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Banche Europa, Bce indicherà scadenze per piena copertura stock deteriorati

Pubblicato 15.01.2019, 14:59
Aggiornato 15.01.2019, 15:00
Banche Europa, Bce indicherà scadenze per piena copertura stock deteriorati

(Reuters) - La Bce assegnerà alle banche europee vigilate scadenze entro cui gli istituti saranno chiamati ad effettuare la piena copertura degli stock di credito deteriorato in linea con le direttive già fornite sui nuovi flussi.

Lo dice una fonte vicina alla situazione confermando quanto scritto da Il Sole 24 Ore. La fonte specifica che si tratta di target temporali specifici per ogni singola banca nell'ambito di un orizzonte di 'medio periodo'.

Inoltre, aggiunge la fonte, la Vigilanza ha formulato indicazioni sugli Npl come aspettative, piuttosto che come requisiti vincolanti. Ma, secondo l'articolo del quotidiano, eventuali differenze fra il livello di copertura e le aspettative Bce verrebbe considerato nello Srep e potrebbe impattare sui requisiti di capitale Pillar2.

La mossa, emersa venerdì sera con la comunicazione di Mps (MI:BMPS) sugli Srep e che evidenza l'approccio severo da parte della Bce sul tema degli Npl, ha spaventato gli investitori scatenando un'ondata di vendite in borsa sulle banche italiane, le più esposte al tema.

Alle 14,00 circa l'indice delle banche italiane perde 1,8% circa.

INTERVENTO A GAMBA TESA

Sul fronte politico si registra la presa di posizione del vice premier Matteo Salvini che parla senza mezzi termini di "ennesimo intervento a gamba tesa della Bce" e di un "nuovo attacco" al sistema bancario italiano e Mps.

A fine giugno i crediti deteriorati netti delle banche italiane -- ma Bce vigila solo sugli istituti significativi -- ammontavano a 103 miliardi di euro, tra cui cui 41 mld di sofferenze e 56 mld di Utp.

La fonte precisa che piena copertura non significa necessariamente svalutare una sofferenza al 100%. Una copertura integrale degli Npl per le prime cinque banche italiane implicherebbe una svalutazione per complessivi 57,1 miliardi di euro, secondo calcoli Reuters su dati del terzi trimestre.

Alcune operazioni di entità rilevanti, tra cui quella di Banco Bpm (MI:BAMI), sono state però definite nell'ultimo trimestre dell'anno scorso.

Diverse banche, inoltre, hanno già calendarizzato un'intensa attività di derisking nell'ambito dei piani industriali.

Fra le prime reazioni, Intesa Sanpaolo (MI:ISP) non vede impatti significativi dalle eventuali novità sui target economici e patrimoniali per il 2018 e quelli contenuti nel piano al 2021.

Lo stesso Ubi Banca (MI:UBI), che ricorda inoltre che "le raccomandazioni sono formulate tenendo conto delle specificità di ciascuna banca come sottolineato recentemente da fonti vicine all'autorità di vigilanza". [L8N1ZF3B6]

E' in corso fino la consultazione di Consob con il mercato sul tema delle informazioni che le banche dovranno diffondere concomitanza con lo svolgimento dello Srep. Al termine della consultazione, il 31 gennaio, Consob dovrebbe adottare una raccomandazione in tema.

DEADLINE AL 2026?

Lo scorso marzo la Bce aveva pubblicato un addendum alla linee guida sul trattamento dei crediti deteriorati indicandone l'applicazione ai nuovi Npl a partire dal 1° aprile 2018. Secondo queste indicazioni la Vigilianza si aspetta la piena copertura sui crediti unsecured in due anni e su quelli secured in sette anni. Sul tema la Commissione aveva indicato una gradualità meno impegnativa rispetto all'addendum.

Se i stessi criteri delle Bce sui nuovi Npl venissero applicati allo stock, le banche avrebbero, al più tardi, una 'deadline' al 2026.

Nonostante i requisiti severi fossero nella aspettative delle banche, molti auspicavano che la Bce non indicasse scadenze precise e optasse per una formulazione più vaga concedendo agli istituti maggiori margini di manovra.

Già lo corso anno la Bce aveva detto che le aspettative si basano su benchmark, ovvero valutazioni comparate di banche simili che tengono conto degli attuali Npl ratio e delle cartteristiche finanziarie individuali.

Ultimi commenti

Il problema vero è che Mps non ha più le fondamenta per proseguire da sola e, nonostante il supporto dello Stato, non riesce ancora a trovare un acquirente. Se va avanti così costringeranno qualche BIG a prendersela a 1 euro come per le popolari del Veneto. Ma chi costringeranno? Intesa e Unicredit sono fuori. Ubi non ne vuole sentir parlare e Banco Bpm deve ancora digerire il suo accorpamento... mah
Non sono invece semmai certi esperti economici, giornalisti e addetti ai lavori a dare fin troppa importanza e rilevanza a certe notizie? MPS ha 7 anni per mettersi a posto, son forse pochi??? Se ci fosse eventualmente una banca che non si mettesse a posto entro certi termini non è che la BCE la espelle dal mercato o la fà chiudere, è ovvio che ci sarà alla fine una certa minima tolleranza.. Quindi niente di anomalo o di strano se la BCE mette delle scadenze a lungo termine.
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