Insight su cosa ci aspetta e cosa potrebbe sorprenderci nelle economie e sui mercati. Arriva la Fed, rialzo dei tassi certo, occhio ai dati sul lavoro USA. Tormentone dazi, Trump all’Onu e occhi dei mercati su Roma in attesa della manovra. Quel segnale BUY lanciato dal Dow Jones.
POWELL AL TERZO RIALZO, L’INVERSIONE FA MENO PAURA
Sul fatto che mercoledì 26 il FOMC presieduto da Jay Powell attorno alle otto di sera europee annuncerà il terzo rialzo dell’anno, portando i Fed Funds al 2-2,25%, i dubbi sono pari allo zero. E il consenso su una replica a dicembre aumenta, per cui il 2018 si dovrebbe chiudere con un costo del denaro in America al 2,5%, in vista di quel 3% che molti pensano costituisca per la Fed il tasso neutrale, e quindi il ripristino della normalità monetaria. La curva dei tassi americani resta piatta, ma finora non accenna a invertirsi, grazie anche a un T-bond venduto con i money manager che tornano sull’azionario. Ma c’è un’altra curva che viene seguita con attenzione, quella che indica la correlazione tra disoccupazione e Fed Funds. Quando il livello di questi ultimi supera il numero che indica la percentuale di senza lavoro è un segnale di pericolo. Per ora non ci sono rischi, la disoccupazione è al 3,9% e la distanza dovrebbe restare a livello di sicurezza anche se Powell dovesse alzare altre 4 volte...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge