Investing.com - L’economia della zona euro ha chiuso il primo trimestre in modo debole, con i due principali settori manifatturieri della regione che hanno visto una contrazione a marzo, secondo i dati di questo venerdì.
La lettura preliminare sull’attività manifatturiera nella zona euro è scesa al minimo dal 2013 e il peggio deve ancora venire, secondo IHS Markit.
La notizia ha sconvolto le borse e i mercati dei bond in Europa ed ha spinto l’euro sotto 1,13 per la prima volta in 10 giorni. L’indice Euro Stoxx 600 scende dello 0,5% al minimo di una settimana, mentre il rendimento dei bond governativi tedeschi a 10 anni, di riferimento, è sceso brevemente sotto lo 0% per la prima volta dall’autunno del 2016. Si è poi attestato a 0,00% alle 05:30 ET (09:30 GMT).
“Gli indicatori futuri come l’ottimismo delle imprese e gli ordinativi inevasi di lavoro suggeriscono che la crescita potrebbe essere persino più debole nel secondo trimestre”, spiega l’economista di IHS Chris Williamson. “Aspetto preoccupante: con gli ordini inevasi che si riducono al tasso più rapido dalla fine del 2014, sempre più compagnie stanno riducendo le assunzioni e probabilmente rivedranno le spese di investimento”.
Markit ha reso noto che l’indice PMI flash sul settore manifatturiero della zona euro è sceso a 47,6 da 49,3 a gennaio, il minimo dal maggio 2013. Gli analisti si aspettavano una lettura di 49,5.
L’indice sulla produzione composita della zona euro, che misura la produzione combinata del settore manifatturiero e di quello dei servizi, è sceso a 51,3 questo mese, da 51,9 di febbraio. È stato supportato dalla forte performance dei servizi, con l’indice sceso a 52,7 da 52,8 di febbraio, come previsto.
Una lettura superiore a 50,0 indica un’espansione del settore mentre una lettura inferiore a tale livello ne indica una contrazione.
In occasione dell’ultimo vertice di politica monetaria del 7 marzo, la Banca Centrale Europea ha rinviato la tempistica degli aumenti dei tassi ed ha annunciato una nuova serie di finanziamenti a basso costo per le banche, noti come TLTRO, ammettendo di fatto che il rallentamento dell’economia della zona euro è più lungo di quanto si pensasse.