BRUXELLES (Reuters) - Le vendite al dettaglio della zona euro sono scese più del previsto a gennaio perché i negozi chiusi per lockdown e le ridotte vendite invernali hanno frenato la spesa dei consumatori, tranne che per cibo e shopping online.
È quanto emerge dai dati pubblicati dall'ufficio statistico dell'Unione europea.
Secondo i dati Eurostat, le vendite al dettaglio sono diminuite del 5,9% su base mensile a gennaio, e del 6,4% su base annua. Questo rispetto alla previsione media di un sondaggio Refinitiv di cali rispettivamente dell'1,1% e dell'1,2%.
Le vendite di cibo, bevande e tabacco sono aumentate dell'1,1% a gennaio, ma per i prodotti non alimentari, ad eccezione del carburante per automobili, sono diminuite del 12,0%, mentre le vendite online sono aumentate del 7,1%.
I cali più marcati si sono verificati in Austria, Irlanda e Slovacchia, con diminuzioni delle vendite superiori al 10%.
In un comunicato separato, Eurostat ha affermato, inoltre, che il tasso di disoccupazione destagionalizzato è rimasto invariato a gennaio all'8,1% rispetto a dicembre, rivisto al ribasso rispetto al tasso dell'8,3% riportato in precedenza.
Nel complesso, il numero di persone disoccupate è aumentato di 8.000 unità, a 13,28 milioni.
Un anno fa, il tasso era del 7,4%. La disoccupazione non è aumentata così bruscamente durante la pandemia grazie ai programmi di cassa integrazione che hanno permesso di mantenere il personale anche quando le aziende sono state chiuse.
Per vedere il comunicato Eurostat, cliccare su:
http://ec.europa.eu/eurostat/news/news-releases
((Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614))