LONDRA (Reuters) - L'attività economica nella zona euro ha segnato un'accelerazione più forte del previsto questo mese, secondo l'indagine Pmi diffusa oggi, offrendo notizie incoraggianti alla Banca centrale europea, impegnata a rilanciare la crescita e un'inflazione cronicamente bassa.
Il Pmi composito flash di IHS Markit, considerato un indicatore dello stato di salute dell'economia, è aumentato a 51,6 a febbraio, rispetto alla lettura finale di gennaio a 51,3, battendo tutte le stime di un sondaggio Reuters che indicava una mediana di 51,0.
Ogni dato al di sopra della soglia del 50 indica crescita.
"L'economia della zona euro è riuscita a riprendere un po' di slancio a febbraio nonostante molte società siano state colpite in vari modi dal coronavirus, che ha causato problemi nella catena di approvvigionamento" ha detto Chris Williamson, chief business economist di IHS Markit.
La domanda rimane relativamente forte, suggerendo che non ci sarà un deterioramento il mese prossimo. L'indice delle nuove attività rimane stabile ai massimi di sette mesi registrati a gennaio di 51,3.
L'indice composito è stato sostenuto da un aumento del Pmi del settore dei servizi, salito a 52,8, superando le stime e la lettura di gennaio a 52,5.
Anche se il Pmi manifatturiero si attesta sotto la soglia di 50, ha continuato la sua tendenza al rialzo. L'indice è salito a 49,1 da 47,9, ai massimi in un anno e sopra tutte le stime del sondaggio Reuters.
La voce che misura la produzione è aumentata a 48,4 a 48,0.
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)