Di Mauro Speranza
Investing.com – Continua la crescita dei prezzi del petrolio, sospinta dalla possibile decisione dell’Opec di confermare i tagli alla produzione.
Il greggio guadagna oltre il 2% e supera i 38 dollari al barile, mentre il Brent torna sopra quota 40 dollari.
Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, la riunione dell’Opec prevista per il 30 novembre potrebbe avere al centro del dibattito la possibilità di proseguire i tagli all’output di greggio per affrontare i nuovi blocchi economici in Europa decisi a causa della seconda ondata di coronavirus.
L'OPEC, cartello di 13 paesi guidato dall'Arabia Saudita, e altri 10 produttori guidati dalla Russia, avevano deciso tagli record alla produzione record di 9,7 milioni di barili al giorno.
Le ipotesi sulle quali l’Opec si sta interrogando prevedono l’incremento dei tagli o la conferma di quelli attuali al primo trimestre del 2021.
Le discussioni in corso all'Opec
Una prima occasione di discussione è arrivato nel corso del settimo Meeting 'Opec-Russia Energy Dialogue', al termine del quale le parti hanno affermato di essere impegnate a “ribilanciare il mercato globale del petrolio per raggiungere una maggiore stabilità”.
La decisione potrebbe essere presa in un quadro che vede “elevati livelli di conformità ai tagli da parte dei partner" dell'Opec+ che hanno provocato "un impatto positivo nel mercato petrolifero con effetti a catena sull'economia globale”, spiegavano il segretario generale dell'organizzazione, Mohammad Barkindo e il ministro dell'Energia russo, Alexander Novak.
Entrambi hanno inoltre evidenziato come "permangono sfide e incertezze" e si sono ripromessi di "impegnarsi per riequilibrare il mercato perché - hanno osservato - un mercato petrolifero equilibrato e stabile è un prerequisito per la ripresa post-pandemia e per la prosperità futura sia dei consumatori che dei produttori".
Inoltre, già lunedì scorso si era diffusa la notizia di un incontro tra Novak e i top manager delle compagnie petrolifere russe per discutere di una possibile estensione delle attuali restrizioni alla produzione fino al primo trimestre del 2021.
Intanto anche l'Algeria si è detta d'accordo a una possibile estensione dei tagli, vista la situazione “molto pericolosa” in cui si trova il mercato petrolifero, secondo le parole del ministro dell'Energia Abdelmadjid Attar, che potrebbe portare a un nuovo crollo delle quotazioni.
Secondo il Wall Street Journal anche l'Arabia Saudita sarebbe propensa a considerare tagli aggiuntivi alla luce dei nuovi lockdown in Europa che potrebbero frenare ulteriormente la domanda.
I dati sulle scorte
Ieri sono stati diffusi i dati sulle scorte elaborati dall’Api, evidenziando un calo pari a 8 milioni di barili (a circa 487 milioni) nel corso della settimana scorsa. Il dato risulta inferiore alle attese degli esperti che si attendevano un calo di 890 mila barili.
Oggi sono attesi i dati dell’Eia alle 16:30 italiane, con gli analisti che si attendono un aumento delle scorte di 890 milioni.
Per essere informato in tempo reale sui dati sulle scorte diffuse oggi, è possibile seguire il calendario economico di Investing.com.