infezioni in rapida crescita e i timori di ulteriori blocchi. La domanda di oro resta forte, “anche a causa delle massicce misure di stimolo, dei timori di inflazione e dei rendimenti reali sempre più negativi”, sottolineano da Julius Baer.
La domanda di oro resta ad alti livelli e si tratta dei maggiori afflussi mai registrati. “Le scorte di prodotti auriferi con supporto fisico, il nostro metro di misura preferito della domanda di rifugio sicuro, hanno registrato 95 tonnellate di afflussi nel mese di giugno, portando il totale dell'anno a più di 710 tonnellate”, continuano da Julius Baer, sottolineando come “il mercato dell'oro sembra aver perso di vista il miglioramento del contesto economico, poiché i dati sono stati migliori del previsto, soprattutto negli Stati Uniti”.
Le previsioni sull'oro
“Abbiamo fiducia nella ripresa economica e non ci aspettiamo che l'aumento dei tassi di infezione porti a ulteriori blocchi su larga scala”, aggiungono da Julius Ber, i cui esperti non vedono “quindi la necessità di rincorrere il rally e di rimanere fedeli alla nostra visione neutrale”.
Nonostante questo, restano “i rischi a breve termine dei prezzi” che “influenzano al rialzo, non da ultimo perché i trend follower e i trader tecnici vengono attirati di nuovo sul mercato. A medio e lungo termine, crediamo ancora che i miglioramenti del contesto economico dovrebbero pesare sulla domanda di rifugio sicuro, portando i prezzi al ribasso", prevedono questi esperti per il futuro.
Una conferma rialzista sull'oro a lungo termine arriva anche da Carlo Alberto De Casa, “poiché l’incertezza persiste per via dei timori di una seconda ondata di Covid-19”.
Dal punto di vista tecnico, dopo aver superato il massimo di novembre 2011, “il picco del 30 agosto 2011 intorno a $ 1.840 potrebbe offrire soste intermedie prima di raggiungere la soglia di $ 1.900”, prevede De Casa.